“InVisibili”: il racconto dei ragazzi di Fondazione Alba Anffas Crema ha colpito al cuore
È andata meravigliosamente bene. Sabato sera un teatro San Domenico sold out ha applaudito, a più riprese, gli attori e le attrici di Fondazione Alba Anffas Crema, che hanno portato in scena lo spettacolo “InVisibili: in fondo basta guardarsi dentro”. Le persone con disabilità hanno danzato, recitato, parlato di sé e delle loro vite, portando il pubblico nel loro intimo più profondo, raccontando il viaggio che le ha condotte a essere da invisibili a visibili. “Se qualcuno non saluta –s’è ascoltatonelle prime scene – ci sentiamo come fantasmi. Ci sentiamo invisibili quando non possiamo scegliere, quando non ci ascoltano e ci tarpano le ali. Ma siamo consapevoli che non vogliamo essere invisibili, vogliamo essere cercati perché essere cercati significa essere preziosi. Abbiamo tolto le maschere, perché noi esistiamo, siamo unici come tutte le persone del mondo. È tempo di cambiare, di lasciarci realizzare i nostri desideri”.
Ventinove gli attori sul palco in una rappresentazione ideata dalle educatrici Alice Guanzini e Chiara Marchesi. Le incursioni dell’attore e regista Nicola Cazzalini e delle ballerine dell’associazione Liberi e Forti Asd, le immagini, la danza, le parole “ci hanno aiutato a sussurrare alle lucciole i nostri ‘vorrei’ e i nostri bisogni. Finalmente allo specchio ci vediamo, ne abbiamo fatta di strada. Ci riconosciamo, abbiamo voglia di futuro. Siamo orgogliosi, consapevoli, ci accettiamo, siamo belli, siamo fiori in un vaso, siamo forti. Siamo visibili!”, le conclusioni dei protagonisti.
In teatro erano presenti il presidente di Fondazione Alba Paolo Marchesi, la presidente di Anffas Crema Daniela Martinenghi e molte altre autorità, tra cui gli assessori Anastasie Musumary (Welfare) ed Emanuela Nichetti (Istruzione), che hanno portato il loro saluto.
“InVisibili”, pronto a sbarcare anche in altri teatri in futuro, è nato da un percorso psicocorporeo sulla consapevolezza e sul riconoscimento delle emozioni, cominciato nel 2022. “Un lavoro nato da un lungo percorso di più di un anno – ha sottolineato il presidente Marchesi –. Non uno spettacolo con e per le persone con disabilità, ma una rappresentazione fatta di persone che si sono messe insieme per regalare un’importante riflessione”. Le lacrime di gioia e commozione finali del presidente hanno ben descritto quanto accaduto in teatro.
“Tutti i testi sono dei ragazzi. Il teatro ci è parso la forma artistica più adatta per esplorare un tema emerso dai vissuti di chi ha preso parte al percorso”, ha ricordato Chiara dopo il boato finale del pubblico.“Siamo molto soddisfatte – le ha fatto eco Alice –. Ci avete emozionati tutti. Siamo orgogliose di voi, attori e attrici. Avete parlato ai nostri cuori e a quelli di tutto il pubblico, condividendo con coraggio paure, ansie, gioie e traguardi”. Il tema dell’invisibilità era emerso a più riprese durante il percorso psicomotorio. I ragazzi hanno preso coscienza della propria presenza corporea e dei propri bisogni e desideri, rendendosi visibili al mondo esterno: è accaduto sul palco e, dopo questa esperienza, accadrà sempre più anche nella vita di tutti i giorni. Con Cazzalini per la parte attoriale e la regia, e il tecnico Ottavio Bolzoni, sono state coinvolte le scuole (il liceo artistico “Munari” per le scenografie e il “Marazzi”, corso Moda, per i costumi), anche questa un’altra conquista.
“Uno spettacolo che ha superato ogni aspettativa, e non è un modo di dire. Uno spettacolo non con, non per, ma dei ragazzi e delle ragazze di Fondazione Alba Anffas che, col prezioso supporto degli educatori, hanno accettato questa faticosa sfida e, con il linguaggio del teatro, sono riusciti a tirar fuori tutto quello che hanno dentro. Gli specchi inizialmente hanno rimandato figure in cui non ci si riconosceva, ma al termine del percorso e dopo la realizzazione dei propri desideri hanno consentito finalmente di vedere con chiarezza la propria immagine. Uno spettacolo imperdibile, emozionante, commovente, stupefacente! Complimenti”, il commento dell’assessora Nichetti.
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