A Castelverde e Vescovato doppio scempio ambientale con abbattimento di un intero bosco e di un filare di 52 piante
Doppio scempio ambientale nel Cremonese. Il primo abbattimento di piante è avvenuto a Castelverde, lungo la pista ciclabile del Naviglio Civico, il secondo nel Comune di Vescovato, in via Vittorio Veneto. Le foto che pubblichiamo in alto a scorrimento mostrano le due situazioni, con il “prima” e il “dopo” lungo la ciclabile di Livrasco e in via Vittorio Veneto a Vescovato.
CASTELVERDE - Su Castelverde ancora non è chiaro il motivo del drastico abbattimento lungo il Naviglio Civico, nel tratto tra Livrasco e Marzalengo, dove erano rimasti gli unici esempi di galleria vegetale ancora esistenti. La ragione dell'intervento potrebbe essere quella di facilitare le operazioni di pulizia del canale. Da quello che si è appreso, dovevano essere abbattuti alcuni olmi secchi, ma l'abbattimento è stato molto più vasto e ha interessato anche il sottobosco, con parecchie piante giovani. Sul posto, proprio questa mattina, hanno effettuato un sopralluogo le Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) del Plis del Morbasco, il sindaco di Castelverde, Graziella Locci, nonché agenti della Polizia Locale di Castelverde e Cremona.
“Nelle foto - osserva Bonfante del Comitato Salviamo il Paesaggio Cremonese Cremasco Casalasco - è rappresentato il prima e il dopo. Cancellazione di biodiversità per quale ragione di interesse pubblico? È in corso la raccolta di informazioni. È necessario che tutte le parti lese valutino l'azione legale per l'individuazione delle responsabilità e il ripristino. Il Naviglio Civico è nel comprensorio del Consorzio di Bonifica Dugali Naviglio Adda Serio”.
VESCOVATO - L’intervento che interessa Vescovato è invece relativo alla riqualificazione della ciclabile deciso dalla locale amministrazione. I lavori, stando a quanto riferisce Bonfante, dovevano cominciare entro il 30 novembre 2020 ma sono stati effettuati solo nei giorni scorsi, quando sono state abbattute 52 piante di almeno 70 anni. L’intervento è stato aspramente criticato dai cittadini, anche perché vi sarebbe stata un’alternativa che avrebbe consentito di mantenere la maggior parte degli alberi riqualificando comunque la ciclabile. La vicenda è particolarmente controversa e contro la decisione dell’amministrazione sono stati presentati un esposto e un’interrogazione in Regione.
A seguito dell’esposto si è mossa anche la Soprintendenza, dal momento che la strada in questione è di valore storico e paesaggistico ed è descritta nell’archivio Teresiano.
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commenti
Pierpiero
1 febbraio 2022 08:00
Sarebbe bello se, una volta tanto, le indagini sulle autorizzazioni si facessero PRIMA e non, italicamente, DOPO.
enzo rangognini
1 febbraio 2022 09:31
Povero Sentiero del Naviglio, che nell'estate del 1979 tenemmo a battesimo con l' opuscolo edito sotto il patrocinio del Coordinamenro genitori democratici e dell'indimenticato presidente della Provincia Franco Dolci ! Il minimo che si può esigere, oltre al puntuale e faticoso ripristino delle parti di bosco distrutte, è l'accertamento impietoso di tutte le responsabilità.