Nelle sale antiche di Palazzo Affaitati in tanti per lo straordinario concerto dei "Capolavori senza tempo"
Un concerto straordinario nelle stanze antiche di Palazzo Affaitati. Tra stampe storiche, libri e le fotografie di Antonio Leoni in mostra, nella sala "Virginia Carini Dainotti" della Biblioteca stracolma abbiamo assistito a un concerto che già dal titolo, "Capolavori senza tempo", era in sintonia con l'ambiente. Alla direzione dell'"Ensemble 2025" Patrizia Bernelich che ha messo insieme un complesso musicale di alto profilo con musicisti che già si sono esibiti con orchestre importanti sia in Italia che all'estero. E poi il programma con musiche straconosciute ma con esecuzioni che hanno soddisfatto anche gli ascoltatori più raffinati, presenti tra il pubblico. A partire dal Notturno per archi, Eine kleine Nachtmusik (Piccola serenata), di Mozart il sinbolo dei Notturni per orchestra. Poi è stata la volta di "Ave verum" sempre di Mozart eseguita dal soprano cremonese Jessica Rivaroli, a suo agio nella difficile esecuzione dell'inno eucaristico. Tanti gli applausi del pubblico. Poi è stata la volta del concerto op.10 n.3 in re maggiore per flauto e archi. Al flauto Elena Cecconi, bravissima esecutrice, docente al Conservatorio di Piacenza che tiene recital e masterclass in tutto il mondo. Poi ancora "Pie Jesu" dal Requiem di Faurè eseguito dal soprano cremonese Rivaroli. Ancora applausi. Poi è stata la volta di Astor Piazzolla e il suo Oblivion dove Luciano Cortellini e la sua fisarmonica hanno ricreato l'atmosfera del tango argentino. Ennio Morricone e il suo "Gabriel's oboe" (con Elena Cecconi al flauto) di Mission per poi proporre "C'era una volta il west" con la voce del soprano Jessica Rivaroli. A chiudere il valzer in fa maggiore di Giuseppe Verdi con il pubblico trascinato dall'entusiasmo, con tante chiamate per Patrizia Bernelich, i solisti e tutti i musicisti (ai violini Giancarlo Catelli, Leonardo Colombo, Monica Bertuzzi; alla viola Alberto Simonetti, ai violoncelli Fausto Solci e Maria Rosaria Falovo, al contrabbasso Vieri Giovenzana). Infine i due bis (Libertango e ancora valzer, scandito dai battiti di mano ritmici del pubblico). (r.c.)
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