Un'agenzia sul web: in vendita il castello di San Lorenzo Picenardi. La proprietà: "nessun mandato ma se arrivasse una proposta interessante...". In vendita anche il castello di Breda de' Bugni
Ogni volta che mi avvicino ad un castello o ad una dimora storica nasce spontanea l’espressione “c’era una volta”, fantasticare di vite precedenti ed immaginare i fasti di un’antica dimora nobiliare, credo sia capitato a tutti e magari pure di sognare di esserne i proprietari.
È da tempo che circola nel web la notizia della messa in vendita del castello di Torre de’ Picenardi, meglio conosciuto come castello di San Lorenzo de’ Picenardi, frazione del comune di Torre de’ Picenardi, in Provincia di Cremona. Da amante di questi luoghi ho deciso di verificare la notizia. Ho contattato Franco Lorenzoni, capostipite della famiglia proprietaria del castello, che specifica: “Siamo a conoscenza di questo annuncio ma non abbiamo dato mandato ufficiale a nessuno per la vendita, anzi, stiamo già programmando gli eventi per l’anno 2026 ed il 2027, tengo però a precisare che se dovessimo ricevere una proposta interessante saremmo disponibili a parlarne ed a valutarne l’effettiva vendita.”
Il castello di San Lorenzo Picenardi rappresenta un vero gioiello per il territorio casalasco. Un edificio magnificamente conservato di cui la famiglia Lorenzoni si prende cura con grande impegno. Percorrendo l'ex strada statale 10 Padana Inferiore oppure attraversando le suggestive stradine di campagna interne, è possibile scorgere le merlature di un vero gioiello che spicca per la sua mole ed il suo aspetto fiabesco. Le sue origini risalgono al XV secolo, probabilmente, in passato, il castello doveva essere un importante punto di riferimento per i viaggiatori trovandosi in una posizione strategica all’incrocio di importanti nodi di comunicazione tra Cremona, Mantova, Parma e Brescia. In epoca feudale fu, presumibilmente, un nucleo autosufficiente essendo dotato di locali destinati ai servizi di manutenzione e riparazione degli attrezzi, stalle, scuderie, forno, macello e cantine. Le mura esterne del castello risalgono all’alto medioevo e non sono mai state rimaneggiate. Mentre le sei torri merlate e l’affascinante facciata risalgono al XIX secolo, periodo in cui l’edificio fu sottoposto a diversi interventi edilizi svolti dall’architetto Luigi Voghera, molto attivo all’epoca nel territorio.
A soli cinque minuti di strada proprio accanto alla piazza principale di Torre de’ Picenardi è possibile ammirare Villa Sommi Picenardi. La Villa possiede una lunga ed intricata storia. Si sviluppa da un nucleo più antico quattrocentesco, ampliata e modificata dagli architetti cremonesi Luigi Voghera e Faustino Rodi per volontà della casata cremonese dei Marchesi Picenardi. I cortili su cui si affacciano numerose strutture culminano nel giardino all’inglese nella parte retrostante dell’edificio ed un ampio giardino all’italiana incorniciava un edificio conosciuto come “Il Villino”. Villa Sommi Picenardi visse un tempo di grandi fasti: l’edificio ed il suo straordinario giardino venivano visitati da importanti personalità e decantati in tutta Europa. Poi iniziò il declino. Intorno agli anni 50’ una parte importante di giardino venne distrutta a causa della mancanza di regole per la tutela dei patrimoni storici, della bellezza di quel giardino restano ricordi narrati dagli anziani del paese, qualche stampa e le prime foto in bianco e nero. Oggi la Villa è privata, aperta al pubblico per le visite, ma con rammarico dispiace constatarne il lento ed inesorabile crepuscolo.
Vive un tempo di grande rinascita e bellezza la vicina Villa Medici del Vascello a San Giovanni in Croce conosciuta per avere avuto tra i padroni di casa Cecilia Gallerani, la celebre Dama con l’Ermellino ritratta da Leonardo Da Vinci nel 1489. Eretta nel 1407 come rocca difensiva in origine, fu poi modificata nella destinazione d’uso abitativo proprio dalla Gallerani. Ricca di storia ed impreziosita dal rigoglioso parco all’inglese venne letteralmente salvata da un degrado che ne avrebbe causato la distruzione. Nel 2005, con lungimiranza e grande coraggio, il Comune di San Giovanni in Croce acquistò Villa Medici e ne cambiò le sorti attraverso importanti progetti che ne hanno consentito una nuova vita, rappresentando oggi un vivace punto di riferimento culturale del territorio.
Recentemente è stato messo anche in vendita il castello di Breda de’ Bugni a Castelverde, un monumento di alto prestigio in stile medioevale e rinascimentale, situato a poca distanza dal capoluogo cremonese ma immerso nella sua meravigliosa campagna. La sua origine risale al medioevo, periodo in cui si diffusero su tutto il territorio edifici posti a presidio e difesa. Oggi il castello è conosciuto come Agriturismo Breda, ottimamente conservato, che ospita e accoglie ospiti con ricette di famiglia e della tradizione cremonese, famoso al piccolo schermo per aver vinto nel 2019 la tappa cremonese di “4 Ristoranti” la trasmissione condotta dallo chef Alessandro Borghese.
Il territorio cremonese così come le campagne confinanti del mantovano, del bresciano, del piacentino, del parmense ed il cremasco sono luoghi in cui è straordinario immergersi alla scoperta di un tessuto antico che compone il puzzle chiamato storia. Prendersi cura di una dimora storica significa proteggere un bene culturale soggetto a vincoli attraverso la conservazione degli elementi originali, il restauro nel rispetto delle normative e l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni.
Ci siamo già occupati anche in passato di dimore storiche ed oggi abbiamo l’occasione per esprimere una riflessione.
Queste dimore non sono semplici abitazioni ma vive testimonianze di epoche passate, ciascuna con una storia da raccontare, uno scrigno di tesori di cui prendersi cura. Chi sceglie di possedere questa tipologia di proprietà dovrebbe cercare non solo un investimento ma dovrebbe sentirsi, in qualche modo, il tramite attraverso il quale consegnare la storia ai posteri. È un’impresa non facile. Esistono però vantaggi interessanti.
Lo Stato italiano riconosce il valore culturale di queste proprietà e offre incentivi economici a chi ne diventa proprietario e desidera preservarle. Sono solo alcuni esempi, senza addentrarci in materie che non ci competono ma senza dimenticare che molte dimore storiche possono trasformarsi in straordinari luoghi d’esperienza per matrimoni, eventi culturali, shooting fotografici, eventi aziendali.
Le atmosfere di un luogo racchiudono l’essenza di vite passate, dobbiamo prendercene cura con passione e rispetto.
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commenti
Chicca
31 agosto 2025 18:30
Vorrei far sapere che il castello breda de bugni non fa più ristorante!