17 settembre 2025

GAL Ogliopo: disposte per la prima volta analisi scientifiche sui cambiamenti climatici nei 13 Comuni

Per la prima volta il territorio dell'Oglio Po dispone di un'analisi scientifica rigorosa sui cambiamenti climatici che interesseranno i 31 comuni del GAL nei prossimi decenni. I risultati, presentati presso la Sala Civica "B. Tosatto" di Calvatone ad amministratori e associazioni agricole e di categoria, delineano scenari che richiedono strategie territoriali condivise.

Dopo i saluti iniziali del Presidente del GAL Domenico Maschi, si è entrati nel vivo della presentazione dell'analisi ha preso in considerazione due scenari climatici: uno “moderato” che prevede interventi di mitigazione, e uno basato sul mantenimento delle attuali tendenze. I dati presentati dal dott. Luca Cetara e dal dott. Lorenzo Mucciarelli di EURAC Research evidenziano trasformazioni significative già nel breve periodo (2025-2040).

"Entro la metà del secolo ci sarà un innalzamento medio delle temperature da 1,2 a 2 gradi centigradi nello scenario più ottimistico, mentre negli scenari più drastici - che sono probabilmente i più plausibili - l'innalzamento sarà di almeno 1,5-1,8 gradi nel medio termine, fino a 2-3 gradi nel lungo termine", ha spiegato Mucciarelli durante la presentazione.

Particolarmente critico appare l'aumento delle "notti tropicali", in cui le temperature minime superano i 20°C, che cresceranno di 8-10 unità all'anno nel breve periodo e fino a 18-23 unità annue nel medio termine secondo lo scenario più severo. A ciò si associa l'incremento dei periodi siccitosi che genereranno scarsità idrica e stress per il settore agricolo. Si prevede una diminuzione complessiva annuale delle precipitazioni fino al 15% nello scenario più critico, accompagnata da un aumento significativo degli eventi estremi del 40-60% rispetto agli eventi estremi storici del periodo 2006-2020, con precipitazioni giornaliere che potranno raggiungere i 120 millimetri e un incremento fino al 40% degli eventi piovosi superiori ai 20mm.

Il rischio idrogeologico come minaccia principale

L'analisi di rischio ha identificato il rischio idrogeologico come la minaccia principale per il territorio. "Parliamo di un territorio di pianura attraversato da tre fiumi con una rete idrica particolarmente fitta che comprende canali di bonifica, quindi particolarmente esposto", ha sottolineato il dott. Cetara.

Al secondo posto si colloca il rischio siccità e stress idrico, particolarmente critico per la presenza di agricoltura intensiva che dipende dalle derivazioni fluviali. "I valori fondiari di questa zona sono tra i più alti d'Europa, quindi gli effetti in termini di perdita di rese possono generare un deprezzamento sostanziale", ha evidenziato il ricercatore di EURAC.

Il terzo rischio identificato riguarda le ondate di calore, con impatti diretti sulla popolazione anziana del territorio e sul settore zootecnico, mentre al quarto posto si collocano i danni alle infrastrutture causati da eventi estremi.

Un partenariato territoriale per la resilienza climatica

La Strategia Clima dell'Oglio Po sfrutta la ricerca di EURAC per introdurre delle azioni di mitigazione e resilienza che, grazie a Fondazione Cariplo, stanno prendendo corpo in questi mesi. Come ha spiegato il Direttore del GAL Giusy Botti, "Nel dialogo tra il GAL Oglio Po e i portatori d’interesse del territorio è emersa la volontà di lavorare insieme su questo tema. Congiuntamente abbiamo partecipato al bando che Fondazione Cariplo ha pubblicato circa un anno fa e abbiamo superato la prima e la seconda fase, ora stiamo definendo le azioni da intraprendere”. 

Il GAL si è attivato perché i progetti che riguardano l'ambiente e la sostenibilità sono da sempre parte della sua attività e oggi sono sempre più correlati ai cambiamenti climatici. Oltre a ciò, ci troviamo in una zona di pianura, dove c'è agricoltura intensiva e un territorio che soffre per le temperature molto importanti d'estate e per gli allagamenti conseguenti ad eventi estremi”. 

