Crisi Ucraina-Russia, per il generale Del Vecchio (di casa a Soncino), c'è spazio per la diplomazia
La grave crisi Ucraina aleggia sull’Occidente. Il generale di Corpo D’Armata Mauro Del Vecchio, comandante delle Forze Nato in Afghanistan con l’operazione Isaf dal 2005 al 2006 analizza in modo lucido e competente la delicata situazione Ucraina. Abbiamo potuto raggiungere il generale Del Vecchio dopo averlo conosciuto nel 2008, presso l’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII, ospite del preside professor Piero Tinelli grazie al legame personale e affettivo con Soncino e con la cognata Laura Repellini. In quella conferenza parlò a cuore aperto ai giovani adolescenti che lo ascoltavano con interesse, suscitando in loro anche lacrime. Parlò della terra dell’Afghanistan, della sua gente, che il generale aveva imparato a conoscere e amare, dei suoi usi e costumi, del suo territorio. Lo fece con grande onestà di animo, prima come Uomo e come Militare. Poi fu di nuovo ospitato ancora a Soncino, dal compianto prof. Piergiorgio Torriani, per una successiva conferenza e successivamente anche dal Rotary. Per questo legame forte che il generale Del Vecchio nutre per Soncino e per il cremonese abbiamo potuto raggiungerlo e capire con lui cosa accadrà, quali gli scenari internazionali ci attendono e quali speranze.
“Ci vuole molta diplomazia equilibrio e responsabilità". E' quanto afferma il generale Mauro Del Vecchio, ex comandante delle forze Nato in Afganistan nell'ambito dell'operazione Isaf, sulla crisi tra Russia e Ucraina. "Speravamo in una de-escalation con il ritiro di parte dei 140mila uomini schierati sui confini tra la Russia e l'Ucraina, invece le ultime notizie non ci rallegrano: la tensione torna ad essere molto elevata - osserva - C'è, da parte dei Paesi europei, un'attenzione particolare a questa situazione; abbiamo visto come i leader della Germania e della Francia abbiano già operato per cercare di disinnescare la situazione di grave tensione e il nostro presidente del consiglio Draghi ha mostrato l'intendimento di avere anche lui, a nome dell'Italia, un ruolo per superare questo momento di grave crisi. Un ulteriore passo dopo quello già fatto dal ministro Di Maio".
"L'Europa sta portando avanti un'azione indispensabile e mi auguro che questa azione possa influenzare i governanti russi per evitare atti di forza che sarebbero drammatici in un'area delicata come quella dell'Ucraina, della Crimea, nazioni del Centro Europa - osserva il generale Del Vecchio - Ci vuole diplomazia da parte di tutti per cercare di arrivare, attraverso queste visioni contrastanti, a un sistema di sicurezza per il nostro continente che, da un lato, non limiti la possibilità di alcune nazioni, tra cui l'Ucraina, di prendere decisioni di collocamento, ma che dall'altro consenta ad altri Paesi, come la Russia, di non sentirsi oggetto di pressione".
Diplomazia è la parola che il generale ha utilizzato molte volte nel suo intervento lucido e circostanziato. Da uomo di guerra, da uomo che ha conosciuto la guerra nel secolo scorso e ha saputo gestire situazioni altamente esplosive arriva quindi un suggerimento forte e importante. Da parte nostro un ringraziamento per aver collaborato con questo suo contributo, in ricordo dei vecchi tempi quando il generale ha frequentato il borgo sulle rive del fiume Oglio.
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