Vitaliano Daolio dopo 24 anni lascia la pesca commerciale, ma non il Po. "Tanta amarezza, ma pronti ad un nuovo progetto didattico fra qualche mese"
Vitaliano Daolio, dopo 24 anni di vita sul fiume, lascia la pesca. Potrebbe sembrare uno scherzo, perché, per chi lo conosce, Vitaliano è il simbolo stesso del Po e del suo ambiente. Ma non è uno scherzo, anche se il post su Facebook, con cui annuncia il suo ritiro, è stato pubblicato il 1 aprile. Tanto per rimanere in tema di pesce. E non è neppure un addio, perché una storia così bella non può avere altro che un lieto fine. Vitaliano ha deciso semplicemente di voltare pagina. Ma sempre sul fiume. Insomma, come si suol dire, tirerà i remi in barca. “Non è uno scherzo, visto che oggi è il primo di aprile, dopo 24 anni ho deciso di terminare per sempre la mia attività commerciale di PescaTurismo sul fiume Po. Si chiude quindi un ciclo della mia vita, non per incapacità o per altre motivazioni, ma semplicemente perché è giunta l’ora di voltare pagina. Ho dedicato più un ventennio al mondo della pesca, combattuto battaglie e vissuto una moltitudine di avventure che ho condiviso con tantissime persone che ho conosciuto. Con molti di loro sono nate solide amicizie che hanno reso tutti questi anni degni di essere vissuti”. Sembrerebbe un addio e invece, chiusa una porta, si apre un portone. Certo, tra le righe si legge anche una certa amarezza. Ha pesato molto la chiusura dell’Acquario del Po di Motta Baluffi che, conti alla mano, in diciassette anni di attività aveva portato in questo minuscolo comune della Bassa cremonese qualcosa come cinquantamila visitatori. Il fatto di aver tentato inutilmente di vedere riconosciuto commercialmente il titolo di guida di pesca, entrato nei programmi di governo alcuni anni fa, e poi scomparso, di aver lavorato nella Fipsas per modificare la legislazione legata alla pesca, e di non aver visto cambiamenti, di aver visto, in tutti questi anni, cambiare il Grande Fiume, anche per colpa degli uomini. Ma Vitaliano Daolio cambia registro, ma non molla. Quell’esperienza deve essere condivisa il più possibile, deve essere tramandata alle nuove generazioni. E così è giunto il momento di fare nuove scelte: “E’ stata una bella avventura, poi si svegli una mattina e dici basta. Fra tre anni ne compirò 70 anni ed è giunto il momento di operare una scelta. Io e mia moglie abbiamo in cantiere un nuovo progetto didattico, che dovrebbe nascere tra pochi mesi, una nuova struttura che permetta di non rinunciare al grande patrimonio di esperienza acquisita a favore delle nuove generazioni”. E l’avventura continua.
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commenti
Mauro Boninsegna
4 aprile 2023 10:39
Mi raccomando. Tienimi informato!