17 aprile 2024

“L’abbazia del sangue di Cristo”, il nuovo racconto di Roberto Fiorentini

Gocce del sangue di Cristo sono custodite, da quasi un millennio, in un’abbazia nel cuore della Pianura Padana. Monaci cistercensi le conservano gelosamente in un reliquiario d’oro che regge una spina della corona di Gesù ‘il Nazzareno’. Solo un giorno, ogni anno, è mostrata all’adorazione pubblica. Poi di nuovo sepolta in un possente mobile antico. Un rito che avviene sotto le imponenti e semplici volte dell’abbazia.

Si incentra su questa misteriosa reliquia ‘L’abbazia del sangue di Cristo – Chiaravalle della Colomba’(pp.68) : il nuovo ‘racconto’ di Roberto Fiorentini pubblicato da Ronca Editore; con le immagini di Raffaele Rastelli. 

Un mistero nascosto tra pietre scolpite con animali mostruosi che simboleggiano: demoni, santi, peccati e peccatori. Tra imponenti affreschi medievali del dramma del Calvario di Cristo e della devozione mariana dell’ordine cistercense. Tra preziose immaginisimboliche; rappresentanti l’eterno passaggio dei secoli e delle stagioni. Tra numeri magici e figure geometriche che ricordano il Paradiso terrestre dei primordi e l’Apocalisse degli ‘ultimi giorni’. Tra racconti di leggende e miracoli accaduti nelle vite dei santi. Si fondono nel testo le antiche voci di Benedetto da Norcia, di Bernardo da Chiaravalle e dei monaci dei nostri tempi. In questo luogo si intrecciano, terribilmente, spiritualità e storia. Anche quella più drammatica: come la strage perpetrata, nel chiostro, da Federico Secondo,lo ‘Stupor mundi’. Sullo sfondo le terribili e sanguinose vicende medievali di Cremona, Piacenza e Parma.

Si incontrano vicende di anime semplici che, per secoli, hanno dedicato la loro esistenza alla meditazione e alla cura della terra e del bestiame. Si immaginano premi e punizioni a chi esaltava o trasgrediva impunemente la ‘Regola’.  Gli uomini di Dio che lo abitano, ieri come oggi, innalzano, dal cuore della notte e fino al ritorno delle tenebre, incessanti preghiere a chi li ha chiamati al suo servizio. Per sempre.

 

 


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