8 febbraio 2025

I residenti di viale Po tuonano contro il Comune: "Non siamo qui a farci prendere in giro!". La rabbia e l'insoddisfazione crescono di giorno in giorno, e il malumore si diffonde

Insoddisfazione, rabbia e la paura di non essere ascoltati nonostante i ripetuti tentativi di farsi sentire. Il Comitato di quartiere Q10 – Po Parco, Canottieri, e Trebbia, in rappresentanza dei residenti in viale Po, chiede a gran voce di essere ascoltato dall’Amministrazione Comunale, che negli ultimi periodi non solo ha fatto orecchie da mercante davanti alle richieste del Comitato, ma ha anche reagito in maniera poco istituzionale davanti ai dubbi mossi dai cittadini davanti alle ultime scelte che andranno a interessare viale Po.

All’Oratorio di Cristo Re il Comitato di quartiere Q10 ha indetto una conferenza per sottolineare le mancanze dell’amministrazione, che a loro dire propone “la solita cantilena” davanti ai problemi più impellenti. La presidente del comitato, Gianpaola Costanzo, insieme al vice presidente Tommaso Pulito, ha ritenuto doveroso sottolineare che “abbiamo una serie di problematiche che stiamo rimandando da tempo immemorabile. Non ci ascoltano, anzi, continuano a sperperare il denaro in cose insensate che non fanno altro che adombrare le criticità”.

Fra il pubblico il malumore è percepibile, chi si è seduto nella sala conferenze dell’oratorio non si è trattenuto, e con rabbia ha applaudito alle argomentazioni della presidente e dei membri del Comitato. A turno i membri del quartiere si sono alzati per dire la loro, ognuno più arrabbiato del precedente. “Bisogna fare qualcosa, qualsiasi cosa – hanno gridato dall’assemblea –. Chiediamo un incontro formale che non sia un chiacchiericcio come quello che ci hanno fatto passare durante le visite delle scorse settimane”.

Fra i temi più caldi che sono stati trattati, al primo posto la questione della sicurezza, non solo riferita alla problematica della criminalità, ma anche dal punto di vista urbanistico. “I lampioni illuminano i nidi di uccello sulle piante” spiegano i cittadini a gran voce. “I marciapiedi sono in condizioni inaccettabili, le radici li alzano e rendono difficile camminarci sopra. È dal 17 di gennaio che nessuno pulisce i marciapiedi, viscidi e scivolosi, è solo questione di tempo prima che qualcuno si faccia veramente male. La gente è costretta a camminare per la strada”. E dal pubblico si sente una signora: “Per colpa del marciapiede il mio braccio è paralizzato. Cosa mi hanno risposto? Che dovrei fare più attenzione!”. Come lei altri portatori di disabilità hanno spiegato come per loro sia impossibile camminare per la zona di viale Po.

La rabbia è tale che fra le sedie i vicini hanno iniziato ad alzare la voce anche fra di loro. I commenti vengono fatti sotto voce e altri diventano fin troppo rumorosi. A tratti la discussione si infiamma, e la presidente ha richiamato all’ordine i presenti spesso troppo trasportati dal malumore.

“Non siamo qui a farci prendere per il c**o” gridano dall’assemblea senza filtri (e qui in questo articolo lo riportiamo letteralmente per evidenziare la gravità della situazione), suscitando un fragoroso applauso mentre la discussione si sposta sul muro del parco che a breve verrà abbattuto. “Quel muro non deve essere abbattuto, ma davanti a tutte le problematiche quella è solamente una delle più marginali se confrontata con tutto il resto. In tutta Europa i parchi vengono chiusi, la priorità rimane la sicurezza, a Cremona si va al contrario rispetto al resto del mondo”. Le segnalazioni arrivano quindi in Comune, ma questo sembra ignorarle.

Grandi dubbi anche sul problema dell’inquinamento acustico. “Abito in via Fulcheria, e per tre mesi a Cremona non si dorme, io lavoro e faccio fatica. Gli orari di silenzio non vengono rispettati e per tutta la notte, quando ci sono i festival, il rumore disturba. Il Sindaco si deve occupare del nostro diritto alla salute, messo a dura prova a causa dello stress che l’assenza di sonno in questi periodi di feste e festival genera. Abbiamo già provato a scrivere al Comune, ma io mi sento sopraffatto dall’Amministrazione che calpesta i miei diritti e non mi rispetta”.

Tanti altri temi sono stati protagonisti del dibattito, fra i quali la manutenzione delle fognature, il degrado del verde lungo le strade, così come una grossa quantità di topi che la notte escono e iniziano a correre sui marciapiedi e nei giardini dei condomini. “Il viale Po era stato progettato come un’arteria principale della città, ultimamente sono state piantumante piante senza criterio. Questa è sciatteria, vorrei chiedere al Comune come possono fare manutenzione, e quali risposte intendono darci”.

Per molto tempo la discussione si è protratta, saltando da un argomento all’altro, ogni volta evidenziando una nuova problematica che per gli abitanti della zona è diventata insostenibile e improrogabile. Una rabbia che raramente si vede per strada è emersa fra i cittadini, che tra le varie divergenze si sono però trovati in pieno accordo sull’affermare che l’Amministrazione non ascolta, e che “le promesse della campagna elettorale erano solamente parole sventolate per aria e mai veramente seguite”.

