Conto alla rovescia per la prima mostra monografica su Boccaccio Boccaccino che aprirà dal 10 ottobre 2025 al 11 gennaio 2026 presso il Museo Diocesano di Cremona.
Al via venerdì 10 ottobre l'attesissima mostra "Il Rinascimento di Boccaccio Boccaccino", allestita presso il Museo Dicoesano di Cremona, che aprirà al pubblico da venerdì prossimo fino al prossimo 11 gennaio. Un’occasione irripetibile di studio e ricerca, ma anche un momento di scoperta e valorizzazione dei un artista forse poco noto al grande pubblico, ma che ha lasciato alla storia capolavori che lo portano ad essere annoverato tra i più grandi artisti rinascimentali. La mostra vuole essere un evento per celebrare i 500 anni della morte dell'artista che proprio a Cremona ebbe il suo periodo più alto della sua carriera artistica.
Il percorso della mostra prende avvio dalla prima attività di Boccaccino tramite due importanti testimonianze, l’Adorazione dei pastori del Museo di Capodimonte e la Madonna col Bambino dei Musei Civici di Padova, che consentono di inquadrare le prerogative stilistiche del pittore, suggestionato, alla fine del XV secolo, dai fatti figurativi di ascendenza emiliano-ferrarese e dalla cultura di matrice leonardesca.
L’idea di mostra scaturisce dalla recente acquisizione, da parte del Museo Diocesano di Cremona, di una tavola del Maestro, frammento di una pala d’altare un tempo nella chiesa di San Pietro al Po a Cremona, che rappresenta l’ultima sua opera, eseguita poco prima della morte. Con questa acquisizione il Diocesano di Cremona può vantare oggi il più cospicuo nucleo museale di opere di Boccaccino, che comprende il frammento di pala (restaurato) già citato, la stupenda Annunciazione Ludovisi (deposito permanente da parte della Fondazione Arvedi Buschini), la Crocifissione e la Sacra famiglia con Maria Maddalena.
Nato probabilmente a Ferrara tra il 1462 e il 1466, Boccaccio Boccaccino si trasferì a Venezia, intorno al 1500 dopo un drammatico fatto di cronaca nera; nella permanenza il laguna realizzò diverse opere tra cui la celebre ‘pala di San Zulian’, un’ancona per la chiesa di San Giuliano, o la coppia di Evangelisti e l’iconica Zingarella delle Gallerie degli Uffizi, dove il Boccaccio riesce ad esprimere un linguaggio raffinato.
A Cremona giunse nel 1506 con l’incarico di affrescare il catino absidale del Duomo e l’Annunciazione sull’arco santo, la ‘pala di Sant’Agata’ del 1508 (recentemente restaurata) e la Crocifissione su tela, entrambe conservate al Museo Diocesano. L’impresa però che segna il momento più alto della carriera di Boccaccino, dopo il suo soggiorno a Roma, è rappresentata dalle Storie della Vita della Vergine e dell’infanzia di Cristo sulla parete sinistra della navata del Duomo di Cremona (1514-1519), che sarà possibile ammirare entrando in Cattedrale prima di accedere alla mostra.
Tra le altre opere cremonesi, realizzate in età più matura, il Ritratto di gentiluomo -di collezione privata e sinora mai esposto al pubblico, unica testimonianza della produzione ritrattistica del pittore-, e il frammento restaurato della cosiddetta ‘pala Fodri’.
Attraverso prestiti di grande rilevanza, concessi da importanti istituzioni museali tra cui le Gallerie degli Uffizi, la Galleria Estense, il Museo di Capodimonte, il Museo Civico di Padova, il Museo Correr, la mostra ripercorre la vicenda artistica di Boccaccino dalle origini sino agli ultimi anni, dando conto della sua attività attestata a Ferrara, Genova, Milano, Venezia, Roma e Cremona, nella cui Cattedrale si conserva lo straordinario ciclo affrescato nella navata centrale. Si potrà così comprendere il rilievo del pittore nel più ampio contesto del Rinascimento italiano tra la fine del XV e i primi tre decenni del XVI secolo.
La direzione scientifica della mostra è affidata al dott. Francesco Ceretti (Università degli Studi di Pavia) e al dott. Filippo Piazza (Soprintendenza ABAP per le province di Brescia e Bergamo), coadiuvati da un comitato scientifico di alto profilo, che annovera il dott. Gabriele Barucca (già Soprintendenza ABAP per le province di Cremona Lodi e Mantova), il prof. Francesco Frangi (Università degli Studi di Pavia), la dott.ssa Maria Cristina Passoni (Pinacoteca di Brera) e la dott.ssa Cristina Quattrini (Pinacoteca di Brera).
I risultati delle ricerche confluiranno in un catalogo, edito da Officina Libraria, corredato da saggi a firma dei curatori e di altri studiosi, accompagnati dalle schede delle opere esposte.
Sarà possibile visitare la mostra a partire dal 10 ottobre e fino all'11 gennaio ogni giorno dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 18:00
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