6 novembre 2025

Controcampo con Andrea Martino di Pisatoday.it: "La Cremo è in piena fiducia, ma per il Pisa i tempi sono maturi per la prima vittoria in A"

Venerdì sera, nell’anticipo dell’11ª giornata del campionato di Serie A 2025/26, inizio ore 20:45, i grigiorossi scenderanno in campo all’Arena Garibaldi per affrontare il Pisa allenato da Alberto Gilardino. Come sempre, per avere una visione più completa della sfida, ho chiesto la collaborazione di Andrea Martino, collega con cui mi ero confrontato nello scorso maggio, in occasione della partita dell’Arena Garibaldi Pisa-Cremonese, che di fatto aveva chiuso la regular season del campionato di Serie B, con il Pisa già promosso e la Cremonese già ai play-off.

Ciao Andrea, innanzitutto un doppio grazie per la collaborazione e per l’augurio portafortuna che mi avevi fatto, quello di ritrovarci in Serie A. Ci eravamo lasciati all’Arena Garibaldi e lì ci ritroviamo. Parto dal calciomercato estivo, che hai trattato in un tuo lungo approfondimento, di cui riporto un breve stralcio: “Il mercato a cui si approccia la società è senza dubbio quello più difficile degli ultimi 34 anni. Tante dinamiche nuove, esperienza da fare e anche gli stessi dirigenti si pongono con umiltà”. Parole che mi fanno tornare in mente le problematiche di mercato vissute tre stagioni fa dalla Cremonese, tornata in Serie A dopo 27 anni. Dopo dieci giornate, quale è il tuo giudizio?

"Prima di rispondere alla tua domanda, mi preme fare i complimenti alla Cremonese e alla città di Cremona per lo straordinario traguardo raggiunto attraverso i playoff della scorsa stagione. Sono felice di essere stato “buon Profeta” quando, sentendoci alla vigilia della sfida di campionato di qualche mese fa, mi lanciai nel pronostico della promozione dei grigiorossi. È bello e stimolante poterci ritrovare nuovamente, ma stavolta nel massimo palcoscenico. Passando alla stretta attualità del Pisa, il bilancio sulla strada percorsa fino a oggi è positivo. Nonostante la squadra non sia ancora riuscita a vincere né a segnare sul terreno di casa, ha sempre proposto prestazioni convincenti per carattere, organizzazione e consapevolezza dei propri mezzi. Dal mercato sono arrivati i profili che la dirigenza aveva cercato, nonostante alcuni giocatori a lungo inseguiti siano approdati altrove (uno di questi è il vostro Zerbin). L’idea di base del progetto nerazzurro è molto chiara: raggiungere la salvezza con il nucleo del gruppo che qualche mese fa ha ottenuto una promozione da record. L’unico, grande neo di questo programma è la mancanza, numerica ma anche sul piano tecnico, di un terzo centravanti da alternare o abbinare a Nzola (che sta facendo benissimo) e Meister, ancora troppo acerbo per la A."

In uno dei tuoi ultimi articoli scrivi: “Il Pisa ha la convinzione di poter finalmente sbloccare due ‘zeri’ che ancora campeggiano nelle sue statistiche: la vittoria ed i gol in casa. Che partita ti aspetti venerdì sera?

"Da queste parti c’è la sensazione che i tempi siano maturi per poter festeggiare, finalmente, la prima vittoria in Serie A dopo 34 anni e mezzo di digiuno. Per farlo servirà però il Pisa visto a Torino contro i granata, oppure quello capace di fermare sul 2-2 il Milan capolista o quello che ha fatto venire i brividi al Napoli al Maradona. Perché la Cremonese è allenata egregiamente e, soprattutto, è in grande fiducia. Immagino una partita bloccata nella prima fase e giocata più a viso aperto nella ripresa, quando le maglie si allargheranno un po’ e magari le squadre si allungheranno di più sul terreno di gioco."

Nel merito, hai paragonato il Pisa alle due facce di una medaglia: “Cinismo sotto porta, agonismo e qualità nel palleggio per una larga parte della gara. Un grande dispiacere per gli errori e il “black out difensivo” vissuto nei cinque minuti finali del primo tempo”. È forse questo il limite più grande del Pisa?

"Mi riallaccio al pensiero espresso riguardo alla costruzione della rosa: ci sono pochi giocatori con numerose presenze in Serie A. Di conseguenza anche l’esperienza nella gestione delle differenti fasi di una gara e la lettura delle giocate e della spinta degli avversari è limitata. Questa difficoltà si è notata nei dieci minuti finali del primo tempo di Torino, quando il Pisa ha subito la forte spinta dei granata. Nella ripresa, però, gli uomini di Gilardino hanno ritrovato equilibrio e organizzazione e, di fatto, hanno comandato il gioco. Fa parte del percorso di crescita costante intrapreso dal ritiro di luglio."

