Lunedì 1° luglio Piacenza ospiterà la partenza della terza tappa del Tour: 229 chilometri lungo la via Emilia su un percorso pianeggiante per giungere fino a Torino. Mancano meno di tre settimane soltanto alla partenza del Tour de France, una corsa particolarmente attesa quest'anno in Italia da una parte per l'entusiasmo suscitato dalla vittoria sontuosa dello sloveno Potjakar al Giro d'Italia, dall'altra per la novità della partenza in Italia articolata in ben quattro tappe che onoreranno la memoria di tre dei nostri grandi Bartali, Coppi e Pantani dato che si correrà nelle loro provincie d'origine. Gli appassionati cremonesi avranno la possibilità di veder da vicino almeno la partenza di una tappa, la terza che muoverà da Piacenza.
Cremona ha avuto molti dei suoi atleti in corsa al Tour, da Tano Belloni, il primo ai vari Bertoglio, Baffi e Ferlenghi sino agli ultimi, Diego Ferrari e Jacopo Guarnieri, il più assiduo alla partenza della corsa più importante al mondo.
Parliamo del primo, il Tano da Pizzighettone, l'"Eterno secondo" del ciclismo italiano che ebbe la sfortuna di trovare, all'inizio e alla fine della propria carriera due supercampioni come Girardengo e Binda. Era nato a Pizzighettone 1992, ma ben presto papà Gentilio, che faceva l'addestratore di cavalli destinati al traino di carrozze, si trasferì a Milano dove il sedicenne Gaetano iniziò la sua vita sportiva, prima come lottatore allo Sport Club Virtus di Corso Buenos Aires, poi, colto dal tarlo della bicicletta come ciclista. Nella primavera del 1912, con la maglia della Virtus, era in sella tra i dilettanti: sesto al debutto. La prima piccola soddisfazione giunse l'anno seguente: la conquista del campionato sociale della Virtus; poi finalmente la prima vera vittoria in una corsa a Brescia, quindi sesto, in ottobre, al Giro di Lombardia e ottavo alla Coppa d'Inverno.
Nel 1914 la prima grande vittoria nella Coppa del Re, la gara dilettantistica più importante nel calendario italiano: si correva sui colli piacentini.
Erano in 180 alla partenza, tutti i migliori e Tano prese subito a fare il diavolo a quattro. Sul Passo della Cappelletta, nonostante il forte vento contrario, staccò tutti, ma gli avversari si coalizzarono e riuscirono a riacciuffarlo per poi essere battuti allo sprint.
Il 18 marzo del 1917 si correva la Sanremo: Belloni si presentò al via con il numero 1, ma solo perché era stato il primo ad iscriversi. Era ancora dilettante, ma dal momento che molti corridori stavano al fronte, si decise di allestire una corsa "open". Dunque, Girardengo contro Belloni, entrambi contro lo svizzero Oscar Egg, neo primatista dell'ora, unico straniero al via.
Amici per la pelle quando non erano in bici, Tano e il 'Gira' si presentarono insieme alla partenza (solitamente, quand'era a Milano, Girardengo dormiva a casa dell'amico)
Si rividero soltanto a sera, sul traguardo di Via Roma, per festeggiare la vittoria di squadra... E quella di Belloni!
Due anni più tardi ripetè il successo alla Sanremo vincendo stavolta in volata sul francese Pellissier e ancora Girardengo.
Si arrivò al Giro e Belloni completò il suo riscatto: è vero che Girardengo, caduto nella prima tappa, abbandonò il campo il giorno seguente,
quando gia aveva una dozzina di minuti di ritardo sul groppone, ma fu tale la superiorità di Belloni su tutti gli altri (vinse anche tre tappe per distacco), da far dimenticare il ritiro del Campionissimo, Gremo fu lasciato a trentadue minuti, tutti gli altri accusarono distacchi abissali: in dieci soltanto conclusero il Giro.
Non altrettanto fortunate furono le partecipazioni al Tour. Nel 1919, già iscritto, non si presentò alla partenza. L'anno seguente in seguito ad una rovinosa caduta, non riuscì a concludere nemmeno la prima tappa. Ci riprovò dieci anni più tardi, ma la sua partecipazione fu piuttosto anonima e ancora un incidente gli impedì di presentarsi al via della sesta frazione.
A conclusione della carriera su strada poteva comunque vantare un successo al Giro d'Italia, due vittorie alla Milano-Sanremo, tra al Giro di Lombardia, un quarto posto in un Campionato del Mondo oltre a numerosi altri successi (tredici tappe al Giro): non male per uno conosciuto come l"Eterno secondo" alle quali si vanno ad aggiungere i numerosi successi e piazzamenti nelle Sei Giorni che lo videro protagonista soprattutto in America. (1-continua)
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