Un magnifico soffitto dipinto da Giovanni Manfredini. La sorpresa dai lavori della Sovrintendenza nella chiesa interna di San Benedetto in via dei Mille
Cremona ha ritrovato un tesoro dai restauri del convento di San Benedetto voluti dall'ex Sovrintendente Gabriele Barucca (presente tra il pubblico) in vista della realizzazione della Cittadella degli Archivi nel Parco degli ex Monasteri. Si tratta di uno straordinario sfondato di Giovanni Manfredini, un'invenzione prospettica architettonicamente articolata così da rendere illusoria la sua continuità con scene di accademia e finezze neoclassiche. Insomma una meraviglia che rimanda alle altre opere cremonesi del pittore realizzate anche a Palazzo Magio o nella chiesa del Foppone. Ed è stato con un certo orgoglio che i funzionari della Soprintendenza hanno presentato l'opera questo pomeriggio nell'aula magna del Campus dell'Università Cattolica del Sacro Cuore per l'incontro su “L’ex Monastero di San Benedetto – Nuove scoperte dal cantiere”. L’evento si è aperto con i saluti istituzionali di Matteo Burgazzoli (Vice-direttore per Cremona dell'Università Cattolica del Sacro Cuore), del Direttore della Soprintendenza ABAP per le Province di Cremona, Mantova e Lodi, di Alessandro Tantardini (Presidente Fondazione Stauffer), Giuseppe Cabini (Presidente Ordine degli Architetti di Cremona) e Rodolfo Bona(Assessore alla Cultura del Comune di Cremona).
Sono poi seguiti gli interventi tecnici dedicati al cantiere dell’ex monastero. Paolo Corradini, RUP e funzionario architetto della Soprintendenza, ha presentato "I cantieri del Ministero della Cultura per il recupero dell'ex monastero di San Benedetto a Cremona". Corradini è partito dalla richiesta di finanziamento, dai progetti, dalla messa in sicurezza con la riparazione e il consolidamento delle parti a rischio crollo e, nel chiostro, anche gli scavi archeologici (i cui risultati saranno oggetto di un'altra conferenza) nonchè il restauro interno e della facciata e dei portoni su via dei Mille E' toccato poi a Laura Balboni, funzionaria architetto della Soprintendenza, illustrare Il Manfredini ritrovato. E ovviamente sulla base delle carte di archivio si è proceduto brevemente alla illustrazione della storia del convento di San Benedetto e la sua trasformazione voluta da Giuseppe II d'Asburgo-Lorena, Imperatore del Sacro Romano Impero, in Collegio delle Canonichesse di San Carlo, il primo in uno stato italiano. Balboni ha sottolineato come gli interventi di sistemazione degli ambienti dell'ex convento vennero così affidati all'architetto regio Giuseppe Piermarini, all'architetto cremonese Faustino Rodi, che condusse in concreto i lavori edili, e al nobile cremonese Giovanbattista Biffi, nominato soprintendente delegato a vigilare l'erezione del collegio. In quella occasione si mise mano alla chiesa interna (l'altra su via dei Mille, quella esterna, è caratterizzata dal dipinto del Massarotti) con l'affidamento delle decorazioni al Manfredini. Prima dell'intervento (tra l'altro la chiesa è stata successivamente divisa in due da un soppalco) della Sovrintendenza dei dipinti non restavano che pochi frammenti che di certo non facevano pensare alla meraviglia apparsa oggi dopo il recupero. Stefano Corbani, progettista e direttore dei lavori, insieme ad Alberta Carena e Alessandra Ragazzoni (Carena Ragazzoni s.n.c.) ha proposto Il racconto del cantiere, con un focus sulle attività di conservazione e restauro.
La Sovritendenza tra l'altro ha già avviato le pratiche per ottenere nuovi finanziamenti per il recupero dello straordinario patrimonio architettonico e artistico di San Benedetto.(r.c.)
Il servizio fotografico è di Francesco Sessa Ventura
Nelle foto il dipinto di Giovanni Manfredini, i lavori si restauro, il tavolo dei relatori, il soffitto di Manfredini per palazzo Magio che richiama quello recuperato a San Benedetto nella chiesa interna e il meraviglio affresco del Massarotti della Gloria di San Benedetto nella chiesa esterna.
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