4 dicembre 2024

Radon, questo sconosciuto. Eppure già 25 anni fa...

Il 26 Novembre nel vostro quotidiano on line è stata data notizia dell'iniziativa che il 22 precedente l'ATS  Val Padana in collaborazione con L'ARPA Lombardia hanno iniziato un percorso formativo rivolto agli studenti delle classi 3° e 5° con un corso sul RADON.

Dall'anno 1999 nel mandato della presidenza dell'Amministrazione Provinciale di Giancarlo Corada ebbi l'onore di essere stato eletto Consigliere. Mi fu data l'occasione di presentare una interpellanza con risposta scritta rivolta alla competente ARPA sulla pericolosità del Radon. Nell'interpellanza avevo segnalato la morbilità causata dalla presenza di questo elemento negli ambienti frequentati dalle persone. Nel mio scritto erano anche forniti i dati sul numero di tumori provocati nel tempo da questa esposizione e siti di maggiore presenza in Cremona città.

La preoccupazione che esprimevo (anche come insegnante consapevole del problema) era mossa dalla considerazione che la presenza di accumulo di questo gas pesante (originato dal decadimento dell'Uranio), proveniente dal sottosuolo e si accumula  prevalentemente nei locali situati nei piani terreni. 

Quindi richiamavo l'attenzione sulle aule delle scuole situate ai piani terreni dove la permanenza degli alunni si protrae anche per cinque ore, dove interviene al termine delle lezioni il personale delle pulizie che provvede (se provvede) all'arieggiamento per un quarto d'ora, e dopo di che l'ambiente resta chiuso anche per una ventina di ore nelle quali il gas ha tempo di accumularsi.

Suggerivo agli enti cui appartenevano i locali adibiti a scuole di provvedere a porre in atto interventi di areazione forzata atti all'allontanamento dall'ambiente del gas accumulato nelle ore in cui non erano frequentate le aule.

Il tempo che può trascorrere dall'esposizione al  gas e l'insorgere di una possibile patologia può anche essere di decine di anni; è evidente che a distanza di tempo non appare individuabile il nesso tra causa e patologia. 

La risposta scritta che arrivò dall'ARPA fu che i dati forniti erano esatti ma che non vi erano indicazioni su come intervenire.

Concludendo mi felicito per la prontezza e l'efficacia di intervento. Intanto si comincia con un corso poi si interverrà nel tempo per individuare strategie di difesa  restando in attesa dei finanziamenti e dei progetti. 

Come è il detto: Pùtost che nieént l'è mei pùtost!         

(La foto è di "Riflessi Magazine")

                                                                                            

Giulio Maria Grimozzi


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