Un'altra edicola se ne va: rimosso anche il chiosco di via Navaroli. Dopo la chiusura lo scorso agosto era comparso il cartello "Vendesi". Gli under 35 che fanno gli edicolanti sono calati del 43%
Continua la rimozione delle edicole chiuse rimaste invendute. Anche la parte di quartiere Po attorno a via Navaroli ha perso la sua edicola. Avevamo scritto della sua chiusura lo scorso agosto, seguito pochi giorni dopo dalla comparsa del cartello "Vendesi". La crisi del settore, purtroppo, non lascia spazio a molta appetibilità imprenditoriale. Giusto ieri avevamo dato notizia della rimzione del chiosco di Piazza della Pace (leggi qui). Nei giorni scorsi è iniziata la demolizione anche di quella in via Navaroli. E in zona Po, dopo la chiusura dell'altra edicola di via Trebbia, resta solo quella sul Viale Po il cui titolare aveva già annunciato il proprio pensionamento a breve. Guardando al capoluogo di regione verrebbe da dire "mal comune, mezzo gaudio". In realtà c'è poco da gioire. Sette le edicole che saranno rimosse dalle strade di Milano nelle prossime settimane. Lo ha reso noto il comune del capoluogo che nella giornata di giovedì 1° febbraio ha demolito la rivendita di giornali di viale Molise 46. Entro il mese di marzo saranno rimosse anche le edicole di via Baroni 11, via Sant'Ampellio 3, via Nono Luigi, piazza Bonomelli Geremia 4, viale Cassiodoro 4, via Ravizza 24 e via Canova 27/29. In soli quattro anni nella città metropolitana di Milano sono state chiuse 129 edicole, come aveva reso noto da Unioncamere-InfoCamere su dati del registro delle imprese. Il dato è in linea, anzi leggermente inferiore, con quello nazionale: in tutto il Paese, infatti, nello stesso periodo si sono perse quasi 2.700 edicole, con un decremento di oltre il 16%, che sale a oltre il 18% se si considerano solo le ditte individuali.
Tra le edicole attualmente esistenti (quasi 12mila), i giovani under 35 risultano titolari di appena il 5,9%, con una diminuzione di ben il 43% rispetto a 4 anni fa.
Dando uno sguardo ai singoli territori, sono soltanto due le province italiane che hanno registrato un aumento di rivendite: Bolzano e Sondrio: in entrambe le province sono ora 41, una in più rispetto a 4 anni fa. Dall'altra parte della classifica Isernia (con un terzo di edicole in meno: -36,8%), Trieste (-31,1%) e Ancona (-30,6%). Milano, come si diceva, ha perso 129 edicole, pari a -11,9%. Quelle ora attive sono 955, di cui 615 individuali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
PierPiero
9 febbraio 2024 09:35
Alla crisi dei quotidiani e dell'editoria in generale, si aggiunga la liberalizzazione avvenuta qualche anno fa, che ha consentito ai supermercati di vendere i prodotti editoriali.
Ovvio che se sto facendo la spesa al super e son già lì, prendo anche il giornale.
Con buona pace della piccola imprenditoria e del commercio locale.
La vera domanda è: tutte queste liberalizzazioni sono veramente tali o c'è un disegno ben congegnato per favorire i grandi investitori, a scapito dei piccoli esercenti?
(credo che la risposta la conosciamo tutti...)
Mariateresa
9 febbraio 2024 17:40
Le edicole stanno sparendo, non solo a Cremona.
Secondo me le liberalizzazioni "selvagge" (si vende tutto dappertutto), le notizie in internet, la scarsa inclinazione alle lettura hanno causato questo stravolgimento. Forse è una strategia, dove ci porterà?