In relazione alla dibattuta questione del bando SAAP, Maria Vittoria Ceraso, in qualità di vice presidente della Commissione di Vigilianza, ha sollevato numerose questioni in merito alla faccenda:
"Ho promosso e condiviso la convocazione della Commissione di Vigilanza non per alimentare una polemica e usare politicamente la vicenda ma per esercitare una legittima competenza che fa capo alla minoranza di accertare la correttezza e l'efficacia dell'azione amministrativa. Gli aspetti che credo sia giusto approfondire sono infatti molteplici soprattutto in relazione all'opportunità di alcune scelte e alla tempistica delle stesse che non sembrano coerenti con la finalità di tutelare l'esclusivo e supremo interesse dei minori e giovani adulti con disabilità.
Per poter comprendere la vicenda ho ricostruito, attraverso gli atti assunti dall'Amministrazione, l'intera procedura e mi sono convinta che l'atto più significativo sul quale è necessario avere dei chiarimenti non è quello finale di aggiudicazione della gara, rispetto alla quale solo un Tar può eventualmente esprimere un giudizio, ma l'atto consensuale di risoluzione del contratto in essere tra l'ATI delle cooperative locali e il Comune che avrebbe avuto come naturale scadenza il 31 agosto 2025. A seguito del rinnovo del C.C.N.L. delle cooperative sociali, avvenuto in data 26 gennaio 2024 e recante aumenti contrattuali a decorrere dal 01.02.2024, le cooperative cremonesi hanno rappresentato, fin da subito, al Comune l'impossibilità di proseguire la gestione del SAAP ai medesimi costi stabiliti al momento dell'affidamento del servizio avvenuto con gara nel 2021, contratto prorogato alle medesime condizioni per altri due anni nel 2023.
Il Comune solo in data 29 agosto 2024 ha risposto formalmente alle stesse rappresentando l'impossibilità di provvedere immediatamente ad un adeguamento dei prezzi, così come chiarito anche da una nota Anci del 22 aprile 2024, in considerazione del fatto che il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro applicabili al settore non può essere considerato un evento imprevedibile, ma una normale evenienza di cui l'imprenditore dovrebbe sempre tenere conto nel calcolo della convenienza economica dell'offerta presentata in gara. Nonostante quindi il Comune fosse più che legittimato a chiedere la prosecuzione del contratto fino alla scadenza naturale, agosto 2025, ha proposto alle cooperative una risoluzione consensuale del rapporto condizionata però alla disponibilità delle stesse a proseguire il servizio, agli stessi prezzi del vecchio contratto, sino all'individuazione del nuovo contraente attraverso una nuova gara pubblica, cioè di fatto fino a febbraio 2025.
L'atto di risoluzione è stato sottoscritto in data 24 settembre 2024, il giorno dopo è stata indetta la gara pubblica, nella stessa forma del 2021 con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Ciò che si può pertanto dedurre è che fino al momento dell'aggiudicazione della gara alla società Progetto A con sede a Bergamo, Comune e Cooperative sembrano aver condiviso un percorso in piena sintonia senza in alcun modo ritenere di allertare operatori, famiglie e scuole sulla possibilità che, in pieno anno scolastico, a fronte di una gara pubblica, c'era il rischio che venisse meno la continuità del servizio con gli stessi operatori che da anni seguivano bambini e ragazzi. Una gara di per sé è infatti lo strumento per eccellenza per favorire al massimo la concorrenza e ottenere un servizio che, pur rispettando determinati criteri qualitativi, conduca ad un risparmio della spesa.
È evidente che se l'obiettivo da perseguire era la continuità, la qualità e la territorialità del servizio di assistenza agli studenti con disabilità si sarebbe dovuta valutare una modalità di affidamento che potesse legittimamente garantire lo svolgimento del servizio agli stessi operatori che già conoscono i bambini e i ragazzi e il contesto nel quale operano dove fondamentali sono le relazioni con la famiglia, la scuola e gli insegnanti. Di certo nessuna rassicurazione in questo senso poteva derivare da una gara pubblica del valore di oltre tre milioni di euro rispetto alla quale era lecito e verosimile aspettarsi che l'ATI costituito dalle cooperative cremonesi non fosse l'unico concorrente. Anche perché la clausola inserita nel bando che obbliga l'aggiudicatario alla continuità organizzativa e occupazionale attraverso l'assorbimento del personale è una tutela sindacale per i lavoratori che però non hanno alcun obbligo di garantire la continuità del loro incarico in quanto possono scegliere di non essere assunti dalla società vincitrice e rimanere dipendenti della cooperativa che ha perso l'appalto.
