15 settembre 2024

L'ex Fuoriclasse del Ring Silvano Usini: "Non mi hanno permesso di fare di più nella Boxe"

"Silvano Usini, peso Superpiuma nato il 4 febbraio 1971 a Crema, professionista dal 1993, è stato un pugile che univa una discreta tecnica ad una buona dose di potenza e l'allungo non strepitoso lo portava a prediligere le distanze ravvicinate. Usini ha avuto modo di incontrare e spesso sconfiggere i migliori pari peso italiani: ha conquistato il titolo nazionale ai danni di Athos Menegola difendendolo prima contro Massimo Conte e poi contro Massimo Bertozzi, terminando in entrambi i casi prima del limite. Dopo aver concesso la rivincita a Conte ha perso il titolo nel 1997 per mano di Prisco Perugino. Nel 1998 ha disputato cinque incontri tutti vinti prima del limite contro avversari di non alto profilo sconfiggendo poi nel marzo di quest'anno Miguel Albarado per ko alla prima ripresa in una sorta di test pre-mondiale. Nel giugno 1999 ha incrociato i guantoni con Jorge Rodrigo Barrios per il titolo mondiale dei superpiuma WBU uscendone sconfitto per getto della spugna all'ottava ripresa: un Usini probabilmente in serata no quello che non e' riuscito a tener testa al potente, ma certo non irresistibile Barrios. Silvano ha chiuso la sua militanza  con un Record: di 23-3 (16 ko's).  A Usini va il plauso degli appassionati per il contributo dato al movimento Pugilistico Nazionale... Per non dimenticare".

Così postarono via social, quelli che ... "Storie di glorie del Pugilato Italiano". Chapeau a Silvano e a chi si ricorda ancora di lui, ma in merito a quanto scritto sopra, sul Mondiale perso da Usini con Barrios, l'ex Fuoriclasse della Boxe Italiana ha qualcosa da dire: "Mah ... forse potevo fare di più ma non me lo hanno permesso, mi hanno messo i bastoni fra le ruote troppe volte. Quel Mondiale fu rinviato più volte. Di un rinvio, quando ero prontissimo a battermi, fui avvisato, poche ore prima del match, soltanto dall'amico e collega del tempo Enzo Gigliotti. Sì avete capito bene: lui mi avvisò prima dell'organizzazione. Arrivai alla finalissima provato, nauseato dai continui tira e molla per motivi televisivi e di borse. Dovete poi sapere che, prima di aprire la carrozzeria, a quei tempi mi allenavo, correndo lungo la vecchia Paullese alle 5 del mattino poiché faticavo a mantenere il peso. La ciliegina sulla torta? Prima di salire sul ring, appresi che il mio manager, nella sua scuderia aveva accolto il mio sfidante Barrios. Che delicatezza!" 

 


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