La strategia coinvolge otto partner che opereranno su quattro ambiti strategici: agricoltura, risorsa acqua, verde e florovivaismo e mobilità sostenibile. 

Parco Regionale Oglio Sud: interventi su mobilità ciclabile e biodiversità

Il Presidente Stefano Beltrami ha illustrato l'approccio del Parco: "Questa relazione ci ha un po’ spaventato, ma anche rinfrancato perché noi stiamo già lavorando per mitigare questi effetti. Noi gestiamo l'ente con lo scopo di favorire la conservazione e la corretta funzione dell'ecosistema fluviale, guardando alle zone di massima protezione naturale e promuovendo l'educazione ambientale, valorizzando la peculiarità del modello sovracomunale di gestione e organizzazione dell'area protetta".

Il dott. Fabrizio Malaggi ha dettagliato i due interventi pensati nella strategia climatica: "Dopo la ciclabile sulla sponda destra dell’Oglio, la Greenway, ora stiamo facendo la stessa cosa sulla riva sinistra. Uno degli interventi a favore della mobilità ciclabile riguarda un piccolo guado tra i comuni di Ostiano e di Volongo, dove con 200 metri di ciclabile, un ponte e due rampe, andiamo a collegare tutto il percorso da Ostiano a Canneto. L’altro intervento riguarda la biodiversità:  il Parco Oglio Sud ha acquisito 10 ettari di terreno nei comuni di Isola Dovarese, Bozzolo e Ostiano che verranno riqualificati con nuovi boschi e ambienti contornali, stoccando circa 3.000 tonnellate di carbonio, mitigando il problema delle polveri sottili e contrastando il dilavamento durante le piogge intense".

Fondazione Sospiro e Fondazione Italiana Ambiente

Il dott. Fabio Bertusi ha presenziato nella duplice veste di Direttore Generale di Fondazione Sospiro e di Presidente di Fondazione Italiana Ambiente. Entrambe le Fondazioni stanno portando avanti importanti progetti collegati alla biodiversità e alla formazione. 

Fondazione Sospiro, con protocolli che arrivano direttamente dalla John Hopkins University, ha l’obiettivo di ridurre fino al 90% quei comportamenti violenti che impediscono alle persone con autismo di relazionarsi con gli altri. Abbiamo voluto, però, che la cura clinica bracciasse anche l'ambiente e l'inclusione sociale. Vogliamo incrementare le aree verdi con un vero parco di inclusione che sia spazio terapeutico e infrastruttura ambientale, un bene condiviso, aperto alla cittadinanza che possa contribuire ad abbattere l’isolamento di queste persone. Su 7.000 metri quadrati saranno messi a dimora quasi 500 piante e arbusti”.

Fondazione Italiana Ambiente, invece, coinvolgerà 49 plessi dei 31 comuni della zona dell'Oglio Po per mettere a dimora degli alberi  insieme agli oltre 2.000 studenti di queste scuole. Un lavoro importante, ma siamo convinti che educare i giovani rafforzi la costruzione di una cultura ambientale duratura per il futuro di questo territorio”. 

"Il lavoro del pubblico oggi è debole, quello del privato è determinante. Serve unire le forze dove il pubblico ha visione ma il privato ha capitale, competenza e rapidità d'azione", conclude Bertusi.

Università Cattolica CREFIS: innovazione agricola e sostenibilità

Il Professor Gabriele Canali ha evidenziato l'importanza dell'approccio scientifico: "Questo territorio, fortemente caratterizzato dal tessuto produttivo agricolo, può diventare emblematico per sperimentare un approccio che potrà essere diffuso altrove".

L'Università Cattolica opererà su tre fronti: promozione dell'agricoltura rigenerativa e delle tecniche di carbon farming, sviluppo di sistemi di irrigazione sempre più efficienti, e sostegno alle comunità energetiche rinnovabili.

"L'agricoltura può adottare tecniche produttive meno impattanti, pensiamo alla cosiddetta agricoltura rigenerativa. Noi vogliamo stimolare la creazione e l'adozione di tecniche che consentano di riportare il carbonio nei suoli agricoli attraverso modalità colturali appropriate, con pratiche , peraltro, che migliorano la fertilità e la capacità di ritenzione idrica e di accumulo dell'acqua nel suolo, a fronte dell’aumento di periodi di prolungata siccità”. 

