Un parco urbano? Un parcheggio? L'oratorio di S.Ilario si unirà a quello di Sant'Agata, lasciando il grande spazio demaniale a ridosso dell'ex convento di San Benedetto. A S.Agata lavori da inizio '26
Migliaia di metri quadrati (più di 8mila) demaniali nelle ex caserme verranno lasciati liberi dall'oratorio di Sant'Ilario. Come si vede nelle foto con il drone realizzate da Francesco Sessa, si tratta di un ampio spazio compreso tra l'ex convento di San Benedetto e la caserma Pagliari dove attualmente vi sono i campi sportivi dell'Oratorio tra via Chiara Novella e via dei Mille. La convenzione tra la parrocchia (oggi Unità Pastorale Cittanova con Sant'Agata-Sant'Ilario e Sant'Agostino) e lo Stato scadrà nel 2030 ma, come affermato dal parroco don Irvano Maglia, l'unione dei due oratori (Sant'Agata e Sant'Ilario) potrebbe avvenire anche prima. Infatti, come si legge nel bollettino dell'Unità Pastorale, "Il Consiglio amministrativo ha individuato l’oratorio di S. Agata come la struttura che può ospitate il nuovo oratorio. Si, ospitare...! poiché l’oratorio non è propriamente una struttura edilizia, bensì una comunità di persone che trovano casa dove meglio si possono accomodare. L’oratorio di S. Agata può essere riadattato alle esigenze della comunità. Qui vi sono ambienti e spazi esterni tali da ospitare il nuovo oratorio. Entro la fine dell’anno saremo in grado di confrontarci su un progetto di fattibilità per poi passare alla fase di progettazione definitiva e alla apertura del cantiere nel corso del 2026. La costruzione prevederà più lotti, dando la precedenza agli ambiti esterni ed interni di accoglienza, di aggregazione e di attività di gioco e di sport".
"Successivamente gli ambiti della formazione: questi sono tuttora in uso per la catechesi. Il finanziamento sarà ripartito in più voci. In primo luogo il patrimonio che l’Unità pastorale può mettere a disposizione della nuova costruzione alienando strutture che possono essere vendute, e poi e soprattutto attraverso il frutto quali sta a cuore il nuovo oratorio. - scrive ancora il parroco sul bollettino - Una seconda fonte di finanziamento il fondo nazionale dell’8 per mille, alimentato dalla scelta espressa nella dichiarazione dei redditi a favore della Chiesa Italiana, a cui siamo tutti invitati. Una terza fonte il credito bancario, a cui la comunità farà ricorso nella proporzione necessaria caricandosi dell’onere di pagare nel tempo i relativi interessi. La diocesi ci accompagnerà in tutte le fasi della progettazione e realizzazione facendosi garante e della qualità del progetto, e del rapporto con la Soprintendenza ai beni architettonici, e dell’accesso al credito bancario".
Dunque cosa fare, una volta unito l'oratorio di Sant'Ilario con quello di Sant'Agata dove con il nuovo an no inizieranno i lavori, dell'orto dell'ex convento di San Benedetto? Si tratta di un grande spazio che potrebbe integrarsi con San Benedetto (già parzialmente recuperato nella sua parte artistica con il progetto dell'ex Sovrintendente Barucca di spostarvi gli archivi di Stato e diocesano). Oppure realizzare il percorso pedonale di collegamento tra il campus universitario e il centro città. O farne un parco urbano oppure, come ipotizzato negli anni Ottanta un grande parcheggio a ridosso del centro città.
Le fotografie sono di Francesco Sessa Ventura
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