Musica e Intelligence: Un dialogo tra suono e segreto nella storia, nella cultura e nella sicurezza
Mercoledì 22 ottobre, ore 15.30 in Sala Conferenze "Virginia Carini Dainotti" della Biblioteca Statale avrà luogo l'Incontro di studio Musica e Intelligence. Sarà il primo appuntamento pubblico per approfondire, in chiave scientifica, storica ed operativa, le molteplici intersezioni che dal Rinascimento ad oggi hanno interessato reciprocamente la disciplina musicale e le attività informative.
Il 15 ottobre scorso si è celebrato a Roma il Centenario della nascita del primo Servizio di intelligence nazionale, il Servizio Informazioni Militare (SIM), istituito con regio decreto nel 1925 per unificare le strutture informative di alcune Forze Armate - Esercito, Marina e Aeronautica - e porre le basi per la costruzione di un sistema informativo coordinato a tutela della sicurezza dello Stato. La storia dell'Intelligence italiana si intreccia profondamente con quella dello Stato e delle sue Istituzioni: dai conflitti mondiali al dopoguerra, dalla nascita della Repubblica alla collocazione internazionale del Paese nelle alleanze multilaterali, fino alle sfide globali del presente. Nel corso della sua evoluzione, i Servizi informativi hanno progressivamente consolidato il proprio ruolo rispetto ai grandi mutamenti storici, politici e strategici, operando in piena coerenza con i principi costituzionali, assicurando la salvaguardia delle Istituzioni, la protezione dei diritti e delle libertà dei cittadini, e contribuendo alla stabilità internazionale e alla prevenzione dei conflitti attraverso attività di analisi, prevenzione e collaborazione con i partner esteri.
Anche la musica e i musicisti hanno avuto nel tempo un ruolo importante nel sistema di intelligence internazionale e il legame tra Musica e Intelligence, in apparenza non convenzionale, si rivela in realtà profondo e stratificato, attraversa epoche, poteri e tecnologie: dai compositori-spie attivi nelle corti del Rinascimento alla composizione di madrigali cifrati, dai messaggi nascosti nelle opere teatrali a Bletchley Park, centro britannico di criptoanalisi, ove furono impiegati numerosi musicisti per decifrare i codici nemici, dalla sorveglianza acustica operata durante la Guerra Fredda alla manipolazione simbolica della musica contemporanea.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, molte collezioni musicali furono depredate e moltissimi strumenti di pregiata liuteria italiana andarono dispersi. Emblematico il caso della raccolta di Giuseppe Strocchi (1855-1941) che contava 118 strumenti ad arco di pregio in gran parte trafugati dai nazisti e mai restituiti. Ad occuparsi delle indagini sulle collezioni e sui beni d'arte trafugati ci fu anche Rodolfo Siviero, agente del Servizio Informazioni Militare, con il compito di monitorare le spoliazioni naziste. L'ufficio di Siviero, che aveva sede a Roma a Palazzo Venezia, proseguì per vari decenni il lavoro di recupero e restituzione del patrimonio storico-artistico e culturale italiano: non solo le opere trasportate in Germania prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, ma anche i beni trafugati da musei, luoghi di culto ed aree archeologiche, sottratti da trafficanti di opere d'arte e destinati a collezioni private o musei stranieri. Questa specifica attività di intelligence, dal 1969, è organicamente assicurata dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale che tutt'oggi fronteggia, con efficacia di strumenti ed interventi mirati, l'allarmante fenomeno della depauperazione del più grande museo al mondo: l'Italia.
Nei mesi scorsi è stata istituita la Commissione MusInt (Musica e Intelligence), interna alla Società Italiana di Intelligence (SOCINT), per studiare il fenomeno grazie all'apporto di profili eterogenei ma complementari, provenienti dai mondi della musicologia, della storia, del diritto, della comunicazione, dell'ambito militare e delle istituzioni accademiche. Ne fanno parte Fabio Perrone (presidente), direttore delle attività culturali, Academia Cremonensis; Rodobaldo Tibaldi (vicepresidente), associato di Storia della musica, Università di Pavia; Aldo Accardo, presidente del Conservatorio di Cagliari, già ordinario di Storia contemporanea; Filippo Annunziata, musicologo e ordinario di Diritto dei mercati finanziari, Università Bocconi; Erik Battaglia, ordinario di Musica vocale da camera, Conservatorio di Torino; Serena Epifani, musicista, direttrice del Journal of Cultural Heritage Crime, Università di Roma "Tor Vergata"; Dionigi Maria Loria, generale in congedo dell'Esercito Italiano e musicista; Giovanni Pozzovio, ordinario di Drammaturgia musicale, Conservatorio "A. Boito" di Parma; Marco Targa, associato di Storia della musica, Università della Calabria.
"I Servizi segreti e la musica hanno condiviso nel tempo una relazione complessa e poco nota, spesso legata all'uso di tecniche musicali come forma di comunicazione segreta. I tempi sono maturi per affrontare questa materia in modo sistematico ed interdisciplinare", ha dichiarato Fabio Perrone, a cui ha aggiunto Mario Caligiuri, presidente SOCINT "MusInt sarà un luogo di studio specialistico, capace di offrire anche contributi originali sulla protezione del patrimonio musicale e della liuteria italiana, valorizzandone la dimensione culturale ed economica a livello globale."
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