10 luglio 2025

Vent'anni fa il viaggio del sottomarino Enrico Toti dal porto di Cremona al centro di Milano, percorrendo 93km su strada. Dal 22 luglio al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia riaprono le visite

Sembra incredibile, ma sono già passati praticamente 20 anni da quell'8 agosto del 2005, quando -nella notte- dal porto di Cremona il monolitico sommergibile Enrico Toti partì alla volta di Milano, nel Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, che sarebbe diventato la sua nuova "casa". Via terra. Un'impresa titanica che per 6 giorni ha visto il sottomarino, della stazza di 340 tonnellate, percorrere ben 93 km sopra un carrello lungo 60m con 30 assi e ben 250 ruote. Un evento che venne accompagnato dalla folla lungo tutto il suo percorso: migliaia di persone (alla fine se ne conteranno 150mila), accorse per seguire un'impresa, mai tentata prima nel nostro Paese, cioè trasportare un sommergibile fin nel cuore di una metropoli come Milano. Un'impresa riuscita ed immortalata da migliaia di scatti e per la quale venne realizzato anche un dvd.

Vent'anni che verranno ricordati con la riapertura, dopo un periodo di stop, delle visite al sottomarino all’interno del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia a Milano. Le visite guidate inizieranno il 22 luglio e proseguiranno per tutto il periodo estivo.

Il sottomarino Toti fu il primo costruito in Italia nel secondo dopoguerra per la Marina Militare; venne costruito a Monfalcone dalla Italcantieri, che ne iniziò la fabbricazione l'11 aprile 1965; il 12 marzo 1967 venne varato e quindi consegnato alla Marina Militare il 22 gennaio dell'anno successivo. Terminò il servizio il 30 giugno 1999 e dal 2001 iniziò il travagliato viaggio verso Milano dalla Sicilia, che percorre diverse tappe:

  • 5 aprile 2001: dopo numerosi interventi di restauro, il Toti viene trainato dalla base navale di Augusta, in Sicilia, fino a Taranto: 85 ore di navigazione,
  • 20 aprile 2001: arrivo a Chioggia.
  • 4 maggio 2001: il sommergibile naviga sul Po, trainato da due imbarcazioni fluviali: la Ferrara I e la Cremona. Il trasferimento dalla foce del Po a Cremona è gestit dall’Associazione Guardiacostiera Ausiliaria e dall’Azienda Regionale per i porti di Cremona e Mantova.
  • 6 maggio 2001: il Toti arriva al porto di Cremona dove viene ormeggiato.
  • 25 settembre 2001: una commissione tecnica istituita dal Comune di Milano analizza le ipotesi per il trasporto del sommergibile. Il Politecnico di Milano viene incaricato di verificare la fattibilità del progetto di trasferimento.
  • gennaio-maggio 2002: gli uffici tecnici dell’Azienda tranviaria (Atm), dell’Azienda energetica (Aem) e di quella Metropolitana (MM) studiano il nuovo percorso e gli interventi da realizzare sugli impianti. Due gli obiettivi: organizzare gli aspetti logistici del trasporto senza intralciare la vita della città e quantificarne il costo.
  • 2002-2005: serviranno ben tre anni per analizzare e trovare la soluzione per risolvere i problemi evidenziati.
  • 8 agosto 2005: il sottomarino Enrico Toti parte dal porto di Cremona ed affronta la prima notte di viaggio attraverso la campagna cremonese, passando per paesi e campi di granoturco salutato da migliaia di persone lungo tutto il percorso. Per ben due volte si dovrà invertire la marcia: a Pizzighettone e a Cappella Cantone, con lunghe e certosine manovre dei due carrelli motorizzati su cui era posizionato il sommergibile. Dopo 6 ore e 30 km percorsi, il gigantesco convoglio arriva a Corte Madama (Castelleone), alle 2.45. Entrato dalla Tangenziale Est, dopo aver passato i due ponti mobili in via Rogoredo e piazza Mistral, ha raggiunto via Toffetti da cui e' ripartito la sera del 13 agosto per percorrere gli ultimi 7 chilometri in mezzo alla citta' e dirigersi cosi' alla volta del Museo.
  • 14 agosto 2005: alle 6.30 il sottomarino Enrico Toti fa il suo ingresso al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, varcando le porte di Via Olona alla volta di quella che sarebbe stata la sua destinazione finale, che lo renderà uno degli oggetti piu' ammirati tra le collezioni del Museo.

Da martedi' 22 luglio dunque il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia riaprirà al pubblico le visite guidate a bordo del Sottomarino Toti, sospese negli ultimi mesi a causa di un primo intervento di riqualificazione delle aree esterne del Museo, e resterà visitabile fino a domenica 7 settembre (tutti i giorni da martedi' a domenica dalle 10:30 alle 13) mentre da martedi' 9 settembre tornera' ad essere disponibile solo nei fine settimana e festivi.

La visita e' stata arricchita da nuovi pannelli didascalici pensati anche per la fruizione da parte di non vedenti e ipovedenti grazie all'integrazione di un modello tridimensionale, una tavola tattile con la selezione del sottomarino e dei suoi ambienti, testi in braille e QR code con audio di accompagnamento all'esplorazione.

 

 


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commenti


Marzio

10 luglio 2025 17:17

Che bella storia quella scritta.....peccato che sia leggermente difforme dalla realtà....al tempo il smg. Toti avrebbe dovuto restare a Cremona, tirato in secca, sezionato e con altri reperti storici gentilmente forniti dal museo della scienza, sarebbe stato a disposizione di chi lo avrebbe voluto visitare....si era parlato allora di una piccola dépendance del museo milanese e sinceramente si era già trovato anche il sito dove aprire.
C'erano già scolaresche prenotate per la visita da mesi..ma.....ma .....ma .....ancora una volta la volontà politica aveva fatto esattamente il contrario e l'asino è andato dove il padrone ha voluto. (Chiediamo quanto è costata la tassa di stazionamento del sommergibile dal 2001 al 2005 e chi l'ha pagata).
Complimenti alla lungimiranza, alla arroganza di chi, con disprezzo, ha bocciato l'idea dell'allora Presidente dell'ANMI che voleva il Toti a Cremona con il suo piccolo museo e che sarebbe stato una piccola chicca così come lo è il monumento al Marinaio, donato alla città e preso in carico dall'allora Sindaco Bodini e che ora è abbandonato, arrugginito e senza la luce di governo in cima. Per chi non lo sapesse quel monumento abbandonato è una torretta di sommergibile stilizzata e disegnata da un ex Battaglione San Marco che aveva combattuto al El Alamein e l'ancora è appartenuta alla R.Nave Po (nave soccorso). Ma questa era gente di altra pasta...sicuramente diversa da chi oggi ci governa e con una idea di patria molto diversa da chi ha veramente difeso i nostri confini in terra, mare e cielo.