Al termine dell'assemblea il Comito ha indetto una raccolta firme contro l'abbattimento del muro dell'area ex Frazzi, in viale Po. In allegato una nota, che dice:

"Noi, residenti del quartiere Po e cittadini di Cremona, esprimiamo la nostra ferma opposizione all’abbattimento del muro di recinzione dell’area verde, un manufatto di valore storico e identitario che delimita e protegge l’area giochi all’interno del parco. Tale muro non è solo una testimonianza del passato industriale della nostra città, ma svolge anche una funzione essenziale per la sicurezza e la vivibilità del parco.

La sua presenza:

  • Preserva la memoria storica dell’ex Fornace Frazzi, un elemento fondamentale dell’archeologia industriale cremonese.
  • Garantisce protezione ai bambini che frequentano l’area giochi, offrendo una barriera sicura contro il traffico e altre interferenze esterne.
  • Contribuisce al decoro urbano, integrandosi perfettamente nel contesto del quartiere e del parco.
  • Chiediamo quindi all’Amministrazione Comunale di riconsiderare la decisione di abbattere il muro e di valutare alternative che consentano di valorizzare l’area senza sacrificare un patrimonio storico e un elemento di protezione per i più piccoli.

Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine di Cremona a unirsi a questa petizione per difendere la nostra storia e la qualità della vita nel nostro quartiere”.

Luca Marca


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commenti


Giovanni

8 febbraio 2025 18:19

Dall'inceneritore alla viabilità, dall'ospedale ai lavori pubblici, dalla scuola (antisismica fatta con i piedi, Saap assegnato a Bergamo...) al decoro urbano... mi sembra che siano anni che i cremonesi abbiano scelto di "farsi prendere in giro". O no? Töti i stràs i sèent de bòon?

Fate ridere

8 febbraio 2025 18:28

Nulla di nuovo, vi aspettavate un cambiamento voi pecoroni che avete confermato la vecchia giunta? Non avete proprio capito nulla, vi hanno presi in giro per 10 anni e adesso ne avrete altri 5. Complimenti… avevate l’occasione di cambiar rotta, avete scelto la continuità. I soliti pesci che hanno abboccato subito con quattro promesse sganghetate.

Manuel

8 febbraio 2025 20:46

Ignuraant ‘m en cup!
Già rimarcato mille volte: le elezioni non le ha vinte Virgilio, le ha perse Portesani.
Vai a vedere i risultati, poi ne parliamo.
Dopodiché, che rotta cambiavi, che i programmi e gli intenti erano pressoché i medesimi.

Pierpa

8 febbraio 2025 18:43

Urca! Vedo all'orizzonte la secessione e la proclamazione della Repubbluca di viale Po!

Manuel

8 febbraio 2025 19:01

C’è tanta confusione sotto il cielo!
Ognuno propone il proprio punto di vista, che non di rado collide con quello di altri cittadini... e magari favorisce alcune “fantasie” dell’amministrazione che, al momento, sono costrette nel cassetto.
Calma e gess!
Ricordiamoci che l’anno scorso l’assessore Zanacchi ha dovuto rinunciare ad un progetto piantumazione (per il quale nessuno era contrario, ma non a ridosso della scuola), previsto all’elementare Bianca Maria Visconti, causa l’insorgere del circolo scolastico e del quartiere. A sfavore dell’assessore c’erano le elezioni di mezzo... comunque dimostrò che c’è speranza.
Ora l’importante è concentrarsi su un obiettivo, i due muri da abbattere e perseguirlo fino in fondo.
Sciorinare un minestrone di problemi, fa solo il gioco dell’amministrazione. Quando si afferma, ad esempio, che i marciapiedi sono occupati dai tigli ed è difficile, per alcune categorie, sfruttarli, si riconosce il vero, ma è proprio questo che vuol sentire la giunta, così ha l’occasione di abbatterli tutti... e già ci ha dato dentro. Si può pensare ad un’alternativa che non sia l’abbattimento? Credo di sì, basta chiamare esperti (che non siano anche venditori di pianticelle!) ed informarsi su analoghe esperienze europee.
In ultimo sottolineo come tali “facezie amministrative” si perpetuino dalla notte dei tempi. Faccio un altro esempio, che logicamente i rappresentanti di quartiere non possono pubblicizzare.
Dunque, ammettiamo che io sia l’assessore Pinco Pallino ed in ufficio mi venga a trovare il tal imprenditore: “Stiamo quasi esaurendo i lavori affidateci, tra poco rischiamo di restare a piedi. Sai ho cinquanta dipendenti e poi il prestigio della ditta. Ho avuto voce che c’è in giro un bando che promuove l’abbellimento di parchi e viali. Direi che se abbattessimo quei due muri con i 400000 €€ del bando, ne guadagneremmo entrambi: capisci a me”. “No, no, i riconoscimenti (bagnaa la maan) non mi interessano, però questa amministrazione è molto attenta al lavoro ed alla salute delle imprese. Va bene, avviserò gli uffici”.
Così mi sarei comportato io, ma appunto, sarebbe il mio modo di pormi.