Tre oratori usati parzialmente o meglio realizzarne uno nuovo per le tre parrocchie di S.Agata, S.Agostino e S.Ilario? Sondaggio tra i parrocchiani
"Un nuovo oratorio?". Questa la domanda che campeggia sul volantino che sabato e domenica scorsa è stato distribuito durante le messe nelle tre parrocchie di Sant'Agata, Sant'Agostino e Sant'Ilario riunite nell'Unità Pastorale Cittanova. L'Unità Pastorale si sta interrogando infatti sulla possibilità di realizzare un nuovo oratorio anzichè proseguire con i tre oratori esistenti in via Chiara Novella e Garibotti per Sant'Ilario, in via Breda per Sant'Agostino e in corso Garibaldi per Sant'Agata. E per farlo ha scelto un metodo molto democratico, spiegando la situazione e poi chiedendo a tutta la comunità un'opinione su alcune brevi domande sia compilando il sondaggio cartaceo distribuito al termine delle messe oppure rispondendo online sul sito dell'UP o seguendo un link dal qrcode stampato sul volantino.
"Un nuovo oratorio? Ne abbiamo già tre - si legge sul volantino - Ma dal gennaio 2020, inizio dell'Unità Pastorale Cittanova, l'oratorio è unico e opera nelle tre strutture. Unico perchè siamo una unità pastorale e perseguiamo un progetto pastorale ed educativo unitario. Unico perchè il numero di bambini, ragazzi e adolescenti è in costante diminuzione..." Il volantino analizza la situazione attuale, cioè un solo oratorio ma in tre strutture, garantendo più spazi, più occasioni conservando continuità con gli anni in cui gli oratori erano autonomi. Ma l'unità pastorale ha costituito una novità e una rottura. "Al senso di appartenenza, forte in passato, è subentrata l'esigenza di trovare una risposta a bisogni o interessi personali e di famiglia". E anche la città è cambiata e la vita si è spostata nella cerchia della prima e seconda periferia. "Il radicamento al quartiere, soprattutto in centro città, è elastico, or meno or più, in modo particolare per genitori che lavorano e i cui figli studiano andando oltre i riferimenti presenti nel proprio quartiere - si legge ancora nel volantino - Da un semplice calcolo matematico un oratorio in tre strutture comporta che le attività dell'unico oratorio occupano un terzo di ogni struttura: i due terzi di ciascuna delle strutture rimangono non utilizzati mentre i costi di esercizio e di manutenzione rimangono invariati. L'eventualità di finalizzare sezioni di struttura per attività di altri pone il problema delle convivenze da regolare con attenzione e con il rischio di sentirsi estranei a casa propria"
"Ma che si faccia la scelta di continuare l'attività dell'Oratorio sulle tre strutture o ci si orienti verso una struttura unitaria da individuare e ristrutturare, sono prioritarie alcune questioni di fondo dalle quali dipende la qualità della proposta educativa". Per questo è stato predisposto il questionario che contiene alcune semplici domande: nella struttura dell'oratorio cosa non può mancare (palestra, campo da calcio, cappella, spazio conviviale, bar, cucina, teatro ecc.)? Quali attività servono alle persone (apertura quotidiana, doposcuola, sport, catechesi ecc.)? E poi lo stile: cosa crea la comunità (ascolto, partecipazione, rispetto, custodia, accoglienza, servizio ecc.)? E poi le domande finali tra cui quella fondamentale: la comunità dovrà sostenere anche economicamente la realizzazione di un nuovo oratorio?
L'oratorio di Sant'Agostino, quello di Sant'Ilario e la chiesa di Sant'Agata
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti