18 agosto 2022

Un nuovo condominio occhieggia su Porta Mosa, antico baluardo in rovina che necessita di un progetto di recupero

Un nuovo condominio occhieggia sul Baluardo di San Giorgio a Porta Mosa. La segnalazione arriva da residenti della zona che scrivono e mandano foto chiedendo come mai si è permessa una simile costruzione proprio a ridosso delle antiche mura. In effetti quello che si vede non è certo il modo per tutelare questa porzione di vecchie mura rimaste in piedi nonostante la non cura da parte delle varie amministrazioni comunali. Le vecchie case esistenti e la zona artigianale che prima era sotto il baluardo sono state demolite e ampliate con autorizzazione comunale rilasciata l'11 agosto 2021. Il nome del nuovo condominio è senza dubbio indovinato: "Le Terrazze dei Bastioni" ed è stato progettato dallo studio Persico. La fine lavori era prevista per il maggio scorso, con l'autunno dovrebbe comunque essere terminato. Sul cartello del cantiere c'è scritto:"Ristrutturazione ed ampliamento di fabbricati disomogenei precedentemente ad attività artiginalae e piccola porzione a residenza". L'accesso è da via Genala 85. I residenti in zona che ci hanno inviato la segnalazione hanno anche alla Soprintendenza di Mantova, la sola risposta che hanno avuto è stato "il problema è stato preso in carico". Logico quindi pensare che per l'ente di tutela sia tutto a posto. Anche perchè il progetto è rientrato nella legge sulla rigenerazione urbana che permette un ampliamento di cubatura rispetto all'esistente.

Porta Mosa resta comunque un problema. Altrove conserverebbero quel che resta delle antiche mura di Cremona che hanno visto guerre ed assalti per 500 anni. Da noi no. La scorsa settimana abbiamo segnalato lo stato del torrione di via Ghinaglia (leggi qui). A Porta Mosa le mura si sgretolano, l'erba la fa da padrona, le antiche pietre si smuovono per la presenza di rampicanti che si insinuano nella malta antica mettendo a rischio la tenuta. Provate a passeggiare in questi giorni sul baluardo mentre state cercando un po' di fresco. Foglie, rami caduti da 40 giorni, sporcizia.  Eppure quello di porta Mosa è l'ultimo baluardo completo rimasto in piedi. Addirittura, come da anni segnalano i residenti in via Gaspare Pedone,il muro si sta progressivamente abbassando e bucando poco prima dell'accesso. Altre pietre cadute all'interno del parco. Eppure, a partire dal nome (lo deve alla zona bassa e acquitrinosa in cui si trovava) è questo un prezioso monumento storico, l'ultima porta esistente a Cremona ed è già ricordata fin dal 1270. Fu più volte chiusa e riaperta a seconda delle bizze del fiume e dalle necessità di difesa. Scampata per miracolo alle demolizioni del XIX secolo (che hanno devastato le grandi mura della città lasciandone intravedere solo qualche pezzo) è da sempre allo stato di rudere anche se si vedono chiaramente le tracce della porta medievale sormontata da una torre e dell'ampliamento successivo e persino i resti di un mulino abbattuto nel XVIII secolo.

Eppure più volte si è discusso di recuperare questo spazio di 6.500 metri compreso tra via Pedone, via Genala e via Giordano. Dal 1999 è diventato giardino scolastico (?) e inaugurato dalla Giunta Bodini in occasione dell’iniziativa ‘Cremona Bambini’ come spazio “fruibile dalle scuole per attività motorie all’aperto, giochi, attività didattiche, feste anche in orario extrascolastico”. Sempre in quell’anno è stato setting d’eccezione della rassegna delle scuole di danza cittadine organizzata dal Teatro Ponchielli ed è stato inserito nel circuito botanico della città curato dal Museo di Storia Naturale. Poi ancora degrado, tanto è vero che durante la Giunta Corada fu a lungo chiuso prima di essere riaperto senza restauri e destinazione. 

Nel 2011 fu una mozione (bocciata) dell'ex consigliere comuale di Italia dei Valori Schifano a riportare l'attenzione su quel che resta di porta Mosa durante la giunta Perri.

Poi i concerti (con le ovvie polemiche dei residenti) e poco altro. Adesso servirebbe un progetto di restauro e riqualificazione completa. 


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commenti


harry

18 agosto 2022 09:42

Diciamo che a distanza di un secolo qualcosa é cambiato: l'ing. Lanfranchi, il cui busto campeggia a fianco della facciata sul del Duomo, a suo tempo fece abbattere le antiche mura con la dinamite in quanto ostacolavano lo sviluppo della città. Oggi la città si è sviluppata ma sembra ci sia ancora urgente bisogno di nuovi condomini e supermercati.

Enzo Rangognini

18 agosto 2022 09:49

Ammirevole la vostra perseveranza, pari a quella delle sezioni di Italia Nostra e di Legambiente, nel denunciare la assenza di cura delle recenti "varie amministrazioni comunali" verso il patrimonio storico-artistico di Cremona. Dai bastioni di Porta Mosa la mia abitazione dista un trecento metri, conosco fin troppo la progressiva e ripetuta incuria e l'altrettanta rinnovata aggressione di nuove ignobili costruzioni al lato orientale del baluardo Caracena.
Invece le mie finestre si aprono di fronte al fianco della chiesetta della Maddalena. Mentre vi scrivo l'acquazzone delle 11, complice la rottura di un canale pluviale, rovescia una cascata sui mattoni già di loro abbondantemente fradici di umidità.
Per non ripetermi, Cremona offre frequentissimi esempi di tale meritevole pubblica manutenzione.

Pasquino

18 agosto 2022 11:06

Basta un po' di pioggia per evidenziare le carenze di questa giunta strade buche marciapiedi monumenti degrado ovunque e qualche soffiata per vedere le licenze edilizie concesse in deroga

Teresa

18 agosto 2022 13:30

Una giunta del mattone e senza cultura non può fare altro che danni

michele de crecchio

18 agosto 2022 20:33

E' davvero preoccupante la cinica indifferenza con la quale l'attuale amministrazione comunale sembra decisa a consentire l'applicazione, anche nei punti più delicati del nostro centro antico, delle permissive, ma non obbligatorie, norme regionali che sembrano consentire ulteriori incrementi di volume e di altezza, soprattutto degli edifici peggio tenuti, senza neppure minimamente preoccuparsi non solo del paesaggio che viene alterato, ma anche riducendo l'igienicità di vicoli e cortili. Il tutto mentre la recente tragica esperienza del Covid avrebbe dovuto imporre alla pubblica amministrazione un razionale orientamento esattamente opposto a quello che sembra sciaguratamente intenzionata a perseguire.

Marco Ermentini

19 agosto 2022 10:29

Anna Maramotti ha perfettamente ragione: ancora un attacco alla memoria di Cremona. In realtà la guerra contro le mura della città, ormai ridotte a qualche brandello, è ancora viva e vegeta. In altri contesti queste testimonianze godrebbero delle massima considerazione ma da noi no. Continua imperterrita la distruzione del passato, della connessione dell’esperienza dei contemporanei a quella delle generazioni precedenti. Capiamoci, non è questione di ritornare al passato: piuttosto si tratta di permettere al passato , ancora una volta, di trovare la sua strada nel futuro. Perchè la vita della nostra città vada avanti e prosperi abbiamo bisogno di imparare a frequentarla con attenzione, con sensibilità e giudizio. Forse dovremmo limitare il vacuo piacere per il nuovo, per l’incessante innovazione, la sostituzione continua dannosissima per questione ambientale e per la sostenibilità. Se vogliamo mantenere la nostra identità stratificata dovremmo cercare di portare qualcosa del nostro passato nel mondo globale. Ma purtroppo ciò spesso non accade: tutto è costantemente nuovo e rifatto come una influencer qualunque