Andrea Chénier: la disperata passione di un grande amore a "tre" sullo sfondo del dramma di Tristano e Isotta
Un grande amore. Un amore travolgente. Immenso, che porta alla consunzione fisica e finale degli amanti, fino alla morte. Andrea Chénier, opera lirica in quattro quadri di Umberto Giordano su libretto di Luigi Illica, è la celebrazione di un sentimento che fluttua in un triangolo affettivo e sentimentale che immerge l’ascoltatore nelle più profonde e ascose fibre del Romanticismo.
Una "storia" che si srotola drammatica e intensa all’ombra delle drammatiche vicende di sangue e politica della Rivoluzione francese che andrà in scena al teatro Ponchielli come terza rappresentazione della stagione Opera: venerdì 29 novembre alle 20 e domenica 3 dicembre alle 15.30 nell’allestimento di Andrea Cigni, una coproduzione dei Teatri di OperaLombardia, Teatro Verdi di Pisa, Teatro del Giglio di Lucca e Teatro Sociale di Rovigo.
Chi sono i protagonisti di questa tempesta di emozioni? Il poeta Andrea Chénier, la contessina Maddalena, e il giovane servitore Gérard. Tra il poeta e la contessina, dopo un iniziale equivoco, inizia a nascere un grande sentimento. La donna è piano piano affascinata dalle parole di Chernier che ricorda a tutti di tenere in maggior conto un sentimento gentile come l’amore, caduto nel disprezzo generale di una società superficiale. Colpita dall’appello dello scrittore, la contessina lascerà turbata la festa a cui stanno partecipando. Un gesto che susciterà in Andrea un’ammirazione sconfinata per la donna e per la sua innocenza. Ad osservare questa storia in inizio di innamoramento Gérard, anch’esso innamorato, segretamente, di Maddalena.
I tre si ritroveranno quando Andrea cercherà di scoprire chi sia quella donna che in piena furia rivoluzionaria gli scrive chiedendogli protezione. È proprio Maddalena, a cui i rivoluzionari hanno ucciso la madre, ed è costretta a vivere nascosta ormai ridotta in povertà. A capo dei giacobini c’è proprio Gérard, quel servo innamorato di lei. Chernier fa di tutto, pur essendo a rischio di arresto, per incontrare quella donna che poi riconosce come la "sua" contessina.
Fra i due irrompe la passione e l’amore. Ma irrompe improvvisamente anche Gérard. I due si battono e l’ex servo viene ferito, ma per amore di quella stessa donna consiglia al poeta, suo feritore, di fuggire con Maddalena, desiderata da entrambi.
Il dramma si fa intenso. Il poeta è catturato e condannato a morte. Maddalena si umilia e chiede a Gérard di salvare la vita al suo amante. Non ci sarà nulla da fare. Il letterato dovrà salire sul patibolo. Maddalena riuscirà a scambiarsi con una prigioniera condannata a morte e si avvierà con il suo Andrea serena incontro alla morte, entrambi rapiti nell'estasi del loro amore. Gérard piangerà lacrime amare sull’amore tragico.
Una passione che avrà il suo culmine nell’utilizzo da parte dell’autore Umberto Giordano del famoso Tristan-Akkord; quella meravigliosa invenzione armonico/musicale utilizzata da Richard Wagner nel suo infinito Tristan und Isolde. Il poema della passione amorosa, della notte e della morte, dove i protagonisti, Tristano e Isotta, si ritrovano condannati a soffrire per un amore impossibile e cercano, con la morte, di rendere il proprio sentimento eterno.
Musicologo
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