Da Alessandria in canoa sul Po in pellegrinaggio verso Venezia. Ha fatto tappa a Casalmaggiore la suggestiva esperienza promossa dalla Diocesi di Alessandria con il vescovo Gallese
Dopo tre anni di pausa, dovuti ai preparativi e le gravi siccità del Po, sono tornati a Casalmaggiore i pellegrini della Diocesi di Alessandria in pellegrinaggio sul Grande Fiume sui passi dell’evangelista Marco. Un’esperienza di due settimane, da Alessandria a Venezia, sulla tomba di san Marco, nella quale il territorio cremonese si conferma tappa fissa, con Casalmaggiore una delle undici previste di questo itinerario d’acqua in canoa tra sudore, spiritualità e cultura. Una terza edizione che riprende l’esperienza-pilota avuta nel 2019 e che continua quella successiva del 2021.
Così nel pomeriggio di sabato 27 luglio poco più di una dozzina di partecipanti, tra pellegrini e staff logistico, guidati dal vescovo di Alessandria Guido Gallese, sono arrivati lungo la curva del fiume e hanno attraccato al molo della società canottieri Amici del Po, poi accolti dai presenti e ospitati dalle Parrocchie di Casalmaggiore.
«L’idea di base è stata quella di proporre un cammino faticoso ma non troppo; qualcosa in grado di essere sfidante fisicamente al punto giusto per ritrovare il senso dell’essenza», ha detto il vescovo Gallese. «L’essenziale è Dio e lo percepiamo quando siamo capaci di essenza; ovvero quando siamo messi alla prova».
Le tappe, in media dai 30 ai 40 km al giorno, con punte più impegnative di 47 km, sono però l’occasione di vivere un’esperienza di fede da una prospettiva inedita e inter-territoriale, toccando regioni e provincie differenti lungo il percorso.
«L’acqua vista da dentro un fiume è un paesaggio diverso dai ponti e dalle sponde. Cambia la prospettiva: una bellezza altra che richiama Dio», ha aggiunto il vescovo piemontese.
Altra peculiarità di questo particolare pellegrinaggio di San Marco è «l’interazione tra due persone in canoa, il trovare un modo di andare insieme, di mettersi alla prova in una relazione, in un ritmo, un modo di essere, correggendossi a vicenda».
Da Alessandria a Rivarone, fino a Chioggia e poi attraverso la laguna, un cammino fisico che permette di riavvicinarsi alle cose essenziali della vita e aspira a diventare una proposta concreta.
«Questo percorso fa parte di una visione più ampia – spiega Carlotta Testa, responsabile diocesana della Pastorale giovanile e vocazionale e dell’organizzazione logistica dell’intero cammino – Il progetto San Marco intende segnare una via di percorso di pellegrinaggio permanente. C’è un gruppo che sta lavorando alla creazione di un programma che vede il coinvolgimento di Fondazioni, Comuni, strutture di accoglienza, Canottieri e Diocesi».
Nonostante tre anni di pausa, secondo gli organizzatori l’adesione a questo viaggio lungo il Nord Italia è stata alta e ha avuto riscontri positivi. «Le persone si ricordano di noi e si è creata un’amicizia; tante di esse ci accolgono nelle nostre soste. Inoltre, al nostro passaggio c’è sempre una bella risonanza, perché in effetti è un’iniziativa che è fuori dall’ordinario, anche nei diversi pellegrinaggi in Italia e in Europa».
Vicino al fiume a pochi passi da tante città che vi si affacciano, vicino alla vita delle persone e alla loro anima. Proprio come il vangelo di san Marco, «e meditarlo durante il viaggio e arrivare poi alla sua tomba è qualcosa di indescrivibile», ha aggiunto il vescovo.
La ricerca di un esperienza altra è quello che si può percepire lungo la fatica dei chilometri percorsi in barca, come racconta Marco Murgia: «La rinuncia delle comodità della vita quotidiana ti avvicina alla parte spirituale e ti permette di guardare bene e con profondità dentro te stesso, oltre a interagire con persone diverse nei compagni di viaggio».
Durante il soggiorno all’Oratorio Maffei il gruppo di pellegrini, accolti dal vicario don Arrigo Duranti, ha visitato il restaurato Palazzo Abbaziale e le sue ricchezze. Poi i Vespri e la Messa, presieduta dal vescovo Guido Gallese nel Duomo di Casalmaggiore. Dando il benvenuto ai viaggiatori don Duranti, a nome della comunità casalasca, ha chiesto loro «di tenerci con voi nel vostro pellegrinare verso Venezia». Durante l’omelia monsignor Gallese ha ringraziato le parrocchie e la città di Casalmaggiore per l’ospitalità, ricordando ai fedeli di chiedere al Signore «la fede e il senso per camminare dietro a Lui». (www.diocesidicremona.it)
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