In commissione di Vigilanza credo quindi che sia necessario chiarire alcune questioni che possono evidenziare eventuali responsabilità rispetto alle scelte operate che potrebbero determinare conseguenze negative sui destinatari del servizio, disabili e le loro famiglie, operatori e scuole.
Prima di tutto la tempistica: se le criticità relative al costo del servizio delle cooperative erano state rappresentate dalle stesse fin da gennaio 2024 come mai si è arrivati a bandire una gara a fine settembre 2024?
Quale è l'indirizzo politico che la nuova Giunta ha dato alla struttura tecnica e in quale forma visto che non vi è alcun atto di deliberazione in merito, considerando anche che la risoluzione del contratto, in assenza di un grave inadempimento della controparte, si profila come una scelta del tutto discrezionale? Quale interesse pubblico si intendeva perseguire indicendo una gara ad anno scolastico iniziato il cui esito avrebbe potuto mettere a rischio la serenità dei destinatari di un servizio così delicato? Perché di tale rischio non sono stati informati famiglie, operatori e scuole?
Proprio perché l'amministrazione collabora da anni con le cooperative locali e non solo sul SAAP, non era consapevole del legame forte degli operatori con le stesse in termini di valori e progettualità così da poter prevedere che la clausola sindacale di assorbimento da parte di un nuovo gestore del servizio poteva non trovare la disponibilità degli stessi a cambiare datore di lavoro? E qualora ci fosse stata questa disponibilità la Giunta non si è posta il tema dell'impoverimento di professionalità e competenze delle cooperative cremonesi che a fatica hanno costruito negli anni anche una collaborazione di valore tra tutte le realtà locali?
Le cooperative avevano avanzato una proposta alternativa alla gara come ad esempio l'accreditamento? Eventualmente perchè non è stata presa in considerazione? Vi era modo all'interno del bando di gara di valorizzare come criterio premiante la clausola territoriale della prossimità del servizio? Le valutazioni tecniche in sede di gara sulle progettualità proposte dai tre concorrenti hanno tenuto conto anche della concreta attuabilità degli stessi nella nostra realtà? Non sarebbe la prima volta che soggetti non del territorio propongono progetti bellissimi che poi però rimangono tali sulla carta, solo per citare un esempio quello sulla piscina proposto da Sport Management, oggi Forus. Quali rassicurazioni può dare in questo senso il nuovo gestore del servizio SAAP che non ha sedi operative sul territorio?
Per questi motivi credo che sia più che legittima la Convocazione della Commissione di Vigilanza e ringrazio l'Assessore Della Giovanna, l'Assessore Mozzi e il Sindaco che prontamente hanno aderito alla richiesta della minoranza e gli uffici che hanno messo a disposizione tutta la documentazione per consentire un adeguato approfondimento".
commenti
Pierpa
7 febbraio 2025 14:27
Hanno tutti ragione, mi vien fa dire. La mia opinione è che, taglia di qua taglia di la, in nome del libero mercato e della sanità/santità dei conti, idolo europeo quindi italiani, siamo passati da servizi forniti e gestiti dall'ente locale con PERSONALE PROPRIO, alle esternalizzazioni, con evidente necessità di gare per l'affidamento. E nelle gare, se veramente "trasparenti" come si suol dire, non si può stabilire a priori chi vincerà.
Carmela spina
7 febbraio 2025 18:46
Non ci sono parole per la considerazione che si ha nei confronti di educatori che lavorano con il cuore e dedizione e la poca considerazione per il dolore e la preoccupazione delle famiglie. Costernati e disgustati