Il Ricercatore Luigi Dossena tra la Conviviale al Panathlon, nuove tesi sulla Madonna di Foligno e l'Halloween Padano
Avete presente il mistico dipinto di Raffaello Sanzio, raffigurante la Madonna di Foligno?
Mah... l'evento celeste e o bellico, rappresentato da Raffaello, su quella tela, come certificano i luminari di fine ottocento, sarebbe un meteorite, e, secondo lo storico e ricercatore cremasco Luigi Dossena, la meteora potrebbe essere, udite, udite... quella caduto nel cremasco nel 1511. E Dossena, nella fattispecie, basa le sue deduzioni, sposando altre tesi di vari studiosi e ricercatori, collocando l'evento, in occasione della battaglia di Agnadello, che vide la Francia, scontrarsi con la Serenissima a ridosso del castello di Palazzo Pignano, dimora di campagna di Sermone Vimercati, sfiorato da enormi bombarde. La battaglia di Agnadello, ebbe il suo culmine il 14 maggio del 1509, con la vittoria del Re di Francia sulla Serenissima. La cometa sarebbe precipitata alle due di notte il 4 settembre del 1511. Ebbene, a quei tempi, attorno al Folignate, non avvennero nè guerre e nè battaglie documentate, perciò niente bombarde, come del resto non furono avvistate e nemmeno cadute meteore o comete. Dossena si rifà agli scritti di Sigismondo de' Conti, nel suo manoscritto le "Storie de'suoi tempi dal 1465 al 1510", il quale a pagina 390 scriveva: "Sul luogo dove fu combattuto, fece il Re una cappella dedicata a Santa Maria della Vittoria, in un podere di Sermonino Vimercati, letterato uomo e facoltoso, cameriere di Papa Giulio II e mio intimo amico, dal quale attinsi tutto questo racconto". Ergo, Luigi Dossena e i suoi collaboratori, tra i quali Joseph Greco, avrebbero individuato il vero committente di quell'opera d'arte, proprio in Sermone Vimercati. Tant'è che l'11 maggio del 1511, apparve presso Castelleone la Vergine, chiamata in seguito della Misericordia, e il suo concittadino cremasco e architetto è Agostino de Fondulis, colui il quale costruì il santuario che tutti noi ammiriamo in terra castelleonese. Il cremasco Sermone Vimercati era il cameriere commensale perpetuo del Papa guerriero Giulio II Della Rovere, cubicularius (addetto alla camera da letto). Il Vasari nelle sue Vite sostiene che fu il cameriere a commissionare la prima pala d'altare che Raffaello dipinse a Roma (all'età di 28 anni) e Sermone Vimercati era l'unico a possedere quella qualifica, ragion per cui, Dossena e Greco, sostengono pure la tesi, secondo la quale, il cameriere ritratto dal sommo pittore urbinate sia il nobile cremasco e non Sigismondo, come invece si pensa da secoli, segretario (scriptor apostolicus) di papa Giulio II, il quale avrebbe commissionato il capolavoro di Raffaello, per il miracolo che aveva visto uscire la sua casa di Foligno, illesa dopo un evento di non chiara origine. Insomma, è veramente Cremasca la Cometa della Madonna di Foligno di Raffaello? E l'opera fu commissionata da un Vimercati sul Serio? Intanto, il prossimo 20 novembre, alla Conviviale del Panathlon Club Crema, Dossena parlerà del Museo del Ciclismo, legato alla storia del recuperato Velodromo cittadino, pensato da lui e ospitato, in attesa di nuovi sviluppi, all'interno dell'Auditorium Cavalli, recuperato da una "Dossenata" ad hoc. Dulcis in fundo, Luigi di Crema, nelle vesti di istrionico "Papa Laico" sta pensando di istituire, una sorta di "Halloween Pagano" in occasione della festività di San Martino, vale a dire l'11 novembre.
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