3 febbraio 2022

Edicola dell'ospedale costretta a chiudere per la pandemia: medici, infermieri e cittadini comprano riviste e oggetti per aiutare la titolare

Da quando ha cominciato a circolare la notizia della chiusura dell'edicola all'ingresso dell'Ospedale Maggiore è partita una piccola ma bella “gara di solidarietà”, tanto dai dipendenti dell'ospedale quanto dai cittadini. Ed è così che in questi giorni in molti si sono recati presso l'edicola a comprare qualcosa, giornali o gadget, come gesto di solidarietà a sostegno della titolare, Mirabella Arisi. Anche questa mattina attorno all'edicola il via vai era decisamente più sostenuto rispetto a quello ordinario, con grande piacere, ovviamente per l'aspetto umano, da parte della stessa titolare.

L'annuncio della chiusura, prevista per il 28 febbraio, è stato dato dalla stessa Arisi con un post su Facebook: “Annuncio con grande amarezza e dispiacere, che è giunto il momento, anche per me, di tirare giù, definitivamente, la saracinesca. Mi vedo costretta a compiere questo gesto, perché devo evitare eventuali debiti e notti insonni, a causa di un’ attività che, purtroppo, ha solo spese e nessun reddito. Non per l’incapacità della sottoscritta, o per mancanza d’impegno, ma perché questa situazione, nella quale ci troviamo da ormai 2 anni (emergenza covid-19), mi ha tolto e continuerà a togliermi i clienti”.


La mazzata del Covid, che ha colpito qualsiasi attività e ogni settore, si abbatte anche sull'editoria, un comparto in difficoltà ormai da tempo, come testimoniano i dati nazionali e le tante chiusure registrate nel Cremonese negli ultimi anni. Alla fine di dicembre erano sette le edicole della provincia di Cremona in vendita sui siti di annunci immobiliari. Le ultime a chiudere, in ordine di tempo, sono state le rivendite in via Castelleone e l'edicola di via Orti Romani, il cui titolare, Carlo Giossi, ha raggiunto la pensione dopo 42 anni di attività. Le altre edicole chiuse e in vendita nel nostro territorio vanno dalla storica edicola in Galleria 25 Aprile a quella della stazione, fino a quella in via Decia, fino ad alcune rivendite a Crema, Bagnolo Cremasco, Soresina e Spino d'Adda.

Il trend è in continua discesa e il mercato dell'editoria, profondamente cambiato dall'avvento di internet, è in crisi, con ovvie ripercussioni sulle rivendite di giornali e riviste. Negli ultimi dieci anni o poco meno, diverse edicole hanno chiuso i battenti a Cremona, a partire dal 2013, da quando hanno cessato l'attività le rivendite sotto i portici della Camera di Commercio in via Baldesio, poi una delle due in piazza Libertà, poi l’edicola di fronte alla chiesa di Sant’Agata e quella nei pressi del Torrione di via Ghinaglia. E ancora, l’edicola di piazza Migliavacca al quartiere Cascinetto. Poco fuori Cremona, nella galleria del Centro commerciale Cremona 2 di Gadesco, la rivendita di giornali è stata trasferita nel supermercato.

La crisi della carta stampata sta inevitabilmente colpendo duro le edicole, al punto che in Italia in venti anni queste sono passate da 40.000 a 15.000. A poco è servito il tentativo di aumentare gli incassi affiancando alla vendita dei giornali quella di gadget, giocattoli, bibite.

Nelle immagini a scorrimento, l'edicola dell'ospedale con la titolare, poi l'edicola di via Castelleone. Foto Gianpaolo Guarneri - Studio B12


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