24 settembre 2025

Alzheimer, sempre più servizi per pazienti e caregiver: 2.180 utenti nel 2024 grazie a RSA Aperta

Il 21 settembre si è celebrata la XXXI° Giornata Mondiale dell’Alzheimer, istituita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per sensibilizzare e per promuovere un’attenzione mirata a questa patologia e ai suoi risvolti sanitari e sociali. Diverse sono le iniziative formative e di sensibilizzazione che sono state promosse nel territorio di ATS Val Padana sia da associazioni che da strutture di ricovero e cura.

La malattia di Alzheimer è la più comune forma di demenza accanto alle demenze vascolari e ai decadimenti cognitivi legati all’età. I disturbi cognitivi insorgono più frequentemente dopo i 65 anni di età e colpiscono più spesso le donne. L'OMS stima che la Malattia di Alzheimer e le altre demenze rappresentino la settima causa di morte nel mondo. In Italia, secondo stime dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), circa 1.100.000 persone soffrono di demenza, circa 600mila dei quali affetti da Alzheimer. 

La malattia è complessa e il carico assistenziale ricade pesantemente sulle famiglie. Per questo è importante sostenere ed implementare le azioni a supporto dei familiari e di coloro che si prendono cura (caregiver) delle persone con demenza. Anche il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale Riabilitativo (PDTA-R) sulle demenze e i disturbi cognitivi, di recente approvazione in Regione Lombardia, sottolinea l’importanza della sperimentazione del percorso di “RSA Aperta”. Tale progetto, attivo da anni nella nostra Regione, è proprio un percorso di cura dedicato alle persone con problemi cognitivi ed è a pieno titolo inserito anche tra gli interventi domiciliari che concorrono al raggiungimento, entro il 2026, dell’obiettivo PNRR di presa in carico del 10% della popolazione ultrasessantacinquenne. 

La misura garantisce interventi di natura sociosanitaria, finalizzati a supportare la permanenza al domicilio di persone prioritariamente affette da demenza certificata o di anziani di età pari o superiore a 75 anni in condizioni di non autosufficienza. La misura offre al contempo un sostegno al caregiver nell’espletamento dell’attività di assistenza, attraverso interventi mirati che integrano e completano quelli che al domicilio risultano già garantiti dalla filiera dei servizi della rete consolidata (Assistenza Domiciliare Integrata - ADI, Servizio Assistenza Domiciliare - SAD, Centro Diurno Integrato – CDI, ecc.). 

Nel corso del 2024, nel territorio di ATS Val Padana, hanno usufruito di “RSA Aperta” 2180 utenti (727 nel distretto cremasco, 550 nel distretto cremonese e 903 in quello mantovano) ed il numero di persone prese in carico nel percorso di “RSA Aperta” è destinato ad aumentare, non solo perché la demenza è in costante aumento, ma anche perché Regione Lombardia ha investito molto su questa peculiare misura, destinando alla stessa significative risorse economiche. 

I dati riferiti al primo semestre 2025 registrano, infatti, già oltre 1600 persone beneficiarie della misura in ATS Val Padana, confermando il trend in aumento. 

Nella nostra ATS la prestazione maggiormente utilizzata nel percorso è la sostituzione del caregiver (73%) attraverso la figura dell’operatore sociosanitario; rilevanti anche gli interventi di consulenza e addestramento/formazione della famiglia che riguardano circa il 20% delle prese in carico e che sono erogati da diversi professionisti (fisioterapista, infermiere, educatore…).

Il percorso di RSA Aperta prevede anche la somministrazione di un test che misura specificatamente lo stress del caregiver, e che a livello locale ha evidenziato come oltre il 60% dei familiari abbia un grado di stress molto elevato e necessiti di supporto, anche psicologico. Questa forma di supporto nel nostro territorio è però ancora poco utilizzata, ed occorre implementarla perché se il caregiver mantiene un buon equilibrio psico-fisico ne beneficia anche il malato – spiega Salvatore Speciale, Direttore del Dipartimento PIPSS -. Nel corso degli ultimi anni, la misura “RSA Aperta”, gestita operativamente da professionisti con competenze geriatriche, ha consentito di prolungare la permanenza di anziani fragili affetti da demenza al proprio domicilio e favorito, per le situazioni di maggiore complessità, la continuità assistenziale attraverso una più appropriata presa in carico nelle strutture residenziali”.

COME ATTIVARE RSA APERTA

Il familiare/caregiver della persona affetta da demenza o dell’ultrasettantacinquenne in condizioni di non autosufficienza può attivare direttamente la misura, rivolgendosi ad una delle 41 Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) che nel territorio di ATS hanno aderito a questo innovativo servizio di Regione Lombardia. L’elenco delle strutture è disponibile al seguente link https://www.ats-valpadana.it/rsa-aperta.it

Per poter accedere al servizio è indispensabile avere la certificazione dei disturbi cognitivi redatta da uno specialista geriatra/neurologo e nel caso di ultra75enni il certificato di invalidità. 

Alla richiesta di accesso alla misura segue sempre una valutazione multidimensionale, effettuata dagli operatori della struttura scelta, per definire – per lo più in raccordo con il Medico di Medicina Generale - un progetto individualizzato che comprenda tutte le prestazioni da erogare (es: stimolazione cognitiva, stimolazione mantenimento delle capacità residue, supporto psicologico al caregiver, sostegno ai disturbi del comportamento, consulenza alla famiglia). Le prestazioni vengono effettuate principalmente al domicilio della persona, ma sono possibili anche interventi erogati presso la RSA. 

 


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