11 ottobre 2025

150 anni fa la vendita del grandioso portale in marmo di Palazzo Stanga a un antiquario francese. Attualmente è, ammiratissimo, al Louvre tra i capolavori di Canova e Michelangelo. La copia in Comune

Attualmente è, ammiratissimo, al Louvre dove si trova tra l'Amore e Psiche del Canova e due dei sei "Prigioni" di Michelangelo. Un tempo incorniciava l'ingresso di Palazzo Stanga Rossi di San Secondo al civico 257 di corso Garibaldi. Si tratta dello straordinario portale marmoreo di fine 400 scolpito probabilmente dal Giovan Pietro da Rho e dal fratello Gabriele, scuoltori della cerchia dell'Amodeo, attivi in cantieri della Certosa di Pavia o del Duomo di Milano. Ebbene fu venduto esattamente 150 anni fa (nella tarda estate del 1875) dal proprietario dell'epoca ingegner Simone Maggi a un antiquario di Marsiglia, Edoardo Vaisse, per 44.500 lire.

Della porta di Palazzo Stanga s'erano probabilmente interessati in pochi sino al giorno in cui si seppe che la stessa avrebbe preso la via della Francia. Le polemiche infuriarono e si arrivò persino a pretendere che qualche cittadino privato provvedesse laddove il Comune aveva trovato difficoltà troppo superiori alle proprie disponibilità. L'agente di cambio marsigliese Edoardo Vaisse, un tipo privo di scrupoli con la passione dell'arte, non trovò soverchi ostacoli nel trattare la cessione del monumento con l'ing. Simone Maggi a quel tempo proprietario di Palazzo Stanga sicché nel giro di pochi mesi il portale venne rivenduto al Louvre per una cifra doppia di quella d'acquisto. L'intendente alla conservazione dei monumenti del Comune, Carlo Visioli, non riuscì ad evitarne la vendita. Poté solo a far commissionare allo scultore milanese Pietro Pierotti un calco in cemento idraulico dell'opera, quello che ancor oggi si ammira nel Salone di Quadri in Palazzo Comunale e che comunque riesce a dare l'idea della bellezza di quell'arco a tutto sesto adornato dalle statue di Ercole e Perseo.

Ci fu anche chi difese la scelta dell'ing. Maggi non disprezzando affatto il nuovo portale in stile barocco che sostituiva quello finito oltralpe. A quella porta di stile bramantesco - suggeriva dispiaciuto, ma non troppo, della irreparabile perdita Ettore Signori - ne venne sostituita un'altra dello stesso stile della facciata - il barocco.....Il barocco! Ecco la bestia nera di tanta brava gente che grida anatema al solo sentirlo nominare, che lo odia cordialmente, e sente un santo orrore per tutto ciò che gli assomiglia. E' un pregiudizio ereditato dai nostri padri che continuarono la reazione della rivoluzione francese contro il settecentesimo. Il seicento aveva inoculato anche in Italia la albagia spagnuola, aveva inaugurato il regno della vuota apparenza nella vita reale, come nell'arte i titoli erano quanto più sonori quanto meno vita aveva chi li porta- va; le leggi si moltiplicavano quanto meno prosperavano; l'esterno era tanto più tronfio quanto più nell'interno v'era debolezza e languore; cominciò ad apparire più bello lo sfarzo che il naturale, lo strano che il vero, si giunse al settecento esagerando tutto...Ancora adesso, dopo cessate lecause della reazione dopo che 1 critica ha riposto in onore gli stili del medio evo, molti pensano che non possan darsi salvezza all'infuori del classico...E dopo un lunghissimo elogio del barocco, si concludeva «che il signor Maggi, attuale proprietario della Casa San Secondo, ha fatto benissimo a conservare nella Porta lo stile della facciata e nel dare l'incarico del disegno al Marchetti. Nessuno meglio di questo architetto facile ed immaginoso sa trattare il barocco; ed anche qui ha dato bella prova del suo ingegno... L'insieme è armonico e soddisfa l'occhio ed ha la grandiosità dello stile barocco. Concludeva l'autore: Certamente che la porta avrà migliore effetto quando la facciata intera verrà restaurata il che, vogliamo sperare, non si farà attendere troppo lungo tempo...

Ovviamente a Parigi vi fu un'accoglienza trionfale all'arrivo del portale. Ecco come ne diede la notizia la Chronique des Arts del 6 novembre 1875:

"Ci sembrò conveniente il differire l'annuncio di un grandioso acquisto fatto dal Museo del Louvre finché il Ministero avesse dato la necessaria ratifica, ma poiché alcuni giornali ne hanno fatto menzione con dettagli più o meno erronei o esagerati, ci è dato di poter dare ora con esattezza questa importante notizia ai nostri lettori.

Il nostro Museo ha fatto l'acquisto, al prezzo di 80000 franchi della Porta del palazzo Stanga (sic!) di Cremona. Questa magnifica opera d'arte, indubbiamente uno dei monumenti più imponenti della scultura italiana del XVI secolo, fu comperata in Italia dal sig. Vaisse di Marsiglia e da lui fatta trasportare con notevole dispendio a Parigi.

Per il Louvre è un vero colpo di fortuna che presto risuonerà a Londra e Pietroburgo e non sapremmo rendere sufficiente omaggio al sig. Vaisse il quale volle accontentarsi di un insignificante guadagno mentre venivangli fatte da altri governi offerte del doppio o del triplo del prezzo da lui pagato e alla fortunata energia spiegata dall'Amministrazione del Louvre rappresentata dai signori Reiset e Barbat de Jouy i quali seppero si facilmente condurre a termine un affare tanto delicato. Il giorno in cui la Porta del palazzo Stanga prenderà posto, che la si destina nel Salone degli Scultori di Michelangelo, essa diverrà uno dei più preziosi della Corona Artistica del nostro grande museo nazionale."

Come si vede fu grande l'entusiasmo degli appassionati d'arte francese per l'acquisto dell'opera che veniva naturalmente apprezzata e considerata molto più di quanto lo fosse stata in Cremona e a questo punto viene proprio da considerare quale differenza di valutazione ci sia stata tra gli acquirenti che la portarono in Francia e coloro che la vendettero privando così la città di uno dei suoi gioielli più preziosi. A noi rimane la copia nel Salone dei Quadri. 

Nelle foto il portale di Palazzo Stanga di San Secondo al Louvre e la vecchia collocazione sul Palazzo in una foto d'epoca, poi la copia di Palazzo Comunale il portale barocco di corso Garibaldi del Palazzo Stanga di San Secondo


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commenti


Giovanni

11 ottobre 2025 08:35

"L'agente di cambio marsigliese Edoardo Vaisse non trovò ostacoli nel trattare la cessione del monumento con l'ing. Simone Maggi a quel tempo proprietario di Palazzo Stanga sicché nel giro di pochi mesi il portale venne rivenduto al Louvre per una cifra doppia di quella d'acquisto".
Cremonesi sempre campioni d'affari... come la svendita di Stradivari, Farmacie, AEM ecc. ecc. in cambio di un piatto di minestra...

Laury

11 ottobre 2025 11:05

Hai pienamente ragione ,i Cremonesi amano e comperano sempre e solo terra ,dico terra vera e sai xe' ???????nn mangia ,ha bisogno di poco e rende xe aumenta valore nel tempo ecco le Aquile 🤷tutto il resto nn è nel loro modus vivendi ,peccato ,e x fortuna che le nuove generazioni stanno cambiando