"Una rete criminale ha individuato Cremona come approdo per minori non accompagnati". 17 in tre giorni, 244 da inizio anno. La denuncia del sindaco
C'è una rete criminale che ha individuato Cremona come luogo d'approdo di minori non accompagnati provenienti dall'Egitto. La denuncia del sindaco che ritiene ingiusta la situazione per i ragazzi ma anche insostenibile per il Comune e i servizi. In un anno ne sono arrivati ben 244 e non si sa più come accoglierli. Ecco la denuncia del sindaco Gianluca Galimberti.
"Nel weekend, in tre giorni, sono arrivati in città altri 17 minori, sempre dalla stessa zona dell’Egitto, sempre via terra, sempre presentandosi spontaneamente alle forze dell’ordine. Da settembre a oggi ne sono arrivati 63. In tutto il 2022 sono 244, un numero molto superiore a capoluoghi vicini (che pure aumentano). E non sappiamo più dove e come accoglierli. Da mesi lavoriamo in continuo contatto con Servizi sociali, Prefettura, forze dell’ordine, enti gestori (tutti da ringraziare per il grandissimo lavoro). Abbiamo interessato il Ministero dell’Interno, il Tribunale per i minori, l’ANCI e ci siamo relazionati con altre città. E oggi un altro incontro in Prefettura. La situazione è diventata ingiusta, per i ragazzi innanzitutto, e insostenibile per il Comune e i servizi".
E il sindaco prosegue: "E’ chiaro che esiste una rete criminale che ha individuato in Cremona un punto di arrivo ‘sicuro’. Già a dicembre avevo denunciato ufficialmente la cosa scrivendo a tutti gli enti preposti compreso il Ministero e sicuramente a livello nazionale e internazionale sono state attivate delle indagini su cui occorre accelerare. E mettere in atto strumenti e modalità di gestione che rendano non scontato l’esito dell’arrivo, che distribuiscano i carichi tra le città, che rendano più rapidi i controlli e le indagini. Il nostro SAI per minori (il programma finanziato dal Governo che ci assegna 113 posti) è saturo e, siccome la legge rende obbligatorio per il Comune di arrivo accogliere il minore, i ragazzi vengono presi in carico fuori da questo sistema (sì, anche in albergo purtroppo), con molte risorse spese dal Comune e con gli operatori dei Servizi sociali e i tutori fagocitati e i gestori non più in grado di fornire strutture e servizi di accoglienza, accompagnamento e integrazione. Come città siamo sempre stati virtuosi e rigorosi e generosi nell’accoglienza dei minori stranieri. Proprio per questo, sento la necessità di dire: non possiamo più andare oltre. Non farlo vorrebbe dire prestare il fianco alle reti criminali internazionali. Non serve una politica muscolare che parla di cannoni puntati contro i gommoni, ma occorre lavorare invece ad una regolamentazione periodica e programmata dei flussi (inevitabili per un’umanità che si sposta e si sposterà) e alla costruzione di canali strutturati e controllati e di corridoi umanitari, evitando che gli arrivi avvengano nell’illegalità. Non farlo vorrebbe dire non lavorare per il bene del territorio e di quei giovani, vittime di un sistema che sfrutta loro e le loro famiglie e che non consente di fare accoglienza come la legge prevede. C’è bisogno di un confronto serio e non strumentale sulle migrazioni, ci sono proposte e strumenti da adottare anche in sede europea. Sono stato e continuerò ad essere per un’accoglienza giusta, attenta alle persone soprattutto i minori che dobbiamo tutelare!
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