Una "insula" della cultura tra palazzo Affaitati e palazzo Soldi. Un progetto da 13 milioni per realizzare un parco pubblico
Una insula della cultura che, oltre palazzo Soldi e palazzo Affaitati, comprenda l’intero quadrilatero delimitato da via Ugolani Dati, via Palestro, via Faerno ed il vicolo, oggi chiuso, che mediante un cancello, conduce da via Faerno a via Palestro. E’ il progetto di fattibilità tecnico economica che, una volta approvato dalla Giunta, e passato al vaglio della Soprintendenza, verrà candidato al Bando dei Ministero dei beni culturali e della attività culturali e del turismo, denominato “Piano strategico grandi progetti beni culturali”, per un importo di 13 milioni di euro. Il progetto prevede il rinnovamento della dotazione degli impianti, il recupero delle facciate e delle aperture e quello dei cortili interni, destinandoli a spazi aperti all’utilizzo pubblico. Si prevede di conseguenza il ripristino delle connessioni tra i vari corpi di fabbrica che consentiranno il passaggio tra i cortili, non limitando il recupero alla funzionalità dei due edifici maggiori, museo civico Ala Ponzone e palazzo Soldi, in modo da dotarli di nuovi spazi destinati ad aumentarne la capacità di ricezione e conservativa, ma estendendolo agli spazi di interconnessione tra di essi, costituendo un vero e proprio parco sull’asta più importante della città, diretta alla stazione.
Fin dai tempi della giunta Garini, quando venne completato lo scambio di una serie di immobili con l’amministrazione provinciale, finalizzato alla realizzazione della nuova caserma dei vigili urbani nell’ex sede dei vigili del fuoco a porta Venezia, palazzo Soldi fu destinato naturalmente all’ampliamento del museo civico Ala Ponzone. Solo circa una decima di anni fa, raggiunto un accordo con la Provincia che fino ad allora vi aveva sempre mantenuto una presenza scolastica, il palazzo è tornato libero, ma anche desolatamente vuoto. Palazzo Soldi è rimasto per anni il grande abbandonato di via Palestro. E' ancora l'unico immobile senza una precisa destinazione, nonostante si fosse anche pensato di realizzarvi originariamente il Museo del violino. La giunta comunale negli anni scorsi aveva deciso di affidare al settore progettazione uno studio preliminare che consentisse di valutare la compatibilità tra l’ampliamento della Biblioteca Statale e le necessità della scuola civica Monteverdi, anch’essa alla ricerca di una nuova sede. Unico problema, come sempre, i soldi. Confrontando l'attuale sistemazione del cortile con quella descritta dal Voghera nella sua pianta di Cremona del 1825 si può rilevare quanto sia stato trasformato: precedentemente si apriva sul fondo del cortile un secondo androne sorretto alle due estremità da colonne che consentiva il passaggio al retrostante giardino, allineato al percorso della ex contrada Equina, così detta perchè vi si facevano correre i cavalli del palio di Cremona, soppresso nel 1499 durante la dominazione di Venezia.
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commenti
Michele de Crecchio
15 giugno 2021 20:00
Multa renascentur quae iam cecidere. Speriamo sia la volta buona!
Daniro
16 giugno 2021 14:39
Ottima iniziativa. Peccato non aver incluso anche il recupero dell'area di via Goito che potrebbe essere riqualificata e rigenerata proprio in funzione delle limitrofe attività museali.