7 ottobre 2025

Una maxi panchina sul Po unisce le due rive: c’è anche Cremona tra le mete del mondo

C’è anche l’indicazione per Cremona nella spettacolare opera d’arte creata, sul Grande fiume, a Stagno di Roccabianca, in provincia di Parma, centro che ha come luogo dirimpettaio Motta Baluffi. Proprio lì dove i rintocchi delle campane del mezzogiorno dell’Ave Maria si alternano ogni giorno, tutti i giorni, unendo le due rive del fiume in un soave concerto, in un ideale “abbraccio” che mette in comunione le terre di Po, da alcune settimane è stata conclusa, inaugurata e “varata” una maxi panchina che sta attirando sempre più curiosi, visitatori e turisti che, puntualmente, vi si accomodano e vi si fanno immortalare.
Anche questo è un modo per dare impulso, in modo semplice ma coi fatti, al tanto sbandierato turismo fluviale (che chissà se prima o poi decollerà). A realizzarla è stato  Giorgio Bianchi, straordinario e infaticabile uomo del Po, un vero e proprio tuttofare che, dal suo “cilindro” sa sempre tirar fuori idee spettacolari. Tutti lo conoscono come “Al Bàrba”: è noto che in riva al fiume un po’ tutti hanno un loro soprannome che, in tanti casi, ha letteralmente soppiantato le generalità anagrafiche. Giorgio Bianchi, classe 1941, ha già parecchie “primavere” alle spalle e si è anche già meritato, lo scorso anno, il Premio San Michele proprio per le sue capacità e la sua grande disponibilità. In quella occasione il suo Comune gli ha giustamente riconosciuto la grande opera di volontariato, svolta sempre con dedizione, senza mai chiedere nulla in cambio, contribuendo in modo significativo al decoro e al buon funzionamento di strutture e servizi di cui tutta la comunità beneficia. Lui, da genuino e sanguigno uomo di fiume, era riuscito addirittura a stupirsi definendo questa motivazione (sacrosanta) non così speciale: “eppure – aveva riconosciuto – sta diventando sempre più raro dare il proprio tempo agli altri”. Esattamente così: dedicarsi alle altre persone, alla propria comunità, al proprio paese, dovrebbe essere una cosa naturale, quasi scontata. Invece, di questi tempi, è diventata una rarità. Per lui, invece, è tutto normale e va avanti nel segno della disponibilità più assoluta e totale, con genuina e sana gratuità, senza mai chiedere nulla in cambio, perché come lui stesso riconosce “fare cose buone per gli altri fa star bene anche me, insieme a loro”. Roccabianca e le terre del Po se lo tengono stretto, e fanno bene. Qualche mese fa è nata l’idea della panchina gigante sul Po e lui ha messo mano a tutto il suo ingegno, ha azionato il cuore e ha messo in moto mani e braccia: e la panchina, ricca di colori, è stata fatta ed è entrata “in funzione”. Ma non è finita lì perché di recente  quell’angolo di fiume si è arricchito di un’altra idea altrettanto curiosa quanto eccezionale: un palo su cui sono indicate le distanze da alcune delle principali località del mondo “Una antenna poetica di sintonia pacifica col mondo” l’ha definita, giustamente e con saggezza lo scrittore locale Angelo Gil Balocchi. L’idea, in questo caso, è nata da Rosanna Dilda ed è stata realizzata dal “Gruppo Tramonto” di Stagno di Roccabianca nelle persone di Antonietta Bergamaschi, Giulia Migliorati, Angelo Gil Balocchi e, naturalmente, Giorgio Bianchi.
Ci sono Kiev e Venezia, Tokyo e la California, Pechino e Atene,  Parigi e Piacenza e c’è anche Cremona, con indicata la distanza (20,87 km), unendo idealmente, e non solo idealmente, le terre del Po.

Eremita del Po

 

Paolo Panni


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commenti


Lilluccio Bartoli

7 ottobre 2025 07:35

Taluni pensano al Po come dividesse due terre, tal altri lo vedono invece come una cerniera che le unisce, io lo vivo come un bacio.