Un elisir d’amore intimo e domestico, buona prassi della Compagnia Lirica Internazione di Belcanto
Un Elisir d’Amore ‘domestico’. Intimo e, come dire, istruttivo quello proposto dalla Compagnia Lirica Internazionale di Belcanto Italiano; nel gioiellino architettonico, sprofondato nel cuore della vecchia Cremona, del teatro Filodrammatici. Un’operazione interessante. Un recupero delle prassi esecutiva ottocentesca di riproposizione, in forma di concerto (in questo caso in forma semiscenica) , dei lavori teatrali dei mostri sacri del teatro opera: in questo caso di Gaetano Donizetti. Gradevoli abitudini che il mondo contemporaneo ha seppellito, purtroppo, sotto la ‘perversa montagna’ di aride tracce digitali. Eppure, tutto ciò ha sempre un senso: anche oggi. E non solo per dare il giusto spazio agli artisti non sempre ospiti di palcoscenici illustri, ma soprattutto per far apprezzare, ‘da vicino’ la scrittura vocale dei compositori. Inutile negarlo in un rapporto così intimo tra ascoltatore ed esecutore il linguaggio dell’artista si affaccia nella sua interezza e vivacità. Nelle sue sfumature più nascoste. Nelle magie tecniche, in questo caso belcantistiche, del compositore bergamasco. Lui, meraviglioso epigono, con Rossini e Bellini, di quella italica tradizione virtuosistica vocale che ha regnato, per secoli, nella vecchia Europa.
Guidato da Mattia Peli, direttore e accompagnatore al pianoforte, il cast vocale ha proposto un’esecuzione apprezzabile della partitura donizettiana. Volta a far emergere quello spirito da 'melodramma giocoso' che l’Elisir così ben incarna; a partire proprio dalla fabulazione del libretto di Felice Romani. Godibile anche la recitazione degli interpreti, laddove Donizetti fa uso del registro comico nei sillabati veloci, del ‘crescendo’ e delle ‘fragorose’ cadenze dei pezzi d’assieme. Tutti corretti i concertati. Evidente è stata la cura nel proporzionare le intensità espressive di voci con esperienze diverse. Piacevoli anche la regia e i costumi a cura della stessa Compagnia guidata dal soprano Amaduzzi.
Un plauso a tutti gli interpreti.
Astrea Amaduzzi, Adina; Massimo Garrone, Nemorino; Daniel Alva, Belcore; Pier Zordan, Dulcamara; Diana Corradini, Giannetta; Sophia Peli, voce bianca e Simone Immer.
L'evento è stato sostenuto dal patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona e dalla Società Filodrammatica Cremonese e promosso dal Festival Internazionale itinerante di Belcanto Italiano.
Musicologo
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