23 dicembre 2021

Cent'anni di storia scolastica nella pubblicazione che ripercorre la nascita dell'Apc e dell'Itis

Donatella Migliore, Mariella Morandi, la dirigente scolastica Roberta Mozzi, Sonia Tassini (nomi importanti del mondo della scuola, della cultura e della storia dell'arte a Cremona) ricostruiscono nella pubblicazione "1921-2021: cent'anni di storia scolastica" un percorso che ci riguarda tutti, quello dell'Apc fondata 100 anni da cui si staccò l'Itis dieci anni dopo. Due realtà ora riunite nella grandissima comunità scolastica dell'IIS Torriani.
 
La scuola viene fondata nel 1836 ed ha sede nel palazzo Ala Ponzone in corso Vittorio Emanuele e nasce come scuola di arti e mestieri per volontà di un antenato della marchesa Paolina, Giuseppe  Sigismondo, che aveva pensato ad una scuola per formare nuovi  artisti. La marchesa il 20 Novembre del 1921 riscrive un precedente  testamento nominando come erede universale “ la Regia Scuola Ala Ponzone”. L’ intento era quello di sostenere i figli orfani di guerra  esentandoli dalle tasse scolastiche e fornendo loro tutto il  materiale scolastico, l’ obiettivo perciò da artistico si sposta per  diventare patriottico e sociale. 

La sede della scuola viene spostata nel 1924 nel palazzo Freganeschi attuale sede della scuola Ala Ponzone Cimino. L’edificio esternamente non ha subito sostanziali modifiche tranne per la ciminiera che è stata tolta  e per il simbolo littorio, collocato sull’angolo dell’edificio, rimosso dopo la fine della guerra nel 1945. Sulla torretta era posta un osservatorio meteorologico che, dotato oggi di strumentazione digitale,  è in funzione anche oggi e sono presenti un barometro, un termometro, un anemometro e un igrometro. È presente anche un azimut utilizzato dai militari per delineare delle mappe. Alla sommità della torretta si accede attraverso una magnifica scala a chiocciola nel cui vano è  stato collocato il pendolo di Foucault. Tale pendolo serve a testimoniare la rotazione dell’asse terrestre.

Dal 1885 vi vengono aperti corsi di decorazione e poi di pittura, scultura, ebanisteria e  ferramenta d’arte, nonchè di edilizia, vengono così istituiti corsi  “per le industrie ornamentali” che si accompagnano agli insegnamenti finalizzati alla formazione culturale degli allievi: Lingua  Italiana, Storia, Geografia, Morale e nozioni di economia industriale. Il nobile palazzo Fraganeschi, attuale sede della scuola,accoglie gli alunni dell’ istituto nel 1924 dando  spazio anche ad altri corsi che nel tempo si sostituiranno a quelli delle arti decorative. Nel sottotetto è presente un elenco di persone che probabilmente si erano nascoste in data: 10 settembre 1943. Vengono istituiti, poi, i corsi per meccanici ed elettricisti.

Nel 1927 si assiste anche all’apertura di un  corso di avviamento al lavoro femminile, per  esperte di cucito e ricamo. I corsi avevano la loro sede all’ ultimo piano  dell’edificio. Nasce la prima stazione radio di Cremona, con sede nell’istituto.  Il pianoforte serviva per la musica dal vivo o come sottofondo alle trasmissioni. La stanza era isolata con tessuti per insonorizzare al meglio l’ambiente.

A seguito di questa evoluzione , la Scuola viene completata con l’aggiunta di un corso  superiore per “Tecnico Industriale” con specializzazione nel settore meccanico e in quello elettrico.  Con successivo decreto, nel 1940, assume il nome di “Regio Istituto Tecnico Industriale” cui, già nel  1938, si è aggiunta la sezione della Regia Scuola Internazionale di Liuteria. Aumentando, tuttavia, il numero dei Corsi di specializzazione professionale, la scuola muta  volto adeguandosi alle esigenze del nuovo boom industriale e perde così i corsi d’arte tradizionali  per mutarsi, nel 1971, in “Istituto Professionale Statale per l’Industria e l’Artigianato”, sciogliendo  definitivamente la propria storia dall’Istituto Tecnico Industriale che prende figura propria.

APC E ITIS si sciolgono per tornare insieme nel 2017 nella consapevolezza di rimanere un centro di formazione importante per il futuro di molti studenti.

Nella foto, la copertina della pubblicazione.


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commenti


michele de crecchio

23 dicembre 2021 12:05

Sono curioso di leggere questa pubblicazione che, visti i nomi delle autrici, sarà sicuramente di grande interesse. Spero abbiano potuto ricordare anche il singolare ruolo avuto da Farinacci nella alienazione del notevole patrimonio di terreni agricoli che accompagnava il lascito Ala Ponzone.