Sia il Pisa che la Cremonese, per situazioni diverse, la scorsa estate hanno cambiato la guida tecnica. Ripensando a quello che hanno fatto sia Inzaghi, che Stroppa, credi che la Serie A sia veramente un banco di prova così selettivo per alcuni allenatori?

"Da queste prime dieci giornate ho avuto l’impressione che, per fare bene in Serie A, ci sia bisogno di grande elasticità mentale e tattica. Chi siede in panchina deve essere pronto a cambiare in corsa, proporre qualcosa di nuovo contro ogni avversario, carpire il momento giusto per piazzare una variante che possa spingere la squadra verso il risultato positivo. Se gli allenatori da te citati, fino a oggi, non hanno fatto bene in Serie A, probabilmente significa che una parte dei demeriti sia anche loro."

Riprendo da un tuo pezzo: “La formazione rivelazione della prima parte della stagione è la Cremonese, da neopromossa ha già messo insieme 14 punti e anche al cospetto di avversari più quotati è sempre riuscita a sfoderare prestazioni di spessore”. Quale è, almeno sino ad ora, la mossa vincente della società grigiorossa?

"Aver ingaggiato Davide Nicola. Senza ombra di dubbio. Ormai è un maestro delle salvezze, ottenute in qualsiasi contesto e con ogni parco giocatori possibile. Quest’anno a Cremona ha la fortuna di guidare uno zoccolo duro di elementi che in grigiorosso ha vissuto tantissime esperienze, a cui sono stati aggiunti elementi di spessore per la categoria. Probabilmente gli errori commessi nella precedente avventura in A sono stati di insegnamento."

Quali sono i giocatori grigiorossi che potrebbero mettere più in difficoltà Gilardino e quelli secondo te potrebbero fare la differenza del Pisa?

"Dire Jamie Vardy sarebbe scontato. È un campione in grado di mettere in difficoltà chiunque. Anche l’impatto di Bonazzoli con il campionato è stato incredibile e, paradossalmente, sta facendo meglio di quanto mostrato in tutto lo scorso torneo cadetto. Una citazione la merita anche Barbieri, uno dei pochi giocatori che nella sciagurata gestione Aquilani (2023-24) in nerazzurro fece vedere di avere tutte le carte in regola per ritagliarsi un ruolo importante anche in A. A Pisa stiamo tutti aspettando il "vero" Tramoni. Il calciatore scintillante ammirato nella scorsa stagione ha faticato molto ad assorbire il salto di categoria e ancora non ha inciso. Ma sta dando dei buoni segnali di risveglio e mi auguro che la partita di venerdì possa essere la gara della svolta per lui. Un altro calciatore che potrebbe lasciare il segno è Tourè: anche lui, come Tramoni, era all'esordio in A ma ha avuto un impatto clamoroso per fisicità e attitudine mentale. Per ultimo, ma non ultimo, c'è M'Bala Nzola che ha indossato i panni del leader tecnico del reparto offensivo e contro la Cremonese può andare a caccia del terzo sigillo personale”

Dopo dieci giornate, tra sorprese e delusioni, già tre squadre hanno optato per il cambio di allenatore: Genoa, Fiorentina e Juventus. In ottica salvezza, quale è la squadra che più ti ha sorpreso e quella che più ti ha deluso?

"Cremonese a parte che, lo sottolineo nuovamente, è in assoluto la sorpresa più bella di questo primo scorcio di torneo, l’altra compagine che mi sta sorprendendo maggiormente è il Lecce. Vedendolo da lontano, dato che il Pisa non lo ha ancora incrociato, mi sembra un gruppo indebolito rispetto alla passata stagione. Ma con organizzazione, tenacia e spirito di sacrificio sono riusciti a ottenere risultati per certi versi sorprendenti. Le squadre che invece mi hanno deluso sono due. La prima ovviamente è la Fiorentina. Nel derby giocato a Settembre all’Arena i viola avrebbero meritato una sonora sconfitta, evitata soltanto per decisioni arbitrali allucinanti. Dal vivo abbiamo avuto la sensazione di un gruppo di giocatori totalmente scollegato dall’allenatore, sfiduciati e impauriti dalla situazione di classifica nella quale si sono ritrovati. Le colpe di Pioli sono molte e credo che sia stato giustamente allontanato: ascoltandolo dal vivo mi è sembrato un uomo lontano dalla realtà. Anche il Parma, zavorrato da infortuni pesanti e gravi in zone nevralgiche del campo, sta facendo molto male. Il Progetto tecnico di Cuesta fatica a decollare con la rosa che gli è rimasta a disposizione."

Non mi resta che ringraziare il collega Andrea Martino di pisatoday.it e La Nazione per la preziosa collaborazione, con la l’augurio che la partita di venerdì all’Arena Garibaldi, sia tanto divertente quanto avvincente, per le due squadre e per i tifosi presenti, in attesa di fare il punto nella sfida di ritorno allo Zini.

Daniele Gazzaniga


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