19 dicembre 2021

Elezioni Provinciali, astensione e batosta per il centrosinistra. Marchi: "O si torna a fare la sinistra o i risultati sono questi"

Il centrosinistra passa in minoranza in Consiglio provinciale e paga, evidentemente, una strategia non azzeccata sin dalle elezioni del presidente Paolo Miro Signoroni. Eletto a seguito di incroci poco comprensibili dall'elettorato e dagli stessi amministratori del centrosinistra, Signoroni si trova ora con un consiglio che vede la presenza di 6 esponenti del centrodestra, 5 del centrosinistra e uno della lista “indipendente” ma di matrice centrodestra.

Una buona sintesi di quanto avvenuto con le elezioni provinciali di ieri (qui i dati del voto) arriva proprio dalle fila del centrosinistra, con il commento di Michel Marchi, sindaco di Gerre: “Quando si governa ai vari livelli con la destra il rischio è che, prima o poi, le persone non trovino più differenze tra i gruppi politici… e per la sua natura conservatrice la destra tende a prevalere trasferendo voti o facendo aumentare l’astensione della sinistra”.

Questo è quello che è successo… - scrive Marchi sul suo profilo Facebook – o la sinistra torna a fare la sinistra, con programmi di sinistra, o tanto vale accettare da subito il potere in mano ad un centro destra reazionario, democristiano ed elitario”.

Un dato di cui si deve tenere conto, al netto della distribuzione dei voti a destra o a sinistra, è quello relativo all'affluenza. Alle ore 20 di ieri, alla chiusura dei seggi, aveva votato il 63,04% degli aventi diritto. Su un totale di 1.315 tra sindaci e consiglieri comunali che potevano esprimere il voto per il rinnovo del Consiglio Provinciale, solo poco più del 60% ha dunque effettivamente votato. 

Anche questo viene interpretato, dalle fila del centrodestra, come un segnale mandato dagli amministratori del centrosinistra, che in parte, evidentemente, hanno deciso di non recarsi alle urne.

Si attende ora la comunicazione ufficiale della Provincia con i nomi dei consiglieri eletti.


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