3 dicembre 2021

Era decorato a graffiti e colorato l'intonaco di San Sigismondo. La scoperta durante i lavori di restauro del fianco nord della basilica

Era decorato a graffiti e colorato l’intonaco originale della chiesa di San Sigismondo del XV secolo. La scoperta è stata effettuata durante i lavori per il recupero del fianco nord della basilica dove gli intonaci erano stati aggrediti da agenti biologi, che hanno provocato la formazione di quel particellato a cui si alimentano i funghi. Nel corso dell'intervento sono stati recuperati tratti dell'intonaco originale della metà del Quattrocento decorato a graffiti, documentato anche nelle parti alte della navata. Si tratta di un intervento puramente conservativo, eseguito da Studio Blu restauri e impresa edile Musoni sotto la direzione degli architetti Fausto e Francesca Romana Ghisolfi. Per l’occasione sono state valutate anche le condizioni delle coperture, che sono apparse in ottime condizioni, ed eliminato lo strato di muschio che ricopriva il tetto. L’intonaco era già stato restaurato nel corso dell’Ottocento e, nell’ultimo intervento degli anni scorsi, si era potuto appurare che anche le cornici sottogronda erano decorate e colorate. Tra dicembre 2005 e giugno 2006 i lavori di restauro e conservazione delle superfici architettoniche avevano interessato gli affreschi e stucchi della prima campata della navata centrale. Nel 2014, sempre lo studio Cristofoletti-Ghisolfi con l’impresa edile Musoni di Cremona e lo Studio Blu Restauri di Fiorenza Ferrari e Danielle Simon era intervenuto nel consolidamento strutturale della torre campanaria e nel ripristino degli intonaci decorativi, con particolare attenzione rivolta alla cupola oltre che a risolvere, col posizionamento di apposite reti, l'annoso problema dei piccioni. 


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