Difficoltà nel reperire merce. Alle casse dei supermercati una nota per limitare la quantità degli acquisti. Carta, carne in scatola, farine, olii e altro
"Carta igienica, tovaglioli e carta casa. Acquisto massimo 3 pezzi". "Carne in scatola, è consentito l'acquisto massimo di 3 pezzi". "Farine, massimo 3 pezzi", "Olii di semi 5 lt, massimo un pezzo". E l'elenco continua. Proviene dalla direzione generale di una nota catena di supermercati ed è stato inoltrato anche alle filiali cremonesi perchè sia diffuso alle casse. La stessa cosa starebbe accadendo anche per altri supermercati che temono una diminuzione, se non proprio un blocco, delle forniture.
Infatti come anche ha detto il premier Draghi "energia e materie prime sono le due grandi emergenze" che derivano dalla guerra in Ucraina a cui ovviamente vanno aggiunte anche le speculazioni dei mercati. Il risultato, sotto gli occhi di tutti, è che i prezzi sempre più alti per benzina, gas, elettricità e poi la minaccia del blocco dei Tir (leggi l'articolo sulla Fita CNA) e alcune imprese che rischiano di fermarsi (com'è già successo per alcune fonderie o per la grande cartiera di Mantova dove le macchine sono state fermate). Il ministro dello sviluppo Giorgetti aggiunge che scarseggiano ferro, argilla, ghisa, alluminio (leggi l'appello dell'Ance). Il ministro dell'Agricoltura Patuanelli ha elencato quello che manca per l'agroalimentare italiano: frumento tenero, mais, olio di girasole, fertilizzanti (leggi la denuncia della Coldiretti).
Logico quindi che i supermercati inizino a far la conta delle scorte di magazzino anche in vista della difficoltà di reperire merce o dell'eventuale blocco del trasporto.
Nell'elenco inviato dalle direzioni generali alle casse ecco le tipologie dei prodotti da "limitare": frutta sciroppata, verdure sottolio e sottaceto, conserve, legumi in scatola, carta igienica, tovaglioli e carta per la casa, olii di semi (girasole, mais, arachidi, colza, semi vari), carne in scatola, omogenizzati, farine. Secondo Federdistribuzione non c’è il rischio di mancata distribuzione dei beni. La reperibilità dei prodotti dipende esclusivamente dalla popolazione che, allarmata, potrebbe correre a fare scorte. Un fenomeno che abbiamo giù visto accadere durante la pandemia.
Va anche aggiunto che fino a ieri sera, nonostante tanta gente nei centri commerciali e nei supermercati di Cremona, gli scaffali erano ancora ben forniti.
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