Ecco com'era la Domus del Ninfeo. Al Museo San Lorenzo si può camminare nella struttura romana di piazza Marconi grazie alla realtà virtuale dei ragazzi di ProCremona
Al Museo Archeologico San Lorenzo la storia romana non è mai stata così moderna, e il merito è dei ragazzi di ProCremona, che ancora una volta hanno dimostrato di saper cogliere nel segno con una trovata che lascia a bocca aperta. L'Oculus Pro 2 è un visore virtuale in grado di trasportare chi lo utilizza in un mondo digitale coinvolgente e interattivo, e grazie a questo device tecnologico i visitatori del San Lorenzo potranno vivere in prima persona un tour all'interno di una vera e propria domus romana ricostruita virtualmente per l'occasione.
L'edificio romano in questione è la Domus del Ninfeo, di cui sono stati rinvenuti numerosi frammenti architettonici e pittorici durante gli scavi del 2002 in piazza Marconi, uno dei più importanti ritrovamenti archeologici degli ultimi decenni che ha aiutato a comprendere ancora meglio l'evoluzione della cultura artistica romana e le abitudini degli abitati di Roma e delle sue province.
"L'idea nasce nel 2017 in occasione di quella che era la Tech Night di Cremona - ha raccontato Filippo Mondini founder di ProCremona -. Da lì abbiamo prodotto la prima versione dell'Oculus, ed è curioso pensare che inizialmente c'era stata un pò di resistenza da parte degli archeologi, che giustamente sostenevano una lettura storiografica che passasse attraverso le loro pubblicazioni. La cosa bella è che quando abbiamo ricostruito la domus in 3D partendo dagli studi fatti, anche gli archeologi hanno notato che alcune misurazioni non erano del tutto corrette, e così facendo alcuni passaggi degli studi sono stati ritrattati. Il lato tecnico è il vero valore aggiunto dell'iniziativa".
Scoprire la domus cremonese è molto semplice. Tutto quello che c'è da fare è indossare il VR come se fosse un paio di occhiali, e a quel punto compare davanti ai propri occhi l'intero edifico. Con un semplice gesto dell'indice e del pollice, un "pizzicotto" si potrebbe dire, ci si sposta all'interno e all'esterno degli spazi della Domus del Ninfeo, all'interno della quale è possibile scoprire tutte le caratteriste storiche e artistiche che la caratterizzano descritte da alcuni pannelli interattivi. Pezzo forte dell'esperienza la possibilità di entrare all'interno delle stanze della struttura, dove il realismo è così alto che basta allungare il collo per spiare fuori dalle finestre e vedere il panorama che circonda la simulazione.
Il progetto di ProCremona è già alla fase 2.0. La prima versione dell'Oculus, prodotta nel 2018, aveva riscosso grande successo, al punto da vincere il premio internazionale di archeologia Zeus, nella categoria "Innovazione e Tecnologia". "Era una tecnologia che però, col passare degli anni, è diventata obsoleta - ha rivelato Filippo -. L'anno scorso, grazie ai fondi del PNRR abbiamo vinto un bando che ci ha permesso di creare la nuova versione del nostro visore, un aggiornamento che va dal restiling 3D della domus, che migliora la risoluzione degli ambienti e degli spazi, fino al miglioramento della periferica stessa, che adesso è in grado di adattarsi all'altezza di chi la utilizza e riconosce gli spazi reali che circondano l'utilizzatore".
Oggi è il primo giorno in servizio del nuovo Oculus di ProCremona, ed è veramente un modo particolare di sperimentare la visita a un museo archeologico. Le potenzialità della periferica sono moltissime, ma come ha voluto sottolineare Filippo Mondini, "l'unico modo per provarlo è quello di venire al Museo San Lorenzo. Il VR si affianca alla proposta del museo, e in nessun modo vuole sostituirsi a quella che è la visita tradizionale. La sua forza è di potere andare incontro alle esigenze di ogni visitatore, dal più giovane al più anziano".
Quella del VR è un'esperienza che va provata per capire quanto è speciale, infatti, proprio per questo motivo, Filippo ha rivelato che "presto arriverà anche in un altro museo di Cremona, ma al momento non possiamo ancora rivelare quale sia".
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