Dieci imprenditori e amici piacentini hanno costituito il primo COMITATO GIUSEPPE VERDI - IL SUO TEMPO E LA SUA TERRA con sede a Piacenza, uno dei territori di elezione, di vita e di passioni, di residenza stabile per oltre 50 anni del grande Maestro, dal 1848 al 1901. Manrico Bissi, presidente Archistorica e uno dei fondatori del Comitato, ha spiegato la scelta della sede (l' ex chiesa di san Giuliano diventato Asilo infanzia con il sostegno economico del maestro Verdi), uno dei luoghi più antichi di Piacenza, posto lungo la via Francigena con refettorio oggi non più visibile. Diventa Giardino d'Infanzia nel 1867 per volere del pedagogo don Carlo Uttini e per il sostegno economico di Giuseppe Verdi in quanto cugino di Uttini. Come ha sostenuto Giampietro Comolli, presidente del comitato, è solo uno dei tanti esempi (molti sconosciuti e dimenticati) del mecenatismo di Verdi a Piacenza, ma anche a Genova, a Milano (il pensionato), a Villanova (ospedale), a Cremona. Fu fondatore di opere immobiliari e finanziatore della gestione ancora oggi esistenti rivolte sempre ai meno fortunati e deboli.
Il Comitato, come hanno sottolineato tutti i presenti fondatori e anche già molti nuovi aderenti, nasce da stimoli forti che sono arrivati ultimamente da tanti piacentini e non piacentini (anche milanesi, genovesi, cremonesi) per rappresentare e stigmatizzare la figura dell'uomo Verdi, l'epoca pubblica della storia italiana coincidente con la prolifica vita professionale e vita privata domestica e amicale del compositore (dal 1848 fino alla morte avvenuta nel 1901 visse e produsse le opere più importanti in Villa Verdi di Villanova d'Arda). Un tempo storico in cui anche la musica e certi personaggi politici hanno contribuito al Risorgimento italiano. Piacenza città e provincia è ricchissima di luoghi frequentati dal Maestro.
Presente e molto favorevole alla nascita del Comitato Pro Verdi anche il Comune di Piacenza, nella persona dell'assessore alla cultura e turismo Christian Fiazza che ha sottolineato "...come è fondamentale un punto di riferimento unico provinciale ma anche regionale dedicato al Maestro Verdi. Piacenza è stata troppo assente dimenticando tutti i rapporti culturali, domestici, famigliari, amicali e fra agricoltori di Verdi. Verdi visto fuori dal teatro, ha un suo significato. anche il regista Pupi Avati sta lavorando proprio in questi giorni per produrre un docu-film "le stanze di Verdi" proprio sui luoghi frequentati. Un cammeo dedicato al Maestro ci sarà già a Natale 2024, fra il musicale artistico e gastronomico come spesso diceva Verdi.
Il Comitato vuole essere un "tavolo di confronto" e di proposizione, volontario e indipendente, autonomo e rispettoso del lavoro già avviato da altri in merito all'opera verdiana, un comitato culturale e storico, senza finalità commerciali, senza pubblicità, senza operazioni di carattere promozionale di eventi musicali. Vuole soprattutto fare sistema, mai contro qualcuno, mai fomentatore di querelle anagrafiche. Il comitato vuole essere una presenza concreta e reale di sostegno delle opere reali che il Maestro ha voluto...per il territorio piacentino e altri luoghi, per i rapporti con amici e la ospitalità a tavola nella sua Villa e, soprattutto, come agricoltore, allevatore, innovatore in campagna e nei rapporti locali fra contadini e proprietari terrieri.
Il Comitato, o sodalizio, punta a mettere in atto tutti i valori e caratteristiche dell'uomo, con passioni e interessi, in una epoca ben precisa legata all'unità nazionale da non dimenticare mai e nei luoghi e terre che - per stessa affermazione di Verdi - furono ispiratrici e compagne in suoni e profumi di tutte le opere, a iniziare dal Nabucco. Il principale obiettivo è recuperare la parte di vita "attiva sociale civile " di Verdi in una terra produttiva di pianura, i modi di vivere di un territorio padano senza dimenticare le opere di beneficenza a Milano, Genova, Cremona. Tutto ruoterà attorno al mondo agricolo, conviviale, alimentare, umano, amicale che Verdi ha intrattenuto nelle terre originarie della famiglia.
Il Comitato ha già individuato alcuni temi di lavoro, emersi per voce di associazioni presenti all'incontro. Fra le tante proposte emerse, la priorità sarà data al futuro di Villa Verdi che deve diventare pubblica, alla eliminazione del degrado ambientale in cui versano la Villa ed altri luoghi, alla cartellonistica di un itinerario verdiano, al recupero ed esposizione al pubblico di tutti i carteggi presenti nei bauli del Maestro e attualmente archiviati, alla rilettura delle lettere private, ai momenti storici risorgimentali vissuti dal Maestro come cittadino ma anche come rappresentate pubblico e senatore del Regno, alle tesi di laurea universitarie che saranno seguite e curate con i diversi conservatori e teatri. Il Comitato ha un sogno, quello di rivedere attivo e frequentato l'appartamento di Verdi presso l'ex hotel san Marco, che potrebbe essere legato al conservatorio Nicolini, conoscendo perfettamente le enormi barriere amministrative e di gestione, ma l'obiettivo non viene accantonato.
Il Comitato si fa anche strumento attivo nella ricerca di rapporti con altre strutture ed enti e associazioni fuori Piacenza. Ogni obiettivo, scopo deve avere come motore sempre il sostegno la figura "uomo del suo tempo e della sua terra" del maestro Verdi in ogni forma .
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