"Il Paganini del contrabbasso" e la Massoneria. Giovanni Paolo Bottesini nasceva a Crema 200 anni fa
Il 22 dicembre 1821 nasceva in Crema Giovanni Paolo Bottesini. Sono state molte, quest’anno, le iniziative rimemorative di Bottesini organizzate tra le città di Crema, dove nacque, e di Parma ove fu nominato direttore del Conservatorio di Musica su indicazione di Giuseppe Verdi e dove le sue spoglie riposano in una cappella presso il Cimitero della Villetta. Tuttavia in nessun incontro di studio, concerto o rassegna organizzati, è stato proposto un approfondimento sul tema dell’aderenza del musicista alla Massoneria, tema che meriterebbe uno studio specifico ed una articolata indagine storica (leggi su cremonasera garibaldi-a-crema-la-folla-e-i-massoni-cremaschi).
È noto il fatto che Giovanni Paolo Bottesini fu iniziato all’Ordine a Londra il 20 giugno 1849 nella Loggia Bank of England n. 263, appartenente alla Gran Loggia Unita d’Inghilterra. In quegli stessi giorni, sempre a Londra, Bottesini effettuerà la sua prima apparizione pubblica in terra britannica: il 25 maggio 1849 presenzierà al concerto annuale organizzato dal musicista George Frederick Anderson (Londra 1793 – Londra, 1876), violinista e tesoriere della Royal Philharmonic Society. In quell’occasione la direzione del Real Teatro dell’Opera Italiana, apprezzando la meravigliosa abilità virtuosistica di Bottesini, gli proporrà una serie di concerti al Teatro Covent Garden, il primo dei quali avrà luogo il 30 maggio del 1849.
Nella stessa Loggia londinese ove fu iniziato Bottesini, e non costituisce certo un caso, fece ingresso l’anno precedente, il 3 maggio 1848, Michele Andrea Agniello Costa (Sir Michael Andrew Angus Costa, dopo il conferimento del cavalierato nel 1869) col quale Bottesini ebbe una lunga frequentazione fraterna e professionale. Michele Costa (Napoli, 1808 – Hove, East Sussex, 1884) studiò a Napoli al Real Collegio di Musica e si trasferì a Londra nel 1830 lavorando prima all’His Majesty’s Theatre e in seguito al Covent Garden. Fu direttore della Philharmonic Society, della Sacred Harmonic Society e del Birmingham Triennial Music Festival. In ambito massonico Costa fu nominato nel 1851 Gran Organista della Gran Loggia Unita d’Inghilterra. Il 29 marzo 1852, all’Exeter Hall di Londra, Bottesini eseguirà insieme a Carlo Alfredo Piatti e sotto la direzione di Michele Costa, il Gran duo concertante sui temi dei Puritani di Bellini per violoncello, contrabbasso e orchestra.
Massone fu anche uno degli allievi di Bottesini: Amilcare Zanella (Monticelli d’Ongina, 1873 – Pesaro, 1949). Prima nominato direttore del Conservatorio di Parma con Regio Decreto del 26 marzo 1903 e poi, dal 10 novembre 1904, successore di Pietro Mascagni nella direzione del Liceo Musicale di Pesaro. Zanella fu iniziato il 28 maggio 1919 nella Loggia XI Settembre di Pesaro dove, il 20 aprile 1920, fu elevato al grado di Maestro.
Nel XVIII e nel XIX secolo i musicisti italiani residenti a Londra, con i loro protégé, testimoniarono la vitalità della musica italiana in terra britannica: Carlo Alfredo Piatti, Giovanni Battista Viotti, Muzio Clementi, Michele Costa e Giovanni Paolo Bottesini sono stelle assolute e riconosciuti virtuosi dei loro strumenti. Piatti, giunto a Londra in giovane età e ricco solo di belle speranze e di un immenso talento, divenne celebre e fu definito da Felix Mendelssohn Bartholdy e da Franz Liszt il “Paganini del violoncello”. Il violinista e compositore piemontese Giovanni Battista Viotti fu iniziato nel 1782 nella Loggia parigina “Saint-Jean d’Écosse” prima di spostarsi a Londra, dove continuò la sua grande carriera di virtuoso musicista. Assieme al “fratello” Muzio Clementi, fu uno dei fondatori della Royal Philharmonic Society di Londra. Sulla tomba di Muzio Clementi, nell’Abbazia di Westminster, si trova scritto “Padre del Pianoforte” per ricordarne non solo la fama di grande pianista, ma anche quella di costruttore di pianoforti e di brillante organizzatore musicale.
Bottesini, dal canto suo, non fu da meno. Anche per lui fu presto coniata l’espressione il “Paganini del contrabbasso” per celebrarne la perizia esecutiva e l’estro artistico.
E che dire di Paganini, quello vero? Niccolò Paganini fu anch’egli massone: il 27 dicembre 1808 diresse il suo inno massonico, composto sulle parole di un altro aderente all’Ordine, lo scrittore Vincenzo Lancetti (Cremona, 1767 – Milano, 1851) in occasione dell’affiliazione ed amicizia del Grande Oriente d’Italia col Grande Oriente di Francia.
Per ritornare a Londra, non si può dimenticare la presenza in questa città di un altro italiano, Giuseppe Mazzini, che dal 1837 al 1868 vi risiedette stabilmente riunendo attorno a sé esuli italiani favorevoli alla Repubblica.
Nel XIX secolo prese piede indubbiamente una nuova visione del mondo, nella quale le idee illuministiche, consapevoli della loro portata rivoluzionaria, avevano bisogno di celarsi sotto il manto della segretezza e del mistero. Gli ideali illuministici di felicità, amore, fratellanza, virtù, pace, concordia, natura, libertà, avevano trovato accoglienza sia nei canti che scandivano la vita delle Logge, sia nelle opere musicali pubblicamente rappresentate, come il Flauto Magico di Mozart o la Nona Sinfonia di Beethoven, considerate ancora oggi tra le massime espressioni artistiche e musicali.
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