29 dicembre 2021

Contro rincari e aumenti nei Comuni raccolte già oltre 300 firme. L'allarme del sindaco Marchi ha l'appoggio di Rifondazione

La scossa data dal sindaco di Gerre de' Caprioli, Michel Marchi, che nei giorni scorsi ha scritto al premier Mario Draghi facendosi portavoce delle difficoltà dai Comuni a fronte dei rincari (qui l'articolo), è accolta positivamente da Rifondazione. Il partito, nei giorni scorsi, ha avviato proprio in questo senso una petizione che intende consegnare al Prefetto di Cremona. Al momento le firme raccolte sono oltre 300, ma i promotori dell'iniziativa contano di arrivare a numeri ben più consistenti e nelle prossime settimane scenderanno in piazza con banchetti a Crema (il 15 gennaio), poi Cremona e Casalmaggiore.

"Abbiamo letto con grande interesse la presa di posizione del sindaco di Gerre de' Caprioli, Michel Marchi - commentano Francesca Berardi e Piergiuseppe Bettenzoli per Rifondazione -, che ha scritto una accorata lettera al presidente del consiglio Draghi contro i forti incrementi dei costi dell'energia elettrica, del gas e delle materie prime, che inevitabilmente avranno riflessi negativi sui bilanci comunali del 2022, con aumenti dei costi dei servizi erogati e gli aiuti che i comuni dovranno erogare ai "soggetti maggiormente colpiti da queste congiunture, le famiglie, i fragili, il mondo del volontariato, il no profit e il sistema scolastico e dell'educazione in generale".

"Come Partito della Rifondazione Comunista - proseguono - condividiamo totalmente queste preoccupazioni, anche se non abbiamo l'ingenuità di pensare che la lettera di un sindaco di un piccolo comune possa ingenerare un cambiamento di rotta da parte del governo e della maggior parte delle forze politiche che hanno condiviso la privatizzazione dei servizi pubblici".

Ricordano Berardi e Bettenzoli: "Abbiamo lanciato una petizione popolare contro questo salasso insostenibile e proponiamo di tagliare i profitti delle grandi aziende (A2A compresa) che distribuiscono il gas e l'energia elettrica, come è stato fatto in Spagna; chiediamo a gran forza di eliminare gli oneri di sistema obsoleti, dare finalmente un taglio alle accise, alle addizionali regionali e all'IVA, tutti balzelli pagati prevalentemente dai ceti popolari, dai lavoratori e dai pensionati. Proponiamo pertanto al sindaco Marchi di promuovere nel suo comune la petizione che presenteremo al Prefetto, come stiamo facendo in tutta Italia, chieda anche all'ANCI Lombardia di sostenerla e diffonderla nei comuni della nostra regione".

"Inoltre - concludono -, il sindaco Marchi potrebbe prendere ad esempio il comune di Pianengo che ha votato un'ordine del giorno all'unanimità, il 23 dicembre, di contrasto all'aumento delle bollette dell'energia. In questo modo renderebbe più forte e più partecipata la sua giusta e condivisibile denuncia".

NUOVA SFERZATA DI MARCHI - Recentemente, Marchi è tornato sui problemi quotidiani che stanno affrontando i cittadini con un post critico su Facebook. "Quindi fatemi capire - ha scritto -: Conte era uno str***o perché chiudeva i locali e dava i ristori; Draghi li tiene aperti con regole impossibili per la frequentazione, i locali decidono in autonomia di chiudere quindi niente ristori, ma è bravissimo! E tutto in nome del maledetto Dio denaro… sempre!". Senza dubbio un sindaco molto calato nella realtà e dal quale altri "colleghi" potrebbero prendere esempio.

Nella foto, il sindaco Michel Marchi.


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commenti


Ferruccio

30 dicembre 2021 12:04

Al Sindaco Marchi: da più di un decennio ci sono fondi statali ed EU x l'efficentamento degli edifici pubblici (comune, scole, case popolari, ecc.) con mutui a tassi ridicoli (0,25%), con il risultato di risparmi energetici fino al 80% e con il mutuo che si paga di fatto da solo (il risparmio è più alto della rata). I sindaci possono soli guardarsi allo specchio per trovare il responsabile.
A Rifondazione: gli aiuti diretti ai meno abbienti è solo carità di Dikensiana memoria, l'efficentamento delle abitazioni invece fa uscire dalla povertà energetica e dà case confortevoli, degne e meno dispendiose. Il togliere alle aziende produttrici/distributrici di energia che sono quasi tutte partecipate dallo stato o dagli stessi comuni non fa che far pagare ad altri cittadini i mancati profitti. per favore basta pezze, cominciamo a pensare a soluzioni sistemiche.

Maria Grazia Bonfante

30 dicembre 2021 13:10

Chiedere contributi/fondi per il caro bollette, senza ripensare il sistema, legittima la povertà. Scelte politiche che conservano i profitti facendoli pagare ancora ai cittadini, riducono i diritti e consolidano le diseguaglianze sociali.