Caso Tamoil, le sentenze penali non bastano: avvocati della Bissolati al lavoro da due anni per la causa civile contro la raffineria
Un lavoro certosino, che da due anni vede impegnati i legali della Canottieri Bissolati al fine di preparare la causa civile contro la Tamoil per l'inquinamento ambientale all'interno degli spazi della società. A preciarlo, attraverso una nota stampa, sono gli avvocati Gianpietro Gennari, Claudio Tampelli, Alessio Romanelli, Annalisa Beretta, Vito Castelli. I legali intervengono a fronte della recente notizia della causa promossa (e persa) da una socia della Canottieri Bissolati. Lo spunto è tuttavia utile per chiarire che i legali della Canottieri non intendono mollare la presa e che sull'inquinamento prodotto dalla raffineria in questi anni, anche dopo la realizzazione della barriera idraulica, si tornerà in tribunale.
"In riferimento alle notizie di stampa apparse oggi - annotano i legali - e relative al rigetto della domanda di risarcimento del danno proposta da una socia della Canottieri Bissolati nei confronti della società Tamoil, riteniamo necessario precisare quanto segue. Prendiamo atto della decisione del Tribunale di Cremona, a firma del Dott. Moro, con la quale si respinge la domanda risarcitoria proposta da una socia della Canottieri Bissolati. Nell’articolo di giornale citato sono riportati solo pochi passi della predetta decisione, ma non conosciamo la pronuncia nella sua interezza, né abbiamo avuto la possibilità di leggere gli atti di causa".
"Per questa ragione - proseguono - non possiamo dare un giudizio sul caso specifico portato all’attenzione del Tribunale da uno Studio Legale che non ha partecipato alla vicenda processuale penale nell’ambito della quale i soci da noi assistiti hanno ottenuto un risarcimento di € 10.00,00 ciascuno, in via di provvisionale provvisoriamente esecutiva, già versata da Tamoil che, peraltro, ha pagato le spese legali a cui è stata condannata. Ricordiamo a noi stessi, che una cosa è la questione di diritto che si intende fare valere in una causa e, cosa diversa, è la domanda che viene formulata al giudice a tale fine. Non conosciamo la domanda formulata nella causa decisa dal Tribunale".
Ed ecco il punto: "Il nostro gruppo di Avvocati per preparare la causa civile sta lavorando e raccogliendo dati e documenti da due anni. Se avessimo ritenuto che per ottenere il risarcimento del danno fosse stato solo sufficiente produrre le sentenze penali avremmo intrapreso, da tempo, la causa civile. Pur ritendo rilevanti gli orientamenti espressi in sede penale in materia di risarcimento del danno e di onere probatorio, non vi è dubbio che l’azione civile connessa al giudicato penale deve essere affrontata con un adeguato supporto probatorio in relazione alla domanda proposta".
Concludono gli avvocati: "Questa riflessione nasce dalla esigenza di chiarezza nei confronti di quei soci delle Canottieri che si sono rivolti ai nostri studi per tutelare i loro interessi, ai quali non possiamo che confermare il nostro impegno per il buon esito dell’instauranda causa civile nella quale continuiamo a riporre fiducia".
In alto a sinistra i rilievi per il surnatante nell'area della Bissolati; a destra una foto di Antonio Leoni con la raffineria ancora in funzione.
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