Upside Down di Corso Garibaldi getta la spugna. "Durante la settimana non passa un'anima, dobbiamo chiudere. A settembre riapriremo a Mantova, a novembre a Crema"
A Cremona sempre meno vetrine, sempre più vetrate. Con rammarico Upside Down getta la spugna. "Abbiamo aperto nel 2021, inizialmente avevamo avuto un calo di fatturato per il covid. - commenta Singh Dalbir, responsabile del negozio - Quando abbiamo ripreso le vendite abbiamo fatto un restyling del negozio perchè mancava in città un punto vendita come il nostro. Ora però dobbiamo chiudere, non c'è passaggio in questa via. Abbiamo costi di affitto improponibili e personale da gestire, non possiamo continuare. Stiamo già prevedendo di aprire a Mantova a fine settembre poi subito dopo a Crema, nel periodo prenatalizio. Avevamo anche pensando di apliare l'offerta a Cremona ma appena chiediamo le disponibilità di locali più grandi nessuno vuole affittare, vogliono solo vendere".
I problemi non riguardano soltanto la scarsa affluenza, quindi, ma anche la pretesa degli affitti in centro che pare più affine a New York che ad una via centrale di una piccola città come Cremona con i problemi che la crisi del commercio e gli elevati costi che schiacciano le imprese. "Corso Campi ha prezzi improponibili, con affitti che partono da 2500 euro al mese in su. Senza un grandissimo brand di richiamo non si riuscirebbe ad avere clienti sufficienti a stare in piedi. Corso Garibaldi stessa cosa, nessuno affitta, vogliono solo vendere e l'unica proposta in affitto ha prezzi eccessivi e spazi troppo ristretti rispetto alle nostre esigenze".
Questa situazione porta quindi ad un'unica, inevitabile scelta: "La chiusura definitiva sarà domenica, abbiamo in corso la svendita dei prodotti. Cremona era la base di partenza del brand che si sta comunque espandendo, ma a Cremona siamo costretti a lasciare. In città durante la settimana si potrebbe anche non aprire, non si fattura nulla nei primi tre giorni dopo la domenica si passano ore intere senza vedere un'anima. Le nuove offerte commerciali che stanno arrivando riducono l'abbigliamento in centro città sempre di più, decentrandolo ai centri commerciali. Per il target della nostra età, che è 13-25 anni, ormai il punto di riferimento è il CremonaPo."
La città non sta incoraggiando il commercio, che sta collezionando l'ennesima vetrina vuota in un centro nel quale sembra sopravvivere solo il food. "Sicuramente - conclude Singh Dalbir - nelle zone come Corso Campi non guasterebbe calmierare gli affitti. In più, molti dei locali proposti hanno problemi di infiltrazioni, umidità, impianti, con lavori che la proprietà non fa mai lasciando a chi affitta l'onere della ristrutturazione". Neanche il modo in cui viene gestita la concessione delle licenze pare funzionare. "Su Corso Garibaldi ci sono almeno 5 negozi di parrucchieri vicini fra loro, quindi non si può parlare più di una via dello shopping, ma sempre di più ad una via di servizi. Non c'è una scelta intelligente delle categorie merceologiche dei negozi."
Ecco che, pur non chiudendo la porta a nuove proposte cremonesi, Singh Dalbir e la sorella (titolare del negozio Upside Down) Amrit Saini domenica chiuderanno i battenti del proprio negozio portando i propri investimenti alle (si spera) più accoglienti Mantova e Crema. I due fratelli di origine indiana ma nati in Italia sono a loro volta figli di commercianti indiani proprietari di diversi negozi nel parmense. Credono fortemente nella tradizione commerciale di famiglia, entro fine anno infatti prenderà vita il franchise del marchio così da permettere, nel 2024, di avere nuovi partner che aprano punti vendita a marchio Upside Down nelle città italiane. Cremona, intanto, aggiunge una nuova vetrata e spegne un'altra vetrina.
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