“Questa duplice funzione, di ridurre l'emissione, da un lato, e di migliorare l’adattamento alle esigenze produttive, dall’altro, si traduce in un'adozione di strumenti mirati, che vorremmo stimolare con misure adeguate, conoscenze, informazioni, divulgazioni e prove tecniche sempre più efficienti”.

“Infine, le comunità energetiche rinnovabili sono uno strumento importante che su questi territori sta prendendo sempre più piede e sta maturando la consapevolezza degli operatori agricoli, industriali, artigianali e delle istituzioni pubbliche e private. Vorremmo stimolare, con un'altra azione, una maggiore conoscenza delle comunità energetiche rinnovabili come una risposta accettabile e disponibile per la gestione dell'energia”, ha concluso Canali,

I Consorzi di Bonifica: gestione innovativa delle risorse idriche

Il Consorzio Garda Chiese, rappresentato dal Direttore ing. Paolo Magri, sta sviluppando un'applicazione per la gestione automatizzata delle acque: non solo il comando remoto delle paratoie, ma anche la sistematizzazione della gestione idrica. "Vogliamo fornire agli agricoltori un consiglio su quando irrigare, per evitare che tutti chiedano l’acqua nello stesso momento, aggiungendo un sistema di prenotazione dell'acqua tramite smartphone e migliorando la gestione della risorsa sul territorio".

Il Consorzio Navarolo, rappresentato dal Direttore Tecnico arch. Nicola Pede, ha illustrato l'intervento sulle Lanche di Gussola, importantissimo per la fauna selvatica: "Andiamo a intervenire su queste lanche per garantire un livello costante di acqua, che permetta sia agli uccelli di nidificare, che all'ecosistema di non subire danni. Stiamo cercando di combattere la perdita della biodiversità e di risolvere il problema irriguo, perché quando le lanche sono asciutte o molto secche non c’è disponibilità d’acqua neppure per gli agricoltori”.

Fondazione Banca dell'Acqua: educazione e riuso idrico

L’Amministratore Delegato di Padania Acque dott. Alessandro Lafranchi, in rappresentanza della Fondazione Banca dell’Acqua,  ha presentato il duplice approccio della Fondazione: "Una delle azioni è educativa: con le scuole e altri enti territoriali e di settore vogliamo creare una cultura dell'acqua. I ragazzi sono molto sensibili a queste attività e negli anni abbiamo avuto riscontri positivi. L'altra azione va verso il riutilizzo dell'acqua meteorica in comuni e parchi, evitando di utilizzare acqua potabilizzata per l'irrigazione quando esistono soluzioni che sfruttano sistemi di riutilizzo".

L'agricoltura protagonista del cambiamento

Il direttore di Coldiretti Cremona Giovanni Roncalli ha evidenziato il ruolo già attivo dell'agricoltura italiana: "L'agricoltura del nostro paese è la più sostenibile d'Europa - le emissioni delle nostre imprese si sono ridotte del 17% negli ultimi 15 anni". Tuttavia, ha sottolineato l'importanza di politiche coerenti: "Dobbiamo avere uno sguardo che va oltre l'Italia e l'Europa per evitare che limitando le produzioni locali si aumentino le importazioni da paesi con maggiori emissioni".

Una sfida che guarda al futuro

Il Vice Presidente del GAL Stefano Alquati ha concluso la serata ribadendo l'importanza della collaborazione: "I risultati di questa ricerca ci impongono di guardare in faccia la realtà. Non possiamo più considerare i cambiamenti climatici come un problema futuro: sono già qui e richiedono risposte immediate e coordinate da parte di tutti gli attori del territorio".

Come ha sottolineato il dott. Cetara di EURAC: "Un rischio climatico non dipende solo dalla dimensione del problema climatico, ma anche dall'esposizione e dalla vulnerabilità del territorio. Su questi due aspetti gli esseri umani possono agire, ed è per questo che diventa fondamentale una strategia territoriale condivisa".

La Strategia Clima dell'Oglio Po proseguirà ora con la definizione puntuale delle azioni, sotto la supervisione del Comitato Tecnico Scientifico di Fondazione Cariplo, con l'obiettivo di trasformare le vulnerabilità territoriali in opportunità di resilienza e innovazione.

 


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