Cibi prodotti in laboratorio. Coldiretti è scesa con 20mila agricoltori in piazza: "Bene il SÌ di Efsa ad ogni studio necessario, compresi quelli clinici e pre-clinici"
Sono stati ventimila gli agricoltori della Coldiretti arrivati oggi a Parma da tutta Italia per difendere la salute di tutti i cittadini. Un grande corteo pacifico, non di protesta, ma a difesa soprattutto delle nuove generazioni, guidato dal presidente nazionale Ettore Prandini e dal segretario generale Vincenzo Gesmundo, partito dal parco 1° maggio per raggiungere la sede dell’Efsa, l’Agenzia europea per la Sicurezza Alimentare. Si tratta dell’ente incaricato di valutare l’immissione al consumo dei nuovi alimenti che ha sede nella città ducale, simbolo della Food Valley nazionale dove vengono prodotte tante eccellenze della dieta mediterranea messe oggi a rischio dagli alimenti che l’Agenzia è chiamata a valutare.
Coldiretti Cremona era presente con una foltissima delegazione di soci, guidata dal delegato confederale Giovanni Benedetti e dal direttore Giovanni Roncalli, con la presenza di tanti giovani agricoltori, di sindaci e amministratori del territorio.
Assieme alle bandiere gialle dell’organizzazione con il tricolore italiano sventolavano quelle blu dell’Unione Europea a sottolineare il sostegno all’Europa, ma con una richiesta forte di avere un’Europa diversa, a cui oggi si chiede più coraggio, che sappia dare risposte per la difesa del reddito degli agricoltori e per la tutela della salute dei cittadini e dei suoi popoli e che lavori per la pace.
“L’Europa è un valore irrinunciabile, è la nostra casa, ma lavoriamo per un’Europa migliore, più equa, più forte, più generosa. Non lasciamo che si faccia travolgere dalla storia” si leggeva nel materiale diffuso per l’occasione.
Coldiretti, come richiesto da illustri scienziati, è scesa in piazza anche per chiedere che vengano fatti studi medici clinici e preclinici, prima di dare il via libera ai cibi cellulari e di fermentazione di precisione, per tutti i prodotti compresi quelli già presentati prima del 1 febbraio 2025. Un tema importante per l’intera popolazione e secondo un'indagine Noto Sondaggi 2024, sette italiani su 10 si dichiarano contrari al consumo di carne, latte e altri cibi fatti in laboratorio, l'8% in più rispetto al 2023.
Al termine della manifestazione, il presidente della Coldiretti Prandini e il segretario generale Gesmundo hanno incontrato i vertici dell’Efsa. “Abbiamo avuto un confronto aperto e costruttivo con i vertici dell’Efsa. Abbiamo apprezzato la grande disponibilità ad ascoltare le nostre istanze e a chiarire le procedure di valutazione che l’Autorità applica per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini europei. E’ un importante successo per i 20mila agricoltori che sono arrivati qui a Parma. Un momento di grande rappresentanza democratica, che rafforza il patto tra agricoltori e cittadini consumatori che avranno maggiori garanzie di tutela. La nostra iniziativa fin dal primo momento aveva l’obiettivo di rafforzare la ricerca medica e il ruolo di Efsa, ora continueremo il nostro impegno a Bruxelles per ulteriori potenziamenti delle regole e della trasparenza sui cibi fatti in laboratorio e sui prodotti ultraformulati”. Abbiamo apprezzato la disponibilità dell’Efsa, sottolinea Coldiretti, anche ad accogliere con favore la conferma che le richieste di autorizzazione presentate prima del 1° febbraio 2025 saranno valutate secondo i più alti standard scientifici, utilizzando criteri aggiornati contenuti nelle ultime linee guida. Questo rappresenta una garanzia fondamentale per assicurare che ogni nuovo alimento venga sottoposto agli stessi rigorosi parametri di sicurezza, indipendentemente dalla data di presentazione della domanda.
Positiva anche la volontà dell’Efsa di operare con totale trasparenza, garantendo l’accessibilità pubblica delle informazioni relative ai prodotti notificati, agli studi richiesti e al processo di valutazione scientifica. Questo aspetto è cruciale per garantire la fiducia dei cittadini e degli operatori del settore agroalimentare.
“Riteniamo fondamentale proseguire il dialogo con l’Efsa e le istituzioni europee – hanno detto Prandini e Gesmundo - per garantire che ogni innovazione alimentare venga valutata con il massimo rigore scientifico e nel rispetto del principio di precauzione. Non siamo assolutamente contro la scienza e non vogliamo frenare il progresso, ma la salute dei cittadini e la tutela del nostro modello agroalimentare devono rimanere le priorità assolute”.
Infine, sottolinea Coldiretti, c’è una particolare soddisfazione nel rilevare che quando cittadini e istituzioni europee dialogano tutta l’Europa ne esce rafforzata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti