Durissimo sciopero in atto da due giorni alla storica ProSus di Vescovato, lavoratori sui tralicci e camion fermati all'ingresso
E' in atto da ieri, martedì 5 aprile, un grosso sciopero alla ProSus di Vescovato, storica realtà nel campo della macellazione e della lavorazione di carni. Si tratta di uno sciopero particolarmente forte, attuato con modalità che non tutti i lavoratori (e non tutti i sindacati) risultano aver condiviso, sebbene nel merito vi sia concordanza sulle richieste avanzate da tempo dal personale e dalle parti sociali. Ieri, così come oggi, 6 aprile, i dipendenti sono in agitazione contro l'azienda, contro quelle che il sindacato USB (Unione Sindacale di Base) definisce "persecuzioni aziendali" e a favore di un "giusto contratto di lavoro".
Diversi lavoratori, come mostrano alcuni video circolati tra ieri e oggi, protestano arrampicati in cima alla “giostra”, ossia la catena che movimenta le mezzene degli animali macellati. Ai camion dei rifornitori, a quanto si apprende, in alcuni casi è stato impedito l'ingresso in azienda.
USB - Circa le ragioni dell'agitazione, il sindacato USB precisa sul suo sito ufficiale: "Non è la prima protesta dei lavoratori che si riconoscono in USB, che in passato avevano inscenato clamorose lotte per l’internalizzazione, la salute e la sicurezza. È certamente per questo che i lavoratori aderenti a USB vengono puntualmente perseguitati, con spostamenti in “reparti confino” e sospensioni. I lavoratori ProSus respingono questo atteggiamento aziendale e scioperano per chiedere la fine dell’applicazione della cassa integrazione ai dipendenti dell’appalto per sostituirli con i somministrati, la riammissione al lavoro dei dipendenti sospesi, la garanzia occupazionale e l’applicazione del contratto di settore – l’alimentare – anziché il contratto multiservizi, gettonatissimo dalle cooperative dell’appalto, che implica una remissione di 350-370 euro al mese".
CGIL - Situazione molto delicata, alla ProSus, anche per la Cgil, che interviene attraverso Fabio Singh, segretario generale della FLAI. "Come Cgil siamo preoccupati per la situazione di esasperazione che si è venuta a creare - commenta Singh - e condanniamo le contrapposizioni tra lavoratori. Detto questo, negli anni abbiamo sempre mantenuto aperto il canale della contrattazione con l'azienda garantendo stabilità all'occupazione. Anche noi come Cgil abbiamo un tavolo aperto con l'azienda, ad esempio sul premio di produzione, ma manteniamo i toni civili e democratici della contrattazione".
Conclude il segretario della FLAI Cgil: "Esprimo preoccupazione per la sitauzione e mi auguro che non si inasprisca la contrapposizione tra lavoratori, che non aiuterebbe nessuno".
L'AZIENDA - In mattinata abbiamo tentato di contattare telefonicamente l'azienda per dare alla ProSus la possibilità di fornire la sua versione, ma non è stato possibile parlare con i responsabili, impegnati, a quanto è stato riferito telefonicamente, su più fronti. In corso sempre in mattinata, infatti, un tavolo in Prefettura con parti sociali e rappresentanti aziendali.
Le foto in alto a scorrimento, scattate questa mattina, sono di Gianpaolo Guarneri - Studio B12
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