"Cremo Inclusion Day": una giornata dedicata a sport ed inclusione
Il calcio e – più in generale – lo sport come strumento per abbattere ogni barriera: sia essa mentale oppure fisica. Sabato scorso, 9 dicembre, il Centro Sportivo “Giovanni Arvedi” ha ospitato il “Cremo Inclusion Day”, momento formativo e di riflessione per gli staff del settore giovanile della Cremonese che hanno potuto ascoltare le preziose testimonianze di realtà che fanno dell’inclusione nel mondo dello sport un modello virtuoso.
A raccontare le diverse esperienze sono stati: Gianluca Rossi (presidente del Pepo Team), Antonio Giotta (calciatore del Pepo Team Cremonese for Special), Claudio Ardigò (Presidente Csi Cremona), Anna Manara (referente settereo Disabilità del Csi), Nico Cavallotto (Allenatore dei campioni d’Italia del Crema 1908 non vedenti) con il calciatore nerobianco Francesco Cavallotto, Luca Rivaroli (presidente dell’Associazione Marcotti Osvaldo) e Manuel Generali (InclusiOn).
Ad aprire la giornata sono state le parole del direttore generale della Cremonese, Paolo Armenia che ha ringraziato i presenti:
“Il Cremo Inclusion Day vuole essere un momento di confronto su un tema da sempre al centro delle attività della Cremonese, club che, sulla spinta della sua proprietà, non guarda solamente ai risultati ottenuti sul campo, ma cerca di contribuire, nel miglior modo possibile, al sostegno delle esigenze del territorio promuovendo e realizzando, in accordo con le diverse associazioni, progetti, anche micro progetti, in grado di favorire l’inclusione sociale. Ascoltare la testimonianza di dirigenti e atleti capaci di andare oltre ogni barriera per trasformare la disabilità in un’abilità ci permetterà di uscire dal confronto arricchiti e pronti a fare sempre meglio sulla strada dell’inclusione”.
Dopo il saluto del responsabile del settore giovanile Stefano Pasquinelli, l’incontro è entrato nel vivo. La prima esperienza è stata portata dal Pepo Team, associazione ormai da anni legata alla Cremonese e che con i colori grigiorossi partecipa al campionato Figc Dcps:
“Partire dagli ultimi e dai fragili potrebbe essere un modo per fare un salto culturale – ha esordito Gianluca Rossi - dare delle opportunità a chi vive una quotidianità differente, ti permette di poter vedere le cose da un altro punto di vista. Faccio un esempio concreto per trasmettere meglio questa dimensione: quando andiamo in trasferta, personalmente fatico ad orientarmi in città nuove, per via di problemi di vista, ad Antonio – che qui con noi – basta invece guardare pochi secondi la cartina per orientarsi e trovare la via più veloce ed efficace nel raggiungere la meta. In questa situazione la disabilità è completamente ribaltata. Queste inversioni di prospettiva aiutano tutti a crescere e favoriscono l’inclusione”.
Raccontando invece la sua passione per il calcio, è proprio Antonio a sottolineare come “la paura svanisce ogni volta che scendiamo in campo”.
“Inclusione è cercare di potersela giocare alla pari” hanno spiegato Claudio Ardigò e Anna Manara. Inclusione, ma anche cooperazione, come emerso dalla testimonianza di Francesco Cavallotto, campione d’Italia con il Crema 1908 non vedenti: “La comunicazione e l’intesa in questo gioco – ha spiegato – è fondamentale per poter giocare insieme e ottenere risultati”.
“Sarà bello in futuro non poter parlare più di inclusione perché si è arrivati ad un punto in cui questa è quotidianità”, è stato l’auspicio conclusivo di Luca Rivaroli.
Il “Cremo Inclusion Day” è poi proseguito nel pomeriggio allo stadio Zini – in occasione del match tra Cremonese e Venezia – con la presentazione al pubblico dei ragazzi del Pepo Team Cremonese for Special, protagonist durante l’intervallo i di una serie di calci di rigore tra gli applausi e gli incitamenti di dei tifosi grigiorossi e con l’iniziativa: “Si…Amo in Diretta” curata dall’Associazione Marcotti Osvaldo e da InclusiOn che permette alle persone con disabilità visiva di assistere alla partita supportati da una radiocronaca live
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