Vescovato: i Carabinieri denunciano il colpevole di una truffa online
I Carabinieri della Stazione di Vescovato hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa una cittadina italiana di 20 anni, residente in provincia di Messina, con precedenti di polizia anche specifici.
I militari hanno ricevuto la denuncia del raggiro da parte di un uomo del posto che a metà novembre rispondeva a un’inserzione, presente su un sito di vendite online, di una giovane donna che proponeva in vendita un cane al prezzo molto conveniente di 1000 euro.
La vittima, dopo aver contattato il numero telefonico fornito nell’annuncio al fine di ottenere maggiori informazioni, effettuava anche una videochiamata con la venditrice la quale rassicurava l’uomo che al pagamento della somma tramite bonifico avrebbe ricevuto il cane entro il 29 novembre. La vittima decideva di acquistare il cane ed effettuava il bonifico pari alla somma pattuita all’Iban che gli era stato fornito. Effettuato il pagamento, l’uomo ha chiesto più volte di vedere il cane sempre tramite videochiamata, ma gli veniva negato con diverse scuse. Inoltre, la venditrice non aveva chiarito come avrebbe consegnato il cane entro la data prestabilita. Non vedendolo arrivare e non avendo notizie certe, dopo alcuni giorni la vittima ha cercato su internet i dati della donna che aveva messo in vendita l’animale e ha scoperto che su alcuni siti era stata segnalata come una truffatrice proprio perché vendeva un cane che in realtà non era mai stato consegnato a nessun acquirente. Dopo aver provato a ricontattare la venditrice per avere indietro il denaro, si è arreso di fronte al fatto che la donna si era resa irreperibile e non aveva effettuato la spedizione del cane. Capito quanto accaduto, la vittima ha presentato la querela e hanno avuto inizio gli accertamenti.
Le conseguenti verifiche che i Carabinieri di Vescovato hanno svolto sull’intestatario dell’Iban e del telefono contattato per l’acquisto hanno permesso di svelare le identità della truffatrice che è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria.
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