Dopo Roma, Milano: inquinamento Tamoil al centro di un'interrogazione del M5S in Regione. "La barriera funziona davvero o servono correttivi?"
Tre domande al presidente della Regione Lombardia e alla giunta Regionale. Dritte e ficcanti. La prima è volta a conoscere "se Regione Lombardia sia a conoscenza della situazione di contaminazione da idrocarburi nell’area della ex raffineria Tamoil a Cremona e delle analisi effettuate dalla Canottieri Bissolati". La seconda è tesa a sapere "se Regione Lombardia, anche tramite ARPA, intenda effettuare ulteriori analisi atte a verificare l’effettivo areale della contaminazione e il funzionamento della barriera idraulica oggi attiva".
La terza domanda, infine, è volta a capire "se Regione Lombardia, una volta effettuate le opportune verifiche, intenda attivarsi presso il Comune di Cremona affinché venga aggiornato il piano di contenimento dell’inquinamento per renderlo efficace e vengano eventualmente effettuati gli interventi necessari sulla barriera idraulica".
Questo il fulcro dell'interrogazione datata 5 aprile e presentata in Regione dal consigliere Marco Degli Angeli (M5S), sull'onda delle nuove domande e polemicghe sull'inquinamento Tamoil, con la Canottieri Bissolarti che, a fronte di nuovi accertamenti, sostiene che l'inquinamento prosegue, e il Comune di Cremona che ritiene invece quanto fatto sino ad ora più che sufficiente a contenere l'inquinamento (qui uno degli ultimi articoli).
E se su questo specifico caso, Lega e Radicali si sono attivati nei giorni scorsi con un'interrogazione a Roma, sul tema torna anche Degli Angeli, da sempre molto attento alla vicenda.
Ecco di seguito il testo dell'interrogazione alla Regione:
Oggetto: inquinamento arrecato dalla Raffineria di Cremona del gruppo TAMOIL e revisione del piano di contenimento in atto.
Il sottoscritto consigliere regionale
PREMESSO CHE
Tamoil Raffinazione S.p.A è titolare dal 6 luglio 1994 di un’autorizzazione del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato per il trattamento industriale di 5.000.000 tonnellate annue di petrolio grezzo, nonché di un’autorizzazione allo stoccaggio di 904.465 metri cubi di petrolio grezzo e prodotti lavorati, presso la propria raffineria di Cremona.
La raffineria ricade in un sito soggetto all’obbligo di bonifica. Tale obbligo è stato violato poiché il gruppo Tamoil, dal 1999, ha disconosciuto il rischio che l’inquinamento del sito della raffineria si diffondesse all’esterno. Le sostanze inquinanti si sono diffuse all’esterno contaminando la falda, i suoli e il fiume Po.
VERIFICATO CHE
Vi è stata omissione dell’attivazione delle necessarie misure di sicurezza, poiché le attività di messa in sicurezza operativa delle acque di falda sono partite soltanto nell’agosto del 2007, con l’installazione di un sistema di sbarramento idraulico costituito da quindici pozzi di emungimento attivi.
Tale ritardo ha determinato un aggravamento della contaminazione e costituisce danno ambientale significativo e misurabile, come dichiarato da ISPRA nella relazione di valutazione del danno ambientale prodotta nell’ambito del procedimento penale n. 1956/07 R.G.N.R.
Regione Lombardia, con DGR X/2350 2014, ha espresso favorevole volontà d’intesa Stato – Regione in merito all’istanza di dismissione dello stabilimento di lavorazione di oli minerali con trasformazione in deposito di oli minerali di Tamoil raffinazione S.p.A. in comune di Cremona, con numerose prescrizioni tra le quali: il proseguimento della messa in sicurezza operativa della falda mediante la barriera idraulica e il proseguimento dell’attività di monitoraggio ambientale; il Ministero dello Sviluppo Economico, con Decreto n. 17399 del 30/12/2014 ha autorizzato la dismissione dello stabilimento di cui all’oggetto.
OSSERVATO CHE
Nei mesi scorsi la Canottieri Bissolati ha effettuato rilievi su 5 piezometri per verificare la tenuta della barriera idraulica: le analisi evidenzierebbero una presenza massiccia di idrocarburi nei terreni esterni alla Tamoil e dunque proverebbero il mal funzionamento della barriera idraulica attualmente attiva. (fonte: https://cremonasera.it/cronaca/inquinamento-tamoil-per-il-comune-non-c-necessit-di-cambiare-strategia-bissolati-infuriata).
CONSTATATO CHE
Da quanto appreso dalla stampa locale, in sede di incontro tra la Canottieri Bissolati, il Comune, ATS, ARPA e l’azienda Tamoil, sarebbe stato deciso di non intervenire per aggiornare il piano di contenimento realizzato a partire dal 2011, nonostante le recenti analisi evidenzino che la contaminazione sta avanzando e sarebbero quindi necessari ulteriori interventi.
CONSIDERATO CHE
Regione Lombardia, nel 2014, con la DGR sopra richiamata ha dato prescrizioni per la messa in sicurezza operativa della falda mediante la barriera idraulica e per l’attività di monitoraggio ambientale: pertanto, sarebbe opportuno che, anche tramite ARPA Lombardia, venisse verificato che quanto messo in atto fino ad ora sia sufficiente e, qualora non lo fosse, si intervenisse al fine di modificare il piano di contenimento attualmente in essere.
RITENUTO CHE
Se la contaminazione da idrocarburi si sta effettivamente espandendo rispetto all’areale oggi identificato e la barriera idraulica non funziona a dovere, è necessario intervenire tempestivamente.
INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE, LA GIUNTA REGIONALE E GLI ASSESSORI COMPETENTI PER CONOSCERE:
- Se Regione Lombardia sia a conoscenza della situazione di contaminazione da idrocarburi nell’area della ex raffineria Tamoil a Cremona e delle analisi effettuate dalla Canottieri Bissolati;
- Se Regione Lombardia, anche tramite ARPA, intenda effettuare ulteriori analisi atte a verificare l’effettivo areale della contaminazione e il funzionamento della barriera idraulica oggi attiva;
- Se Regione Lombardia, una volta effettuate le opportune verifiche, intenda attivarsi presso il Comune di Cremona affinché venga aggiornato il piano di contenimento dell’inquinamento per renderlo efficace e vengano eventualmente effettuati gli interventi necessari sulla barriera idraulica.
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