Verso la vendita della casa di Stradivari ma verrà mantenuta la fruibilità ai turisti. A breve la sistemazione degli ambienti
Tornerà ad aprirsi ai turisti la casa nuziale di Antonio Stradivari in corso Garibaldi 57, chiusa e in vendita da tempo. La casa passerà infatti di mano nei prossimi giorni dalla famiglia Soldi a un'azienda non cremonese (su cui tutti chiedono di non rivelarne il nome fino alla stipula del contratto) i cui responsabili avrebbero già avuto alcuni incontri con l'assessore alla Cultura Luca Burgazzi per garantirne la sistemazione e la fruibilità ai turisti. Ancora non è chiaro chi gestirà l'immobile ma nelle prossime settimane si metteranno attorno al tavolo i nuovi proprietari, il Comune, il sistema museale e il museo del violino per definire le modalità di gestione. Pare che con i primi mesi dell'anno, in accordo con la Soprintendenza, si interverrà sull'immobile per restaurarlo e renderlo immediatamente fruibile fin dalla prossima primavera.
Secondo quanto ci aveva dichiarato il proprietario dell'Immobile Giorgio Soldi (al pianterreno aveva il negozio "Tè per due") diverse proposte d'acquisto erano state avanzate nei mesi scorsi, quasi tutte dall'estero (Giappone, Australia, Stati Uniti) ma poi la pandemia e altri problemi ne avevano allontanato la vendita. Poi è arrivata questa richiesta che sposa il progetto di Cremona, città della liuteria e l'idea di farne un punto di richiamo per i turisti. Oggi l'immobile è desolatamente vuoto. In diversi hanno avanzato dubbi se questa fosse davvero la casa di Stradivari. Cremona non può permettersi comunque di perdere questo richiamo. L'altra casa, quella storica sul piazzale di San Domenico nel quartiere dei liutai, venne abbattuta quando si realizzò la Galleria. Perfino il luogo della sepoltura agli attuali giardini pubblici su cui c'è una copia della lapide non è la sua tomba. Il corpo sparì infatti durante la demolizione della grande basilica di San Domenico. Si dice sia finito nell'ossario del cimitero.
La casa del grande liutaio sarà un grande richiamo per il turismo così come lo è, ad esempio, la casa di Mozart a Salisburgo. C'è poi la possibilità di effettuare selfie con la statua del maestro (fose bisognerebbe fonderne una nuova in bronzo anzichè quella fragilissima in vetro resina) come succede a Parma con quella di Verdi o a Praga con quella di Kafka. Va detto comunque che il proprietario del Tè per due, il negozio che occupava lo spazio adesso desolatamente vuoto, ha sempre permesso anche in passato la visita ai turisti anche se l'accesso non era molto agevole. Al posto del negozio cosa verrà realizzato? Potrebbe trovare spazio un liutaio, oppure il Consorzio liutai o la Scuola di Liuteria o altro. La cantina e i piani superiori hanno mantenuto il loro fascino e basterà un restauro minimale per valorizzarli. Nel 1987, anno delle celebrazioni stradivariane, il Comune guidato da Renzo Zaffanella fu a un passo dall’acquisto. Il sindaco aveva anche trovato un grande sponsor (la Coca Cola) pronto ad abbinare il proprio marchio alla storia della liuteria. Poi non se ne fece nulla. Antonio Stradivari ha abitato qui dal 4 luglio 1667, data del matrimonio con Francesca Ferraboschi.
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commenti
Nicolini Gualtierop
30 novembre 2021 20:31
Ma perché si continua a chiamarla la casa di Stradivari ? Ci si è dimenticati di quanto scritto da Antonio Leoni ?
Non è la casa di Stradivari !
François
2 dicembre 2021 10:16
Nei dintorni della casa di Mozart a Salisburgo vendono dei cioccolatini detti "palle di Mozart". nella presunta casa nuziale del sommo liutaio perché non vendere le "palle di...Stradivari"?