Al Ponchielli una Stagione di Musica e Danza che risponde al presente: l'Arte secondo Andrea Nocerino. Una concertistica da applausi
Il Teatro Ponchielli entra nel 2026 con una ventata d’aria nuova. L’arrivo del giovane sovrintendente Andrea Nocerino segna il debutto di una visione fresca e audace, che già alla prima occhiata si distingue per una discontinuità rispetto alla gestione precedente, non solo nella programmazione ma anche nella comunicazione. Nocerino sceglie il bianco come colore guida: una tela pulita, essenziale, sulla quale risalta un elemento cardine della sua visione artistica - il gesto. È proprio il gesto, infatti, a fare da collante tra musica, danza, prosa e lirica: un segno universale che costituisce la prima forma di comunicazione tra esseri umani. Niente titoli di stagione, niente etichette-contenitore: al loro posto una forte interconnessione tra le diverse stagioni e una narrazione continua che attraversa tutti gli appuntamenti del teatro. «L’ Arte ha il compito di dare le risposte» afferma il nuovo sovrintendente. Una dichiarazione programmatica chiara: l’idea del teatro come luogo vivo, accogliente, in ascolto del presente, capace di rappresentare il mondo nelle sue trasformazioni. Una casa aperta al territorio, che instaura legami preziosi (pensiamo alla collaborazione con Casa Stradivari) e non manca di avere attenzioni verso una categoria che è il vanto della città: la riduzione studenti estesa anche per i liutai è un omaggio a Cremona, affinché possa riconoscersi pienamente nella sua eccellenza, la produzione di strumenti ad arco, e chi ne è artefice.
Ma entriamo nel vivo delle proposte: da gennaio ad aprile 2026 un mosaico internazionale di grande musica. La stagione musicale 2026 si annuncia intensa e variegata: nove concerti in abbonamento e due fuori abbonamento, una rassegna di star che porta a Cremona alcune tra le più stimate orchestre del panorama europeo e solisti dalla personalità travolgente.
Ad aprire il sipario, un concerto che sa già di evento: l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, guidata dal brillante direttore italo-tedesco Nicolò Foron, nome in ascesa della scena internazionale.
Arriveranno poi la Stuttgart Philharmonic Orchestra, in un programma dedicato al viaggio come scoperta e come identità; e ancora un’eccellenza tutta italiana con la Filarmonica Toscanini, arricchita dal talento magnetico del violinista Charlie Siem, star indiscussa del concertismo inglese.
Il cuore della stagione pulsa forte anche nella musica da camera e nei recital: il carisma di Gautier Capuçon, tra i violoncellisti più amati al mondo, in duo con la giovane pianista Mirabelle Kajenjeri; il talento crescente di Gabriele Strata, finalista al Concorso Chopin 2025, in un recital per pianoforte solo e ancora la poesia del violino di Inmo Yang, accompagnato da Sam Sahun Hong, per un concerto di rara intensità musicale.
E poi il ritorno di coloro che il pubblico ha già amato: gli incontenibili Mnozil Brass, pronti ancora una volta a sorprendere, divertire e incantare con un programma eclettico che guarda a Johann Strauss e non solo. Debutta invece per la prima volta al Ponchielli il Quartetto Arod, una delle realtà cameristiche più celebrate della nuova generazione, già insignita del titolo di BBC New Generation Artist. A chiudere la stagione, un’esplosione di fascino sonoro: i 12 Cellists of the Berliner Philharmoniker, con un programma che abbraccia Debussy e Pärt, per poi sconfinare nella magia cinematografica di Rota e Morricone. Una degna festa finale per salutare un pubblico che al Ponchielli sa sempre far sentire il proprio cuore.
Fuori abbonamento, ma dentro l’anima del teatro la collaborazione con Casa Stradivari, che propone due concerti: il duo dei fratelli Kirill e Alexandra Troussov, con un omaggio alle vette del repertorio ottocentesco e il Trio Debussy, in un concerto ricco di suggestioni e scenari sonori immaginifici.
Otto gli appuntamenti della stagione danza tra compagnie internazionali e italiane, con ritorni attesi e prestigiose novità. Il cartellone spazia tra danza contemporanea, classica, teatro-danza e nuovi linguaggi coreografici.
Si apre con un trittico contemporaneo ideato da Morau, Goecke ed Ekman per la compagnia belga NDT2, seguito dal celebre Romeo e Giulietta dei Ballets de Monte Carlo. Tra gli highlights italiani, il galà La gioia di danzare con i Solisti del Teatro alla Scala, Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, la produzione dedicata a Eleonora Duse La Duse Nessuna opera di Adriano Bolognino per Opus Ballet e Decisione Consapevole di Roberto Tedesco, vincitore del Premio Danza&Danza 2024 come coreografo emergente.
La rassegna comprende anche Otello di Fabrizio Monteverde con il Balletto di Roma e si chiude con due ospiti internazionali: la Tao Dance Theater con Numerical Series 16-17, Leone d’argento 2023, e Sasha Waltz con Beethoven 7, potente reinterpretazione della Settima Sinfonia di Beethoven.
Già da questo primo scorcio sul suo lavoro, è evidente come il nuovo sovrintendente Andrea Nocerino sia intenzionato a lasciare un’impronta personale al Ponchielli: classica ed essenziale, la sua visione è capace di dialogare con la tradizione senza paura di rinnovarla.
Una stagione che parla alla città ma anche travalica, per lo spessore degli appuntamenti proposti, il confine del territorio, nella convinzione che la bellezza possa ancora essere uno strumento per comprendere il nostro tempo. E, forse, anche per cambiarlo in meglio.
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