17 gennaio 2023

Renato Cappellini: “Io interista ho giocato nell’Inter. E feci doppietta dinanzi a Pelè. Mia la prefazione a un libro di e per interisti”

“È uscita l’ultima fatica letteraria di Alberto Figliolia, a cui ho contribuito scrivendo la prefazione!
Un tuffo nel passato che è sempre un piacere per noi autentici appassionati di calcio (e soprattutto di Inter) e che permette di ricordare tanti aneddoti, dell’Inter di tutti i tempi, attraverso le voci di molti tifosi d’eccezione…
Con un piacevole passaggio su Soncino, che non passa certo inosservato…”
Così postò via social tempo fa Renato Cappellini da Soncino, ex calciatore. Scrittore e giornalista, Figliolia, ecco, con “Tifosi Interisti per sempre” (Edizioni della Sera) ha raccontato oltre un secolo di vita trascorsa come una scatola armonica che sa variare la sua dolce melodia. Sabato, con inizio alle 17, presso la sala convegni dell’ex Filanda soncinese, Cappellini e Alberto Figliolia presenteranno il libro appassionatamente a tinte nerazzurre. 

E noi col disponibilissimo Renato, volentieri abbiamo scambiato due parole… 

Sbaglio o lei, oltre a essere stato un calciatore, dell’Inter soprattutto era, è e sarà un tifoso speciale del sodalizio nerazzurro

Risposta esatta. Ho iniziato a dare calci al pallone nella squadra Csi del mio paese. Poi approdai al Codogno in terra lodigiana dove mi dividevo tra gli Allievi e la rappresentativa Juniores. Ad osservare le nostre partite veniva Meazza che mi notò e poi mi portò all’Inter. Tra l’altro mi ricordo che con la rappresentativa giovanile codognese, ecco giocammo un’amichevole con quella nerazzurra, a San Siro, prima di Inter-Santos, davanti a sessantamila spettatori. Un provino che mi lasciò senza parole, un’emozione unica. Vincemmo 3 a1 con due mie reti, poi, dalla domenica successiva, passai all’Internazionale. 

Insomma: fece doppietta dinanzi al grande Pelè, fuoriclasse purtroppo scomparso recentemente?

Esattamente. Se ci penso mi emoziono ancora oggi. Che attaccante meraviglioso era il bomber brasiliano. Calcisticamente mi innamorai di lui al Mondiale del 1958 in Svezia che vinse col Brasile. 

Lei che è stato un grandissimo centravanti, ebbene, perché in Italia oggi abbiamo pochi specialisti italiani, nel ruolo...

Già tanti anni fa, parlando di calcio col presidente del Brescia di allora Corioni, lo stimolavo preoccupato sull’eventualità, poi avveratasi ahimè, che un giorno avremmo potuto avere problemi in questo senso. Detto che la storia è fatta di cicli, fattori quali la Sentenza Bosman (la possibilità per i calciatori professionisti dell’Unione Europea di trasferirsi da una federazione all’altra in modo del tutto gratuito, una volta scaduto il contratto con la squadra di appartenenza, ndr), i tempi moderni fatti più di comodità, per certi giovani, che di quei sacrifici necessari ad affermarsi nello sport, l’opportunità di tesserare tutti gli stranieri che si vogliono, vivai compresi, certamente non aiutano la formazione di atleti nostrani, in casa. Ai miei tempi si potevano tesserare solo due stranieri per club e arrivavano da noi solo campionissimi tipo Suarez. E io dal fantasista spagnolo imparai molto.  

Può essere l’anno dello scudetto al Napoli il 2023?

Sì la squadra azzurra, ben costruita, gioca bene e mister Luciano Spalletti è un allenatore preparato e bravo. E fece bene pure nella sua esperienza nerazzurra.

E la sua Inter Milano, dove può arrivare?

Mah … non mi entusiasma il team allenato da Simone Inzaghi. E non mi accendono, positivamente, nemmeno i suoi cambi talvolta. Per fare il definitivo saltò di qualità, per quanto mi riguarda, i nerazzurri dovrebbero fare un mercato incisivo portando a casa un ottimo elemento per reparto. 

 

Stefano Mauri


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